Per un codice della cucina lombarda Introduzione
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MORE DI GELSO COTTE<br />
Il gelso è <strong>un</strong> albero tipico del paesaggio brianzolo, <strong>un</strong> tempo largamente diffuso giacché le<br />
sue foglie erano alimento prelibato delle larve dei bachi da seta. Come succede sovente nelle<br />
economie più semplici, le more di gelso (altrimenti dette “moroni”) divennero presto <strong>un</strong> frutto<br />
impiegato nella piccola gastronomia contadina, tanto a crudo (condite con succo di limone<br />
per modularne il gusto troppo dolciastro e stucchevole), quanto cotte.<br />
Preparazione per 4 porzioni<br />
Tipologia: Dessert a base di frutta<br />
Stagionalità: Estate<br />
Difficoltà: Modesta<br />
Tempo esecuzione: 20 minuti<br />
Tecnica di cottura: Lessatura<br />
Utensili:<br />
tegame di terracotta, cucchiaio di legno, zuppiera<br />
Ingredienti:<br />
MORE DI GELSO (Morus rubra) (500 g), SUCCO<br />
DI 4 LIMONI (100 g), ZUCCHERO (3 cucchiai).<br />
Esecuzione:<br />
• Mettere le more in <strong>un</strong> tegame di terracotta<br />
• Portarle all’ebollizione, rimescolando col cucchiaio<br />
di legno<br />
• Versare lo zucchero ed il succo di limone<br />
• Versare in <strong>un</strong>a zuppiera e coprire affinchè<br />
facciano <strong>un</strong> po’ di sugo<br />
• Mettere al fresco e servire<br />
Note: il gelso, il baco, la seta<br />
La lavorazione <strong>della</strong> seta, come è noto, si sviluppò<br />
in Italia nel Medioevo sotto influsso del<br />
contatto con le civiltà orientali, prima a Palermo<br />
e successivamente a Lucca e a Venezia. Probabilmente<br />
la lavorazione dei filati si diffuse prima<br />
<strong>della</strong> bachicoltura: anzi, la bachicoltura (e la<br />
conseguente coltivazione del gelso) fu imposta<br />
per legge, per sostenere le esigenze produttive<br />
e ridurre l’importazione. In Lombardia la lavorazione<br />
su larga scala fu importata a Milano da Filippo<br />
Maria Visconti che chiamò da Firenze <strong>un</strong>a<br />
colonia di maestri tessitori e tintori. Già nel 1471<br />
Galeazzo Maria Sforza impose nella campagna<br />
milanese la piantagione di 5 gelsi su ogni 10<br />
pertiche di terreno, onde promuovere la bachicoltura.<br />
Il maggiore impulso fu però dato da<br />
Ludovico Sforza, che favorì l’espandersi <strong>della</strong><br />
coltura del gelso in tutto il Ducato,<br />
comprendente a quei tempi anche l’alto Lario ed<br />
il Canton Ticino.<br />
La passione di Ludovico fu tale che la mora di<br />
gelso entrò financo nel suo stemma gentilizio,<br />
oltre che nel suo soprannome (Ludovico il Moro).<br />
La coltura del gelso e la lavorazione <strong>della</strong> seta<br />
continuarono nei secoli successivi più a Nord,<br />
soprattutto in Brianza e a Como, per l'ampia disponibilità<br />
di corsi d’acqua necessari a muovere<br />
le prime macchine.<br />
Varianti:<br />
Invece delle more scure, si possono impiegare<br />
le more bianche (morus alba sativa), che sono<br />
<strong>un</strong> po’ più insipide.<br />
Abbinamenti:<br />
Le more di gelso cotte si servono con gallette,<br />
fette di dolci induriti, biscottini.<br />
Il vino di accompagnamento deve essere liquoroso:<br />
Moscato secco o dry dell'Oltrepò o di San<br />
Martino <strong>della</strong> Battaglia.<br />
L’ingrediente: le more di gelso<br />
Delle due varietà note (morus alba e morus nigra),<br />
quest’ultima è la più adatta agli usi gastronomici,<br />
essendo meno dolciastra, più succosa e<br />
acida.<br />
Il suo colore rosso scuro è dovuto al peculiare<br />
contenuto in sostanze fenoliche <strong>della</strong> categoria<br />
degli antociani. Come tutte le more e i frutti di<br />
bosco, è molto ricca in vitamina C e vitamine<br />
del gruppo B. La sua maturazione è rapida, cosicchè<br />
l’uso migliore è quello di confezionare<br />
confetture o sciroppi.<br />
Ormai scomparsa (essendo abbandonata la coltura<br />
del gelso) dagli usi gastronomici, non viene<br />
praticamente più commercializzata: soltanto a<br />
Napoli, rimane traccia <strong>della</strong> tradizionale vendita<br />
delle more di gelso adagiate nelle foglie, per<br />
mantenerle fragranti e profumate, accompagnata<br />
dal grido musicale del gelsaio.<br />
<strong>Per</strong> <strong>un</strong> <strong>codice</strong> <strong>della</strong> <strong>cucina</strong> <strong>lombarda</strong> Lecco e la Brianza