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Per un codice della cucina lombarda Introduzione

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ANGUILLE ALLA GARDESANA<br />

La <strong>cucina</strong> popolare continua a tenere in grande apprezzamento questo pesce dalla carne<br />

grassa, che in passato ha costituito <strong>un</strong>a ghiottoneria molto ricercata anche dalla gastronomia<br />

d’autore. Nelle anguille alla gardesana, cotte semplicemente sulla griglia per permettere l'ottimale<br />

sgrassamento delle carni, si ripropone <strong>un</strong>’antica ricetta il cui modello è nel Libro di<br />

Maestro Martino da Como.<br />

Preparazione per 6 porzioni<br />

Tipologia: Pesci<br />

Stagionalità: Tutto l'anno<br />

Difficoltà: Media<br />

Tempo esecuzione: 60 minuti<br />

Tecnica di cottura: Cottura sulla griglia<br />

Utensili:<br />

gancio, telo, coltello, piatto, gratella<br />

Ingredienti:<br />

ANGUILLA (n.1, circa 1 kg), OLIO DI OLIVA (30<br />

g), LIMONI (n.1-2), SALE (q.b.), PEPE (q.b.)<br />

Esecuzione:<br />

• Fare <strong>un</strong> taglio circolare appena sotto la testa<br />

dell'anguilla, quindi appenderla per la bocca<br />

ad <strong>un</strong> gancio e con le dita cominciare a staccare<br />

e rovesciare la pelle nella zona del taglio<br />

• Quando se ne sarà staccata <strong>un</strong>a superficie<br />

sufficiente da potersi afferrare ben con le<br />

mani, aiutandosi con <strong>un</strong> telo, che si porrà intorno<br />

alla pelle, tirare questa dall'alto verso il<br />

basso rovesciandola come <strong>un</strong> guanto, spellando<br />

così il pesce<br />

• Dopo avere spellato l'anguilla, toglierle gli<br />

intestini, lavarla, asciugarla e tagliarla a pezzi<br />

l<strong>un</strong>ghi 5 cm<br />

• Disporre i pezzi su <strong>un</strong> piatto, irrorarli con l'olio,<br />

spolverizzarli di sale e pepe e lasciarli così<br />

per circa 15 minuti<br />

• Cuocerli per 10-15 minuti su <strong>un</strong>a gratella posta<br />

su brace di legna<br />

• Servire i rocchi caldissimi, con spicchi di limone.<br />

Note: spellare l’anguilla<br />

Le anguille piccole (dello spessore di <strong>un</strong> dito,<br />

non quelle piccolissime, gli avannotti, le cosiddette<br />

cieche, oggi quasi introvabili, che si preparano<br />

come la schiuma di mare) non bisogna<br />

spellarle: per togliere il viscidume che le ricopre<br />

è sufficiente strofinarle accuratamente con <strong>un</strong><br />

panno cosparso di sale. Quelle più grandi, invece,<br />

sono rivestite da <strong>un</strong>a pelle coriacea che<br />

deve essere tolta. Con <strong>un</strong> coltello molto affilato<br />

si pratica <strong>un</strong>’incisione circolare nella pelle appena<br />

sotto le pinne branchiali dell’anguilla, che<br />

poi si appende per la testa ad <strong>un</strong> gancio. Con le<br />

dita o con lo spelucchino si comincia a staccare<br />

la pelle l<strong>un</strong>go l’incisione finché non se ne sia ro-<br />

vesciato <strong>un</strong> lembo da poter afferrare con le mani<br />

protette da <strong>un</strong>o strofinaccio.<br />

Tirandola dall’alto verso il basso, la pelle si<br />

rivolterà come <strong>un</strong> guanto. L’anguilla così<br />

spellata deve poi essere eviscerata, lavata,<br />

asciugata ed eventualmente tagliata a pezzetti<br />

di 5-6 cm.<br />

Varianti:<br />

In altre zone, l’aromatizzazione è ottenuta marinando<br />

l'anguilla 12 ore in succo di limone e olio<br />

con pepe, sale, aglio e erbe varie (tra le più frequenti<br />

il prezzemolo e l’alloro). Talvolta le anguille<br />

sono passate nel pangrattato prima <strong>della</strong><br />

grigliatura e spruzzate con succo di limone al<br />

momento di andare in tavola.<br />

Abbinamenti:<br />

Si accompagnano a insalata verde. Trattandosi<br />

di piatto non leggero, può essere preceduto da<br />

<strong>un</strong>a crema vegetale o da <strong>un</strong>a vellutata di f<strong>un</strong>ghi.<br />

Vino rosso asciutto e frizzante, sul tipo del<br />

Lambrusco mantovano, oppure <strong>un</strong> cerasuolo<br />

come il Chiaretto o, in <strong>un</strong> pasto importante, il<br />

Rosé spumante del Garda Bresciano.<br />

L’ingrediente: l’anguilla<br />

E’ <strong>un</strong> pesce marino che risale periodicamente i<br />

fiumi, per prepararsi al momento <strong>della</strong> riproduzione,<br />

quando, con <strong>un</strong> ciclo ancora non del tutto<br />

chiaro, ritorna a deporre le uova nei mari caldi<br />

dove è nata. Ha carni grasse e gustose, dal sapore<br />

molto delicato, purché pescata in acque<br />

non stagnanti tra ottobre e maggio, ma, essendo<br />

allevata, si trova tutto l'anno sul mercato. Gli<br />

esemplari più grossi (l<strong>un</strong>ghi fino a <strong>un</strong> metro e<br />

mezzo, del peso di oltre 5 kg) sono chiamati<br />

capitoni, benché siano femmine, e hanno <strong>un</strong><br />

ruolo rituale nei pasti <strong>della</strong> vigilia di Natale nelle<br />

regioni dell’Italia centro-meridionale. Con i flussi<br />

migratori interni degli ultimi cinquanta anni, tali<br />

usanze rituali si sono diffuse anche in Lombardia,<br />

affiancandosi alle preparazioni tradizionali<br />

dell’area lacustre padana. Tipicamente lombarde<br />

sono le anguille alla moda di Borgo Ticino,<br />

cotte in <strong>un</strong> fondo a base di barbera, cui può essere<br />

aggi<strong>un</strong>to qualche pomodoro e allora si definiscono<br />

in umido o anche alla pescatora; le<br />

anguille alla rivierasca, in cartoccio con timo e<br />

limone, <strong>della</strong> zona dell’Iseo; le anguille con piselli<br />

e quelle con i f<strong>un</strong>ghi (Como-Brescia); le<br />

anguille cont i fasoeu dei Navigli milanesi. Si rifanno<br />

alla cultura sei-settecentesca le anguille<br />

arrosto, con sughetto al vino bianco e quelle in<br />

fricassea con salsa d’uovo.<br />

<strong>Per</strong> <strong>un</strong> <strong>codice</strong> <strong>della</strong> <strong>cucina</strong> <strong>lombarda</strong> Garda e Iseo

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