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Per un codice della cucina lombarda Introduzione

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FRITTO MISTO ALLA MILANESE<br />

Nella sua versione più tradizionale, il fritto misto, assieme alle frattaglie più ricercate, accoglieva<br />

anche il polmone, che oggi non è quasi più utilizzato. In passato costituiva piatto <strong>un</strong>ico,<br />

dal momento che a fianco delle carni venivano fritti gli ortaggi di stagione, che completavano il<br />

piatto con <strong>un</strong> necessario apporto vegetale. E’ consigliabile presentarlo ancora oggi come piatto<br />

<strong>un</strong>ico, piuttosto che come secondo inserito in <strong>un</strong> contesto più ampio di portate.<br />

Preparazione per 6 porzioni<br />

Tipologia: Vegetali ed uova<br />

Stagionalità: Tutto l’anno<br />

Difficoltà: Media<br />

Tempo di esecuzione: 120 minuti<br />

Tecnica di cottura: Frittura<br />

Utensili:<br />

Tagliere, trinciante, casseruola, pa<strong>della</strong>, schiumarola<br />

Ingredienti:<br />

Interiora di vitello: CERVELLA (300 G), FEGATO<br />

(400 g), ANIMELLE (300 g), FILONI (150 g), eventuale<br />

POLMONE (200 g), ORTAGGI<br />

(ZUCCHINE, FUNGHI, MELANZANE a piacere); e<br />

inoltre per friggere: FARINA BIANCA (50 g),<br />

PANE GRATTUGIATO (100 g), UOVA (n. 2),<br />

BURRO (150 g), SALE (q. b.).<br />

Esecuzione:<br />

• Pulire le animelle dalla pellicola esterna, lessarle<br />

(eventualmente assieme al polmone) in<br />

acqua salata per venti minuti<br />

• Scolarle, tagliarle a pezzi grandi quanto <strong>un</strong>a<br />

noce, passarle nell’uovo sbattuto e salato e<br />

poi nel pane grattugiato.<br />

• Pulire le animelle e i filoni, tagliarli a pezzi e<br />

passare anche questi prima nell’uovo sbattuto<br />

e poi nel pane grattugiato.<br />

• Friggere in abbondante burro bollente tutti gli<br />

ingredienti così preparati, fino a che non siano<br />

dorati e croccanti (il tempo varia a seconda<br />

degli ingredienti).<br />

• Tagliare il fegato a fette sottilissime, liberandolo<br />

dai canalicoli bianchi e dalla pellicina esterna,<br />

e friggerlo a parte con molto burro,<br />

togliendo ogni fetta non appena comincia a<br />

perdere sangue, così che non indurisca.<br />

• Tagliare a fette le zucchine e melanzane, salarle<br />

leggermente, infarinarle, assieme alle<br />

cappelle dei f<strong>un</strong>ghi, e friggerle nel burro.<br />

• Depositare i vari ingredienti, man mano che<br />

sono fritti, su carta assorbente, per liberarli<br />

dall’<strong>un</strong>to in eccesso.<br />

• Servire tutto insieme su <strong>un</strong> piatto di portata<br />

caldissimo.<br />

Note: limone e frittura<br />

Dalla tradizione ottocentesca, la <strong>cucina</strong> <strong>lombarda</strong><br />

ha ereditato l’abitudine di condire le fritture, sia<br />

di carni che di pesce o di verdure, con il succo di<br />

fettine di limone che spesso vengono servite nello<br />

stesso piatto assieme agli alimenti. E’<br />

<strong>un</strong>’abitudine che ha i suoi vantaggi e i suoi inconvenienti.<br />

Il limone, infatti, per la sua acidità<br />

può stimolare la secrezione gastrica e facilitare<br />

la digestione del fritto, contribuendo a pulire la<br />

bocca dall’intensità gustativa di questa pietanza.<br />

E’ però indubbio che le croccantezza del fritto<br />

decade dopo l’aggi<strong>un</strong>ta del succo di limone, il<br />

quale, con il suo sapore prevalente, tende ad<br />

omologare il gusto dei diversi tipi di interiora.<br />

Una buona frittura, croccante e asciutta, non ha<br />

bisogno di succo di limone!<br />

Varianti:<br />

Gli Stomachi deboli del Dubini accolgono nella<br />

frittura anche la tettina, preventivamente lessata<br />

per 20 minuti. Non è raro il caso in cui il fegato<br />

sia fritto in burro con qualche foglia di salvia.<br />

Altri aggi<strong>un</strong>gono crocchettine di pollo o salsiccia<br />

di Monza tagliata a pezzetti (ma l’idea di friggere<br />

la salsiccia farà inorridire i palati moderni).<br />

Abbinamenti:<br />

Come secondo piatto, può essere preceduto da<br />

<strong>un</strong> antipasto vegetale e seguito da <strong>un</strong> dessert di<br />

frutta. Vino: Riviera del Garda Rosso Superiore,<br />

vinoso, sapido, giustamente acido.<br />

L’ingrediente: le interiora nobili<br />

Sino dai tempi più antichi, il fegato, il cervello, le<br />

animelle, il cuore, i rognoni, sono stati considerati<br />

tagli di carne particolari, superiori a qualsiasi<br />

altro ricavato dagli animali uccisi, perchè ritenuti<br />

la sede stessa <strong>della</strong> vita. <strong>Per</strong> questa ragione,<br />

nell’antichità, la consumazione delle interiora<br />

nobili era spesso proibita dalle leggi civili o dagli<br />

ordinamenti religiosi, che però ne consentivano<br />

l’uso per trarre gli auspici e come cibo regale o<br />

sacerdotale. Nel nostro secolo sono divenute abbastanza<br />

com<strong>un</strong>i, anche se risultano sempre<br />

meno accette alle giovani generazioni. La <strong>cucina</strong><br />

<strong>lombarda</strong> mostra fedeltà alla delicatezza delle<br />

animelle con agrodolci e fricassee; al fegato con<br />

vari piatti tipici (fegato alla milanese, alla lodigiana,<br />

alla bresciana); al cervello con il cervelat,<br />

<strong>un</strong> salsiccia molto diffusa nell’800, oggi quasi introvabile.<br />

<strong>Per</strong> <strong>un</strong> <strong>codice</strong> <strong>della</strong> <strong>cucina</strong> <strong>lombarda</strong> Milano

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