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Per un codice della cucina lombarda Introduzione

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FRITTATA ALLE ERBE FINI<br />

<strong>Per</strong> erbe fini si intende <strong>un</strong> insieme equilibrato e armonico di erbe aromatiche, costituito,<br />

secondo l’uso <strong>della</strong> <strong>cucina</strong> internazionale, da prezzemolo, cerfoglio, dragoncello e erba<br />

cipollina. Alc<strong>un</strong>i autori vi includono anche maggiorana e basilico. La presenza <strong>della</strong> mentuccia<br />

al posto del dragoncello dà a questa ricetta <strong>un</strong> tocco più mediterraneo.<br />

Preparazione per 6 porzioni<br />

Tipologia: Vegetali ed uova<br />

Stagionalità: Tutto l’anno<br />

Difficoltà: Modesta<br />

Tempo esecuzione: 20 minuti<br />

Tecnica di cottura: Frittura<br />

Utensili:<br />

terrina, mezzal<strong>un</strong>a, pa<strong>della</strong> antiaderente, frusta<br />

Ingredienti:<br />

UOVA (n.10), BURRO (60 g), FORMAGGIO<br />

GRANA GRATTUGIATO (60 g), ERBE FINI:<br />

PREZZEMOLO, CERFOGLIO, MENTUCCIA, ERBA<br />

CIPOLLINA (60 g), SALE (q.b.), PEPE (q.b.)<br />

Esecuzione:<br />

• Tritare le erbe fini<br />

• In <strong>un</strong>a terrina sbattere le uova con il grana,<br />

le erbe fini tritate, sale e pepe<br />

• In <strong>un</strong>a pa<strong>della</strong> antiaderente fare fondere il<br />

burro e versarvi il composto<br />

• Mescolare per farlo leggermente<br />

rapprendere in modo <strong>un</strong>iforme e fare dorare<br />

la frittata da ambo le parti<br />

• Servire su <strong>un</strong> piatto rotondo ben caldo dopo<br />

avere tagliato la frittata a spicchi<br />

Note: la frittata<br />

Così procede Gualtiero Marchesi, milanese del<br />

Verziere, per preparare <strong>un</strong>a frittata degna di<br />

questo nome: “"Rompo le uova, le sbatto, o<br />

meglio, le mescolo quel tanto che basta perché<br />

tuorlo e albume risultino amalgamati<br />

(sbattendole eccessivamente le uova si sfibrano<br />

e non gonfiano a dovere durante la cottura).<br />

Quindi salo; dose: <strong>un</strong>a presa di sale per <strong>un</strong><br />

uovo. Infine incorporo qualche fiocchetto di<br />

burro, che renderà la frittata più morbida.<br />

Volendo potrò aggi<strong>un</strong>gere anche erbe<br />

aromatiche, le cosiddette erbe fini. Faccio<br />

quindi sfrigolare il burro in pa<strong>della</strong>, vi verso le<br />

uova e, proseguendo la cottura su <strong>un</strong> fuoco<br />

vivace, le mescolo continuamente con <strong>un</strong>a<br />

forchetta, mentre con l’altra mano, impugnando<br />

il manico, imprimo alla pa<strong>della</strong> <strong>un</strong> movimento<br />

regolare in avanti e indietro, in modo da<br />

ottenere <strong>un</strong>a cottura omogenea".<br />

Come rileva il Bassani, la frittata è di antica<br />

tradizione solo nelle zone meno povere <strong>della</strong> regione,<br />

dedite ad <strong>un</strong>a <strong>cucina</strong> solida, quando nelle<br />

altre si praticava <strong>un</strong>a <strong>cucina</strong> liquida che permettesse<br />

la pucia del pane o <strong>della</strong> polenta. La gastronomia<br />

regionale è com<strong>un</strong>que ricca di<br />

frittate, dalle più semplici, come quella raccolta<br />

dal Bassani in Brianza, forse l’antenata<br />

campagnola di questa ricetta, con salvia, erba<br />

de san Pedar (Eryngium o calcatreppola) e<br />

foglie di camomilla, a quelle in odore di<br />

gastronomia francese, come l’omelette al<br />

tartufo riportata dal Dubini col nome di frittata<br />

con salsa d’uova. Decisamente d’autore le<br />

frittate d’erbicine battute et altre materie<br />

descritte nel CCLXXVII capitolo dello Scappi,<br />

con menta maggiorana e tartufi.<br />

Era abbastanza com<strong>un</strong>e fare frittate con quasi<br />

tutte le verdure dell’orto, precedentemente lessate<br />

o saltate nel burro, e aveva diffusione<br />

regionale la cosiddetta frittata rognosa, con<br />

salsiccia o salame o cotechino tritati. <strong>Per</strong> la loro<br />

tipicità si ricordano inoltre la frittata con i<br />

cipollotti, accompagnata da insalata o radicchio,<br />

<strong>della</strong> Bassa <strong>lombarda</strong>; la frittata con la polenta<br />

a tocchetti <strong>della</strong> Bergamasca; la frittata con<br />

verdure selvatiche (luvertis, curnagett), o cime<br />

di ortica, <strong>della</strong> Brianza; la frittata di rane delle<br />

zone risicole <strong>della</strong> Lomellina.<br />

Varianti:<br />

Ad esclusione <strong>della</strong> frittata base (uova e burro)<br />

<strong>della</strong> tradizione contadina e di quella base descritta<br />

da Gualtiero Marchesi (uova, burro ed<br />

erbe fini) non esiste frittata più semplice di questa.<br />

Le varianti potranno riguardare solo la qualità<br />

delle erbe.<br />

Abbinamenti:<br />

Può essere servita con i contorni tradizionali per<br />

le uova: asparagi, carote, puré di patate, di spinaci<br />

o di piselli. Vino: Riesling italico o Pinot<br />

grigio dell’Oltrepò.<br />

<strong>Per</strong> <strong>un</strong> <strong>codice</strong> <strong>della</strong> <strong>cucina</strong> <strong>lombarda</strong> Bergamo e Valli

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