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Per un codice della cucina lombarda Introduzione

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DOLCE DI GRANOTURCO<br />

Questa torta viene anche chiamata polenta dolce, non solo per la presenza <strong>della</strong> farina di<br />

mais, ma anche per la modalità di preparazione, simile app<strong>un</strong>to a quella <strong>della</strong> polenta.<br />

Preparazione per 6 porzioni<br />

Tipologia: Dolci, Merende<br />

Stagionalità: Tutto l'anno<br />

Difficoltà: Modesta<br />

Tempo esecuzione: 80 minuti<br />

Tecnica di cottura: Lessatura, Cott. in forno<br />

Utensili:<br />

casseruola, tortiera, cucchiaio di legno<br />

Ingredienti:<br />

LATTE (500 cc), FARINA DI GRANOTURCO (200<br />

g), TUORLI D'UOVO (n.3), ZUCCHERO (60 g),<br />

BURRO (120 g), AMARETTI (100 g), ZUCCHERO<br />

A VELO (50 g), CANNELLA (<strong>un</strong> pizzico)<br />

Esecuzione:<br />

• In <strong>un</strong>a casseruola portare a ebollizione il latte<br />

• Versarvi la farina gialla e far cuocere per 20<br />

minuti<br />

• Ritirare la casseruola dal fuoco e quando la<br />

polentina diventa tiepida, <strong>un</strong>ire i rossi d'uovo<br />

<strong>un</strong>o per volta, la cannella, lo zucchero, il burro<br />

e gli amaretti ridotti in polvere<br />

• Fare <strong>un</strong> impasto omogeneo e versarlo in <strong>un</strong>a<br />

tortiera imburrata<br />

• Cuocere in forno a 180° C per circa 30 minuti<br />

• Lasciare intiepidire il dolce, sformarlo, spolverizzarlo<br />

di zucchero a velo e servire<br />

Note: l'ebollizione del latte<br />

Alc<strong>un</strong>e preparazioni culinarie prevedono la bollitura<br />

del latte: questa, a differenza di quanto si<br />

crede com<strong>un</strong>emente, non avviene quando si innalza<br />

la pellicola superficiale che si forma durante<br />

il riscaldamento. Infatti tale fenomeno è<br />

dovuto alla coagulazione delle lattoalbumine e<br />

<strong>della</strong> lattoglobuline, che avviene a 70-80°C. L'ebollizione<br />

si verifica invece a 101° C, vale a dire<br />

circa 5 minuti dopo la formazione <strong>della</strong> pellicola.<br />

<strong>Per</strong>ché il latte bolla è d<strong>un</strong>que necessario rompere<br />

la pellicola mano a mano che si forma e proseguire<br />

nella cottura. Così facendo tuttavia<br />

vengono distrutte vitamine e proteine, che com<strong>un</strong>que<br />

andrebbero perse nella successiva cottura<br />

<strong>della</strong> preparazione, mentre è buona norma<br />

non bollire il latte pastorizzato destinato al consumo<br />

diretto.<br />

Varianti:<br />

La variante più diffusa prevede la preparazione<br />

<strong>della</strong> torta senza uova e impastando farina, zucchero,<br />

mandorle tritate e burro, precedentemente<br />

sciolto. L'impasto viene steso in <strong>un</strong>a tortiera<br />

imburrata e spolverizzata di pane grattugiato,<br />

e cotto in forno a 200° C per circa 40<br />

min. Il dolce così preparato, rustico e tipico<br />

<strong>della</strong> Bassa Padana, risulta piuttosto secco e<br />

pertanto adatto a colazioni e merende più che a<br />

fine pasto.<br />

Abbinamenti:<br />

E' <strong>un</strong> fine pasto delicato e morbido, che può seguire<br />

quasi tutti i piatti, ad eccezione <strong>della</strong> polenta<br />

e degli umidi. Il vino indicato è il Moscato<br />

di Casteggio Passito Liquoroso per <strong>un</strong> abbinamento<br />

importante, oppure il Verdea di S. Colombano<br />

per <strong>un</strong> abbinamento raffinato ma meno<br />

impegnativo.<br />

L'ingrediente: il granoturco<br />

Anche chiamato mais (da mahiz, nome indigeno<br />

di questo cereale, da cui deriva anche il nome<br />

botanico <strong>della</strong> pianta, Zea mais), il granoturco<br />

era conosciuto 5000 anni fa e ampiamente coltivato<br />

e diffuso presso le popolazioni precolombiane<br />

dell'America Centrale. Sembra che sia<br />

stato portato in Europa da Cristoforo Colombo,<br />

ma secondo alc<strong>un</strong>i autori l'esistenza di antichi<br />

termini italiani (méliga, granone, frumentone)<br />

fa supporre che alc<strong>un</strong>e specie di mais di origine<br />

orientale fossero state introdotte in Europa prima<br />

del 1500, seppur con scarsa fort<strong>un</strong>a. Inoltre<br />

le prime coltivazioni di granoturco furono praticate<br />

in Andalusia dagli Arabi, che lo impiegavano<br />

come foraggio e che pertanto lo conoscevano<br />

già. Il granoturco (termine che ne indica<br />

l'origine esotica) è oggi <strong>un</strong>o dei cereali di base<br />

<strong>della</strong> popolazione mondiale. In Italia è impiegato<br />

per la produzione di farina, olio, fiocchi,<br />

pop corn, mentre viene raramente consumato<br />

tal quale.<br />

Il mais fornisce 355 kcal/100 g e ha <strong>un</strong> contenuto<br />

di proteine (10% circa) di valore biologico<br />

inferiore a quelle del frumento, in quanto sono<br />

carenti di due aminoacidi essenziali (lisina e<br />

triptofano). Inoltre scarsa è la presenza delle<br />

proteine che formano il glutine, cosicché le farine<br />

di granoturco non sono adatte alla panificazione.<br />

I lipidi (circa il 4%, di cui l'80% è localizzato<br />

nel germe) sono caratterizzati da <strong>un</strong>'elevata<br />

percentuale di acido linoleico, <strong>un</strong> acido<br />

grasso essenziale. <strong>Per</strong> quanto riguarda il contenuto<br />

vitaminico, da rilevare che la niacina, scarsamente<br />

presente, si trova in forma non assimilabile<br />

dall'organismo umano. Questo fatto, <strong>un</strong>itamente<br />

alla carenza di triptofano, ha in passato<br />

determinato l'insorgenza in forma endemica<br />

<strong>della</strong> pellagra presso le popolazioni economicamente<br />

depresse delle zone montane europee<br />

che si nutrivano quasi esclusivamente di mais.<br />

Tale patologia comparve per la prima volta in<br />

<strong>un</strong>a monografia italiana del 1771 che ne descriveva<br />

la diffusione fra i mezzadri che vivevano di<br />

polenta. <strong>Per</strong> contro, gli indigeni d'America non<br />

conoscevano la pellagra quant<strong>un</strong>que la loro alimentazione<br />

fosse a base di mais, in quanto usavano<br />

trattare il cereale con sostanze alcaline<br />

che rendono la niacina assimilabile e migliorano<br />

la disponibilità relativa del triptofano.<br />

<strong>Per</strong> <strong>un</strong> <strong>codice</strong> <strong>della</strong> <strong>cucina</strong> <strong>lombarda</strong> Cremona e Cremasco

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