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Per un codice della cucina lombarda Introduzione

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LEPRE IN CROSTATA<br />

Era <strong>un</strong> piatto tipico nei ristoranti e nei crotti valtellinesi fino agli anni ‘50. Alc<strong>un</strong>i ricettari lo<br />

danno per originario del piccolo centro di Nosate (MI), da dove sarebbe arrivato in Valtellina<br />

alla fine del secolo scorso, con i primi flussi turistici, per la presenza degli amaretti, che non<br />

possono essere considerati <strong>un</strong>a specialità locale.<br />

Preparazione per 6 porzioni<br />

Tipologia: Carni<br />

Stagionalità: Tutto l’anno<br />

Difficoltà: Media<br />

Tempo esecuzione: 90 minuti<br />

Tecnica di cottura: Arrosto<br />

Utensili:<br />

spiedo, cucchiaio<br />

Ingredienti:<br />

LEPRE (n.1 già frollata e pronta per la cottura),<br />

PANNA ACIDA (300 g), AMARETTI GRATTUGIATI<br />

(5 cucchiai), SALE (q.b.)<br />

Esecuzione:<br />

• Infilzare la lepre nello spiedo e farla cuocere<br />

nel girarrosto bagnandola spesso con la panna<br />

• A cottura quasi ultimata, dopo circa <strong>un</strong>'ora,<br />

toglierla dal fuoco e cospargerla con gli amaretti<br />

grattugiati mescolati con il sale<br />

• Rimetterla a cottura nel girarrosto e bagnarla<br />

ancora con la panna<br />

• Farla cuocere ancora 5 minuti o finché sulla<br />

superficie si è formata <strong>un</strong>a crosta ben dorata<br />

• Servire subito<br />

Note: croste e crostate<br />

Si definiscono in crosta quei piatti in cui carni,<br />

verdure o pesci sono cotti in forno avvolti in <strong>un</strong>a<br />

sfoglia di pasta oppure entro <strong>un</strong>o strato di sale<br />

o di creta, per avere <strong>un</strong>a particolare concentrazione<br />

di umori e di sapori, simile, ma non identica,<br />

a quella ottenuta con la cottura al cartoccio.<br />

Questa lepre in crostata, essendo cotta allo<br />

spiedo, non può essere in crosta ma ha <strong>un</strong>a copertura<br />

dolce, a base di amaretti sbriciolati.<br />

Nell’uso più antico la crosticina era ottenuta con<br />

<strong>un</strong> miscuglio di pane grattugiato misto a sale e,<br />

con molta probabilità, anche a frutta secca tritata:<br />

più che in crostata, d<strong>un</strong>que, <strong>un</strong>a lepre incrostata.<br />

Varianti:<br />

Durante la cottura la panna acida tende ad asciugarsi<br />

rapidamente: qualche ricettario consiglia<br />

di bagnare di quando in quando la lepre anche<br />

con burro fuso.<br />

Abbinamenti:<br />

<strong>Per</strong> il suo gusto rinascimentale, questa lepre<br />

allo spiedo si accompagna gradevolmente ad<br />

<strong>un</strong>a salsa dolce di melagrana o ad <strong>un</strong>a agrodolce<br />

di acciughe, capperi e zucchero, come quelle<br />

codificate dal cuoco dei Gonzaga, Bartolomeo<br />

Stefani nell’Arte di ben <strong>cucina</strong>re (1662), secondo<br />

l’accostamento riproposto nel ricettario del<br />

Cùnsolo. Vini consigliati, i Superiori <strong>della</strong> Valtellina,<br />

Sassella o Inferno, invecchiati 3-4 anni, di<br />

sapore armonico e sufficientemente ammorbidito.<br />

L’ingrediente: gli amaretti<br />

Quelli che hanno creato, assieme ad <strong>un</strong> noto liquore,<br />

la notorietà di Saronno sono gli amaretti<br />

più conosciuti <strong>della</strong> nostra penisola. In tutte le<br />

regioni, però, se ne producono di simili, prevalentemente<br />

con pasta tenera, ottenuta miscelando<br />

in varia proporzione farina, zucchero e<br />

mandorle pestate. La fort<strong>un</strong>a gastronomica degli<br />

amaretti di Saronno nasce tra il secondo e il<br />

terzo decennio del XIX secolo, quando questi biscotti,<br />

asciutti e friabili e d<strong>un</strong>que capaci di conservarsi<br />

a l<strong>un</strong>go, subentrarono per comodità in<br />

molti degli usi di <strong>cucina</strong> borghese, particolarmente<br />

nei dolci, nei quali in precedenza venivano<br />

impiegate le mandorle pestate nel mortaio<br />

con lo zucchero o tritate più o meno finemente.<br />

Ancora oggi sono essenziali in molti dolci (le ossa<br />

dei morti, le pallottole di mascarpone, la torta<br />

di tagliatelle <strong>della</strong> Bassa Mantovana, la crema<br />

fritta), ma anche in primi piatti (tortelli di zucca<br />

mantovani e alla cremasca) e nei ripieni per alc<strong>un</strong>i<br />

piatti di carne.<br />

<strong>Per</strong> <strong>un</strong> <strong>codice</strong> <strong>della</strong> <strong>cucina</strong> <strong>lombarda</strong> Sondrio e Valli

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