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La vera salat<br />
«Servo Mio! Tu Mi sei devoto, hai timore di Me e sei diligente<br />
(nell’adempimento dei tuoi doveri), ed Io voglio ricompensarti<br />
per la tua buona condotta».<br />
Di fronte alla generosità <strong>del</strong> suo Signore, vedendo una tale<br />
benevolenza l’uomo comincia a vergognarsi; allora la sua lingua<br />
si scioglie nella preghiera:<br />
«O Signore! <strong>Nel</strong>la Tua Bontà Ti sei occupato di suscitare in me<br />
atti di pietà e obbedienza a Te. Con essi mi hai reso migliore. In<br />
verità, io non avevo nessuna virtù: me le hai date tutte Tu e m’hai<br />
promesso inoltre grandi ricompense e la salvezza dai tormenti<br />
e dalle pene. Accettando queste mie azioni, Tu sancisci altresì<br />
l’adempimento <strong>del</strong>le Tue promesse».<br />
Chi si trova in tale stato, ha raggiunto la meta. A lode dei veri<br />
servitori di Allah, nessuno di loro attribuisce a sé le sue buone<br />
azioni o virtù. Questo è quel che vuole l’adab. Esso esige che solo<br />
i vizi, le cattive azioni siano da attribuire al proprio io.<br />
Le tue cattive azioni, la tua cattiva condotta non saranno annientate,<br />
finché ci sarà la possibilità che esse tornino a manifestarsi<br />
in te; se Allah ti mostra il Suo Favore (ihsan), allora le tue<br />
lodi non avranno più fine. Se rifletti, (vedi chiaramente che) chi<br />
volta le spalle ad Allah Ta’ala per il proprio io viene cacciato dalla<br />
Sua Porta e fatto allontanare dalla Sua Presenza; tutte le sue azioni<br />
sono grette e sgradevoli, per la cattiveria <strong>del</strong>la nafs. È necessario,<br />
poi, correggere le proprie inclinazioni naturali mediante<br />
una retta condotta; ma quando Allah (sia esaltato il Suo Nome)<br />
manifesta il Suo Favore, la Sua Bontà ad un Suo servo, allora<br />
questi Lo loda giorno e notte. È quindi evidente che, per sfuggire<br />
alle angosce <strong>del</strong>l’anima concupiscente e liberarsene, bisogna<br />
cercare rifugio e protezione in Allah. Forgia il tuo carattere con<br />
l’attributo <strong>del</strong>la Signoria divina (rububiyya) e cerca il tuo vero io<br />
con la qualità <strong>del</strong>la servitù (ubudiyya).<br />
Ma che cosa significa regolarsi sull’attributo <strong>del</strong>la Signoria divina?<br />
Significa acquisire la consapevolezza che né il tuo essere, la<br />
tua personalità nella sua interezza, né le cose necessarie (alla tua<br />
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