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Per un codice della cucina lombarda Introduzione

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COTENNE CON FAGIOLI DELL'OCCHIO<br />

Il fagiolo dell'occhio appartiene alla specie Vigna sinensis del genere Phaseolus delle Leguminose<br />

Papilionate, ed è l'<strong>un</strong>ico fagiolo autoctono del Vecchio Mondo, essendo originario dell'Africa<br />

e dell'Asia. Consumato fin dall'antichità, quando era chiamato phaseolus, deve il nome<br />

attuale a <strong>un</strong>a macchiolina rotonda e scura presente al centro <strong>della</strong> concavità del legume.<br />

L'abbinamento con le cotenne rimanda ad <strong>un</strong> altro piatto tipico lombardo, i fagioli con le cotiche.<br />

Preparazione per 6 porzioni<br />

Tipologia: Vegetali ed uova<br />

Stagionalità: Tutto l'anno<br />

Difficoltà: Media<br />

Tempo esecuzione: 200 minuti + 12 ore di<br />

ammollo<br />

Tecnica di cottura: Stufatura, Lessatura<br />

Utensili:<br />

casseruola, pentola, tegame largo e pesante,<br />

scodelline individuali<br />

Ingredienti:<br />

FAGIOLI DELL'OCCHIO (250 g), COTENNE DI<br />

MAIALE (250 g), BURRO (40 g), POMODORI<br />

PELATI (100 g), MARSALA SECCO (40 mL),<br />

ROSMARINO (1 rametto), FARINA BIANCA<br />

(q.b.), FORMAGGIO GRANA GRATTUGIATO (30<br />

g), CROSTINI DI PANE (q.b.), SALE (q.b.), PEPE<br />

(q.b.)<br />

Esecuzione:<br />

• Mondare i fagioli e metterli a bagno per 12<br />

ore<br />

• Scolarli, sciacquarli e metterli in <strong>un</strong>a casseruola<br />

con acqua fredda abbondante, il rosmarino<br />

e poco sale e portarli quasi a cottura<br />

• Nel frattempo scottare le cotenne in acqua<br />

bollente e poi tagliarle a striscioline larghe<br />

<strong>un</strong> dito<br />

• Infarinare le cotenne e farle rosolare nel burro<br />

in <strong>un</strong> tegame largo e pesante; regolare di<br />

sale e pepe (attenzione al dosaggio di sale:<br />

per la l<strong>un</strong>ga cottura alla fine il composto potrebbe<br />

risultare molto salato)<br />

• Quando le cotenne sono ben rosolate, bagnare<br />

con il marsala e lasciar evaporare mescolando<br />

di tanto in tanto affinché le cotenne<br />

non si attacchino sul fondo<br />

• Aggi<strong>un</strong>gere i pomodori pelati e qualche cucchiaiata<br />

di acqua dei fagioli già cotti, in modo<br />

da coprire le cotenne<br />

• Far bollire molto adagio per circa 2 ore<br />

• A cottura ultimata, aggi<strong>un</strong>gere i fagioli e lasciar<br />

cuocere ancora per circa 10 minuti in<br />

modo che i sapori si amalgamino<br />

• Servire in scodelline già calde, spolverizzando<br />

di grana e accompagnando con crostini<br />

di pane<br />

Note: l'ammollo dei legumi<br />

I legumi secchi vanno lasciati a bagno in abbondante<br />

acqua fredda o tiepida eventualmente addizionata<br />

di sale o bicarbonato di sodio, per<br />

circa 12 ore.<br />

Scopo di questa preparazione è di rendere tenera<br />

la buccia dei semi e ridurre il tempo di cottura.<br />

Oltre a ciò sembra che l'ammollo determini<br />

<strong>un</strong>a maggior disponibilità e/o <strong>un</strong> aumento del<br />

contenuto di alc<strong>un</strong>i principi nutritivi, come la vit.<br />

C, il ferro, la niacina. Nel contempo, se si cambia<br />

l'acqua varie volte, si può verificare la perdita<br />

di gran parte delle sostanze contenute nei<br />

legumi che inibiscono la digestione di alc<strong>un</strong>i nutrienti<br />

o dotate di tossicità.<br />

Varianti:<br />

La variante più diffusa prevede i fagioli borlotti<br />

al posto dei fagioli dell'occhio e la cottura delle<br />

cotenne in acqua, per poi ri<strong>un</strong>ire e soffriggere in<br />

casseruola, in <strong>un</strong> trito di verdure, i due ingredienti<br />

di base, già cotti. Parte del burro può essere<br />

sostituito da lardo. Omettendo i crostini di<br />

pane e il grana, disdegnato da molti per questa<br />

preparazione, diventa <strong>un</strong> secondo piatto. Anche<br />

il Marsala è facoltativo.<br />

Abbinamenti:<br />

Un piatto forte nel sapore e nel contenuto nutritivo,<br />

che si accompagna a riso bollito o pilaff e<br />

frutta fresca di stagione, e che richiama <strong>un</strong> vino<br />

dall'odore vinoso e dal gusto denso giustamente<br />

acido-tannico come l'Oltrepò pavese Buttafuoco.<br />

L'ingrediente: le cotenne<br />

Il detto popolare "Del maiale non si butta niente",<br />

esemplificato nel trattato seicentesco Del<br />

porco e delle centodieci maniere di farne vivande<br />

del marchese bolognese Vincenzo Tanara,<br />

trova conferma nel consumo <strong>della</strong> cotenna o<br />

cotica, ovvero <strong>della</strong> pelle di questo animale. Dura<br />

e spessa, ricca di grasso, la cotenna viene<br />

utilizzata sia in salumeria sia <strong>un</strong> <strong>cucina</strong>. In salumeria<br />

come involucro di alc<strong>un</strong>i insaccati, in<br />

particolare di zampone e cotechino (cui dà anche<br />

il nome). In <strong>cucina</strong> ha impieghi antichissimi<br />

come succedaneo di grassi più pregiati e ancora<br />

oggi serve per insaporire alc<strong>un</strong>e preparazioni,<br />

come minestre, e, scaldata e grattugiata, per<br />

rivestire il fondo di brasiere e cocotte affinché<br />

durante al cottura rilasci grasso alla pietanza<br />

ammorbidendola. Inoltre la cotenna viene impiegata,<br />

con il piede di vitello, come elemento<br />

gelificante nella confezione delle gelatine. Il Tanara,<br />

nel citato trattato, suggeriva che "le cotiche<br />

a lesso cotte, misticate con cascio, a foggia<br />

di lasagne si condiscono".<br />

<strong>Per</strong> il suo elevato tenore lipidico (27% circa) e<br />

quindi calorico (oltre 600 kcal/100 g), e la sua<br />

consistenza coriacea, la cotenna è poco digeribile<br />

e va consumata saltuariamente.<br />

<strong>Per</strong> <strong>un</strong> <strong>codice</strong> <strong>della</strong> <strong>cucina</strong> <strong>lombarda</strong> Cremona e Cremasco

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