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Per un codice della cucina lombarda Introduzione

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SALSA AGRODOLCE PER LESSO<br />

Questa preparazione, presumibilmente di origine medievale e già codificata ne Il nuovo cuoco<br />

milanese (1853) di Gian Felice Luraschi, sostituisce la tradizionale salsa verde come accompagnamento<br />

alla carne bollita. Caratterizzata dall'associazione di zucchero e aceto, che viene<br />

anche definita "gastrica", la salsa agrodolce è utilizzata nella <strong>cucina</strong> di molti paesi.<br />

Preparazione per 6 porzioni<br />

Tipologia: Salse<br />

Stagionalità: Tutto l'anno<br />

Difficoltà: Modesta<br />

Tempo esecuzione: 15 minuti<br />

Tecnica di cottura: Lessatura<br />

Utensili:<br />

tritatutto, piccola casseruola<br />

Ingredienti:<br />

PREZZEMOLO (60 g), ACETO (70 mL), ZUC-<br />

CHERO (15 g), PASSATO DI POMODORO (100<br />

g), OLIO DI OLIVA (20 g), SALE (q.b.), PEPE<br />

(q.b.)<br />

Esecuzione:<br />

• Tritare il prezzemolo e mescolarlo a freddo a<br />

tutti gli altri ingredienti<br />

• Far bollire il tutto per 5 minuti, servire<br />

Note: l'agrodolce<br />

La pratica di combinare nello stesso piatto due<br />

sapori contrastanti, l'agro e il dolce (dati dall'aceto<br />

e dallo zucchero o dal miele), risale alla<br />

<strong>cucina</strong> romana antica. Preparazioni agrodolci<br />

sono infatti riportate nel De re coquinaria di Apicio.<br />

Il gusto agrodolce era molto apprezzato anche<br />

nel Medioevo e nel Rinascimento, quando,<br />

in conseguenza dell'introduzione di nuovi alimenti,<br />

si creavano associazioni di ingredienti<br />

che oggi possono apparire insensate ma che<br />

allora trovavano largo consenso sia per le preferenze<br />

sensoriali del tempo sia per lo sfarzo<br />

che ostentavano. Alla carne venivano abbinati<br />

frutta secca, zucchero, spezie, formaggio, come<br />

nella tanto celebrata torta parmesana, in voga<br />

dal '300 al '600 come simbolo di alta <strong>cucina</strong> e<br />

momento clou di <strong>un</strong> banchetto. Fu la <strong>cucina</strong><br />

francese, nel '600, a mettere ordine e razionalizzare<br />

gli abbinamenti dei cibi distinguendo<br />

tra dolce e salato e influenzando in tal senso le<br />

abitudini culinarie dei paesi culturalmente dominati<br />

dalla Francia, come l'Italia. In alc<strong>un</strong>i piatti<br />

<strong>della</strong> <strong>cucina</strong> regionale italiana sono rimaste associazioni<br />

agrodolci come nei tortelli con la zucca,<br />

nelle sarde in saor, nelle cipolline in agrodolce,<br />

ecc. Tipiche preparazioni agrodolci sono<br />

le conserve di frutta all'aceto, come pure alc<strong>un</strong>i<br />

condimenti di origine esotica e introdotti in Europa<br />

dagli inglesi (mostarda dolce, chutney). In<br />

alc<strong>un</strong>i Paesi l'agrodolce è frequente in molti<br />

piatti di carne (Russia, Scandinavia, Germania e<br />

Cina).<br />

Varianti:<br />

Il passato di pomodoro non è contemplato in<br />

molti ricettari, dove è sostituito da brodo di car-<br />

ne ed è prevista l'aggi<strong>un</strong>ta di uvetta, pinoli e,<br />

talvolta, di amaretti sbriciolati e di farina per legare<br />

la salsa. Nelle indicazioni de Il nuovo cuoco<br />

milanese non si trova il prezzemolo né l'olio, sostituito<br />

dal burro, e compare poca scorza di limone.<br />

Anche il procedimento può variare: si fa<br />

caramellare lo zucchero per poi scioglierlo nell'aceto<br />

e aggi<strong>un</strong>gervi infine gli altri ingredienti.<br />

Abbinamenti:<br />

La salsa agrodolce si accompagna ai lessi e alla<br />

cotolette fredde. I vini indicati sono il Barbera e<br />

la Bonarda dell'Oltrepò, giovani e fragranti.<br />

L'ingrediente: l'aceto<br />

Utilizzato fin dall'antichità come conservante e<br />

per condimenti, salse e marinate, l'aceto, definito<br />

da Aristotele "vino putrefatto", è il prodotto<br />

<strong>della</strong> fermentazione del vino o di altri liquidi alcolici<br />

ottenuti da frutta, cereali, malto, miele.<br />

prodotti agricoli (mele, malto, barbabietola, riso,<br />

ecc.). La fermentazione avviene ad opera di<br />

particolari batteri chiamati acetici che trasformano<br />

l'alcol contenuto nel prodotto di partenza<br />

(vino, sidro, sakè, ecc.) in acido acetico, sostanza<br />

che conferisce il caratteristico sapore a<br />

questo condimento e che, per legge, deve essere<br />

presente in quantità non inferiore al 6% per<br />

l'aceto di vino e al 5% per gli altri aceti. Dal<br />

p<strong>un</strong>to di vista commerciale si distinguono aceti<br />

com<strong>un</strong>i e aceti di qualità, che hanno <strong>un</strong>'acidità<br />

uguale o maggiore al 7% e la differenza tra<br />

queste due categorie risiede nella materia prima<br />

e nella tecnica di produzione. <strong>Per</strong> gli aceti<br />

com<strong>un</strong>i vengono generalmente impiegati vini<br />

molto diluiti e già leggermente alterati, il processo<br />

di fermentazione è rapido e la maturazione<br />

nelle botti è limitata a pochi mesi cosicché gli<br />

aromi presenti e le caratteristiche sensoriali sono<br />

meno spiccati. Gli aceti di qualità provengono<br />

invece da vini sani appositamente preparati,<br />

con <strong>un</strong>a diluizione minore e quindi con <strong>un</strong>a<br />

maggior quantità di profumi e aromi, e la cui acidificazione<br />

avviene lentamente; l'aceto rosso<br />

ottenuto viene poi lasciato invecchiare in fusti di<br />

legno per sei mesi circa e poi travasato in contenitori<br />

di acciaio inossidabile per <strong>un</strong> altro periodo<br />

di invecchiamento, mentre quello bianco<br />

viene fatto "maturare" per <strong>un</strong> anno sempre in<br />

recipienti di acciaio. Durante il periodo di invecchiamento<br />

il prodotto diviene limpido e affina le<br />

proprie caratteristiche risultando più profumato<br />

e aromatico. Alc<strong>un</strong>i aceti vengono aromatizzati<br />

addizionandoli di estratti aromatici naturali di<br />

erbe (basilico, rosmarino, salvia ecc.) o di frutta<br />

(lampone, limone) e lasciandoli riposare il tempo<br />

necessario perché acquistino le caratteristiche<br />

sensoriali degli aromi aggi<strong>un</strong>ti.<br />

<strong>Per</strong> <strong>un</strong> <strong>codice</strong> <strong>della</strong> <strong>cucina</strong> <strong>lombarda</strong> Cremona e Cremasco

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