Per un codice della cucina lombarda Introduzione
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STRANGOLAPRETI<br />
Un po’ di satira anticlericale nel nome di questo piatto (conosciuto in tutta la penisola anche<br />
come strozzapreti): il prete è il ghiottone per eccellenza, che si strozza per l’eccessiva foga<br />
nell’ingurgitare i saporiti (<strong>un</strong> autore dell’Ottocento li definisce leccardissimi) ma troppo<br />
compatti gnocchetti.<br />
Preparazione per 6 porzioni<br />
Tipologia: Primi piatti asciutti<br />
Stagionalità: Tutto l’anno<br />
Difficoltà: Media<br />
Tempo esecuzione: 120 minuti<br />
Tecnica di cottura: Lessatura<br />
Utensili:<br />
bacinella, pentola, colapasta, mezzal<strong>un</strong>a, tagliere,<br />
spianatoia, schiumarola<br />
Ingredienti:<br />
<strong>Per</strong> gli strangolapreti: PANE RAFFERMO (1000<br />
g), TUORLI D'UOVO (2), LATTE DI VACCA<br />
INTERO (1 l), ERBETTE (500 g), FARINA<br />
BIANCA 00 (70 g), NOCE MOSCATA (q.b.),<br />
SALE (q.b.), PEPE (q.b.)<br />
<strong>Per</strong> il condimento: BURRO (150 g), FORMAGGIO<br />
GRANA GRATTUGIATO (50 g), SALVIA (3 foglie)<br />
Esecuzione:<br />
• Spezzettare il pane e farlo spugnare in <strong>un</strong>a<br />
bacinella con il latte per almeno <strong>un</strong>'ora<br />
• Lavare accuratamente le erbette, scottarle in<br />
poca acqua salata in ebollizione<br />
• Scolarle, farle raffreddare, strizzarle e tritarle<br />
• Unirle al pane ammorbidito nel latte<br />
• Aggi<strong>un</strong>gere i tuorli d'uovo e passare tutto al<br />
tritacarne<br />
• Mettere l'impasto sulla spianatoia, regolare<br />
di sale, pepe e noce moscata e impastare<br />
con la farina aggi<strong>un</strong>gendo se necessario il<br />
pangrattato<br />
• Formare degli gnocchetti e cuocerli in acqua<br />
salata in ebollizione<br />
• Appena vengono a galla, toglierli con <strong>un</strong>a<br />
paletta forata e adagiarli in <strong>un</strong>a pirofila<br />
• Cospargerli di grana e burro fuso aromatizzato<br />
con la salvia<br />
• Servire subito<br />
Note: la forma degli strangolapreti<br />
A proposito <strong>della</strong> forma degli strangolapreti,<br />
come per altri piatti dello stesso tipo, i ricettari<br />
non concordano quasi mai tra loro: alc<strong>un</strong>i indicano<br />
la forma cilindrica, altri quella a pallina,<br />
altri ancora quella casuale ottenuta versando a<br />
cucchiaiate il composto nell’acqua bollente.<br />
Si intuisce che, laddove non esista <strong>un</strong> archetipo<br />
familiare o locale considerato irrin<strong>un</strong>ciabile per<br />
ragioni affettive, nella sostanza non c’è alc<strong>un</strong>a<br />
differenza nello scegliere <strong>un</strong>a delle tre forme (v.<br />
minestra mariconda)<br />
Varianti:<br />
Il latte, non previsto nelle ricette più antiche, ha<br />
lo scopo di ammorbidire l’impasto e rendere gli<br />
gnocchetti più soffici e meno strozzanti. <strong>Per</strong> lo<br />
stesso motivo, nella versione milanese e lariana<br />
degli strozzapreti, i malfatti (anche in Valcamonica<br />
prendono questo nome), si richiede ricotta<br />
fresca o mascarpone. In luogo delle erbette si<br />
possono usare gli spinaci (specialmente per i<br />
malfatti, già riportati nel ricettario del Dubini). Il<br />
burro del condimento è insaporito talvolta con<br />
cipolla tagliata a pezzi grossi (che si butta prima<br />
di servire) anziché con salvia.<br />
Abbinamenti:<br />
Questo primo piatto è nutritivamente completo<br />
e bilanciato, così che lo si può far seguire solo<br />
da <strong>un</strong>'insalata e frutta fresca di stagione. Il vino<br />
consigliato è <strong>un</strong> Riesling Renano dei Colli<br />
Orientali o <strong>un</strong>a Lugana dell’annata.<br />
L’ingrediente: le erbette e le coste.<br />
Agli spinaci, ortaggio di introduzione relativamente<br />
recente (gi<strong>un</strong>sero dalla <strong>Per</strong>sia alla fine<br />
del Medioevo, ma si coltivarono estesamente<br />
solo dal secolo scorso), la gastronomia <strong>della</strong><br />
campagna <strong>lombarda</strong> preferisce le bietole (beta<br />
cicla), com<strong>un</strong>emente chiamate coste, e la loro<br />
cultivar di dimensioni più modeste, le erbette.<br />
Sia le <strong>un</strong>e che le altre, per il gusto più delicato,<br />
si armonizzano meglio degli spinaci con il tono<br />
medio <strong>della</strong> <strong>cucina</strong> padana. Tuttavia nei ricettari<br />
più recenti gli spinaci vengono sempre più<br />
spesso indicati a sostituire le bietole.<br />
Erbette e biete entrano nel ripieno dei tortelli di<br />
magro e, come contorno, si servono bollite, con<br />
carote e sedani, condite con olio, oppure saltate<br />
nel burro, con o senza formaggio. Nel milanese<br />
si segnalano le coste al latte; nel comasco e in<br />
Brianza le coste fritte assieme ad altre verdure.<br />
<strong>Per</strong> <strong>un</strong> <strong>codice</strong> <strong>della</strong> <strong>cucina</strong> <strong>lombarda</strong> Bergamo e Valli