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Per un codice della cucina lombarda Introduzione

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RISO IN CAGNONE<br />

La denominazione viene dal lombardo cagn<strong>un</strong> = larva d’insetto: riso come larve, per<br />

l’aspetto che i chicchi di riso assumono dopo la cottura.<br />

Preparazione per 6 porzioni<br />

Tipologia: Primi piatti asciutti<br />

Stagionalità: Tutto l'anno<br />

Difficoltà: Modesta<br />

Tempo esecuzione: 30 minuti<br />

Tecnica di cottura: Lessatura, Frittura<br />

Utensili:<br />

pentola, casseruola<br />

Ingredienti:<br />

RISO (500 g), BURRO (100 g), AGLIO (1<br />

spicchio), SALVIA (6 foglie), FORMAGGIO<br />

GRANA GRATTUGIATO (80 g), SALE (q.b.)<br />

Esecuzione:<br />

• Cuocere il riso molto al dente in<br />

abbondante acqua salata<br />

• Nel frattempo schiacciare l'aglio e<br />

friggerlo a color nocciola insieme al burro<br />

e alla salvia<br />

• Scolare il riso e metterlo nei piatti<br />

• Scartare l'aglio e versare il condimento e<br />

il grana sul riso<br />

• Servire subito<br />

Note: accorgimenti per la preparazione del<br />

riso<br />

La preparazione è semplice ma, proprio per<br />

questo, necessita di alc<strong>un</strong>i accorgimenti,<br />

suggeriti dalla consuetudine. Il condimento<br />

deve essere pronto nello stesso momento il<br />

cui il riso, vialone o maratelli, cotto al dente,<br />

viene scolato, per evitare che passi di<br />

cottura. Il burro deve essere quasi fumante e<br />

aver preso <strong>un</strong> colore nocciola intenso, per<br />

ottenere, <strong>un</strong>a volta versato sul riso, l’effetto<br />

di crogiolatura e di doratura tipico di questo<br />

piatto. Va consumato caldissimo.<br />

Varianti:<br />

Il cagnone è diffuso in tutta la Lombardia<br />

occidentale, con scarsissime varianti,<br />

principalmente sulla quantità di spicchi<br />

d’aglio per il soffritto (da <strong>un</strong>o ad alc<strong>un</strong>i, fino<br />

a parecchi), così che oltre a Lodi, anche<br />

Milano, il Varesotto e la Lomellina ne vantano<br />

la paternità.<br />

In alc<strong>un</strong>e zone confinanti col Novarese, la<br />

stessa denominazione identifica <strong>un</strong> piatto in<br />

cui il condimento è ottenuto con cipolla<br />

soffritta nel burro e polpa di pomodoro, che<br />

può considerarsi <strong>un</strong>a variante ottocentesca<br />

rispetto alla arcaicità <strong>della</strong> nostra ricetta. Il<br />

Dubini ne dà <strong>un</strong>’interpretazione personalissima,<br />

con cipolla, olio, acciughe e noce<br />

moscata.<br />

Abbinamenti:<br />

Tipico primo invernale, da preporre o<br />

accompagnare a scaloppine con verdure o a<br />

pollo arrosto. Vi si abbini <strong>un</strong> vino fragrante e<br />

secco, ma equilibrato, quale il Franciacorta<br />

Pinot o il Riesling dell’Oltrepò, se<br />

particolarmente ricco di stoffa.<br />

L’ingrediente: l'aglio<br />

Sin dall’antichità, l’aglio (Allium sativum) è<br />

<strong>un</strong>o dei vegetali aromatici più usati in<br />

Lombardia (come del resto anche in tutti i<br />

paesi mediterranei), per il condimento di<br />

minestre, di risotti, di polenta, di paste<br />

farcite, ma anche per la cottura delle carni di<br />

tutti i tipi. Le evidenti qualità aromatiche<br />

dell’aglio, valorizzate il più delle volte dalla<br />

fragranza del burro (non di rado in<br />

associazione con la salvia) costituiscono<br />

quasi <strong>un</strong>a costante <strong>della</strong> gastronomia<br />

padana, per altri versi così attenta alla<br />

misura dei valori aromatici delle pietanze.<br />

Nel mondo <strong>della</strong> tradizione, l’aglio evocava<br />

sicuramente la memoria di quelle pratiche<br />

apotropaiche di cui i poveri avevano bisogno<br />

per sostenere <strong>un</strong>’esistenza priva di certezze.<br />

L’aglio era considerato dalla cultura popolare<br />

il più potente antidemoniaco, capace di<br />

allontanare gli influssi negativi e le disgrazie.<br />

Gli si attribuiva <strong>un</strong> forte valore di<br />

contravveleno e perciò veniva usato in tutte<br />

le occasioni alimentari in cui fosse in<br />

discussione la tossicità del cibo, soprattutto<br />

con i f<strong>un</strong>ghi, con i quali entra in associazione<br />

pressochè costante, al di là <strong>della</strong> tecnica di<br />

preparazione e <strong>della</strong> specificità delle singole<br />

formulazioni. .<br />

<strong>Per</strong> <strong>un</strong> <strong>codice</strong> <strong>della</strong> <strong>cucina</strong> <strong>lombarda</strong> Varese e Ticino

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