EUROPA NEU DENKEN - Schwerpunkt Wissenschaft und Kunst ...
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accettare come realtà davvero viva: non c’è progetto alcuno che ridia senso al<br />
mito. Che è stato ripreso recentemente, questa volta non in contrapposizione<br />
alla romanità, ma al cosmopolitismo cittadino, allorché, ad esempio, nel 2000,<br />
si era parlato di costruire in città una moschea: Trieste, attraverso la stampa<br />
cittadina, si dichiarava mitteleuropea, ma nel senso di una città quasi alpina,<br />
vicina alla Padania, all’Austria e alla Svizzera 15 .<br />
Probabilmente si è commesso un errore di prospettiva esaltando questo aspetto,<br />
invocato da una categoria dello spirito percepita da alcuni intellettuali, e dimenticando<br />
la dimensione marittima di questa “enclave” adriatica, spezzata<br />
dalla sua storia, ma unificata dalla lingua, dalla sua cultura, nonché della sua<br />
letteratura a partire da Tommaseo. All’inizio del Novecento non c’erano confini<br />
con la Slovenia e i 57 mila abitanti di “lingua d’uso slovena” avevano fatto di<br />
Trieste la città in cui massima era la concentrazione urbana di quel popolo, che,<br />
come diceva il deputato al parlamento di Vienna Ottokar Rybar nel 1913 «Nella<br />
lotta per Trieste noi faremo il nostro interesse e l’interesse di tutti i popoli slavi»<br />
16 . Del resto Ivan Cankar, il padre della prosa e del dramma moderno sloveno,<br />
nella sua ultima conferenza Očiščenje in pomlajejie (Purificarsi e ringiovanire)<br />
aveva detto che «Lubiana è il cuore della Slovenia, ma Trieste ne è il<br />
polmone» 17 . Gli ebrei, classe dirigente triestina che nei primi del Novecento<br />
dotarono la città della più grande sinagoga d’Europa, insieme ai greci, che<br />
costruirono i palazzi più prestigiosi della città, misero a disposizione i capitali<br />
necessari per fondare banche e assicurazioni, insieme a Croati e Serbi, la comunità<br />
più numerosa presente sul territorio.<br />
La creolizzazione c’era, e si coagulava in quel frammento vitale di territorio il<br />
cui centro era il porto, fervido di attività e crocevia di arrivi e partenze. O mostra<br />
bene la documentazione depositata al Museo del mare relativamente ai diari<br />
dei capitani di lungo corso reclutati sul litorale tra Rovigno e le Bocche di<br />
Cattaro per le navi della marina mercantile austriaca della “Società Lloyd”,<br />
15 Cfr. Giuliana Parotto, Il linguaggio del multiculturalismo. Trieste cosmopolita tra identità e differenza,<br />
in AA.VV., Trieste multiculturale. Comunità e linguaggi d’integrazione, a cura di Roberto Scarciglia<br />
Bologna, Il Mulino, 1911, pp. 56-61.<br />
16 Marija Pirjevec, Una storia triestina, in L’altra anima di Trieste, a cura di Marija Pirjevec, Trieste, Mladika<br />
2008, pp. 7-8.<br />
17 Ivi, p. 8.<br />
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