EUROPA NEU DENKEN - Schwerpunkt Wissenschaft und Kunst ...
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La tradizione musicale e il carnevale di Timau<br />
ilia <strong>und</strong> GiorGio PriMus<br />
La nostra comunità è ricca di tradizione, leggende, riti pagani … Devo dire che<br />
da questo punto di vista non ci facciamo mancare niente. Dal drago del primo<br />
secolo ucciso da San Ermacora al Fischiosauro degli anni ’50, dal Pumarmandl,<br />
una sorta di gnomo che affoga i bambini nel fiume alla Marangula che fa ammalare<br />
o morire il bestiame. Poi spiriti, fantasmi, anime dannate… in alcuni<br />
casi sono intervenuti persino i parroci con dei veri e propri esorcismi. La Trûta,<br />
che immobilizza nel letto, o la notte del 1° novembre quando teniamo il fuoco<br />
acceso e apparecchiamo la tavola perché i morti tornano dall’oltretomba. Il<br />
lancio della Schaibm cìdules (comuni a molti altri paesi della Carnia), rotelle<br />
infuocate lanciate dall’alto di una rupe con formule beneauguranti alle coppie<br />
di fidanzati, vere o inventate.<br />
Oggi ridiamo della fantasia e dell’immaginazione dei nostri avi, ma… quando<br />
una persona ha fama di essere una strega, stiamo ben attenti a non contrariarla,<br />
le facciamo tutti i favori che ci chiede e magari al suo passaggio sputiamo<br />
due volte dietro la schiena. Non si sa mai. Non c’è culla, comò o cruscotto<br />
della macchina dove non sia nascosto un Petadàltschali. Se siamo seguiti da<br />
un cane nero, non esitiamo ad esorcizzarlo: pist da van taivl, gea mi’n taivl.<br />
Mettiamo le catene sul fuoco quando si ammala la mucca in modo da spezzare<br />
l’incantesimo. La verità è che ci crediamo veramente, e per questo siamo<br />
tanto gelosi delle nostre tradizioni ed è molto, dunque molto difficilmente che<br />
ne parliamo e le facciamo conoscere.<br />
A Timau esistono, o meglio esistevano, tre carnevali distinti che non si incontravano<br />
mai. Uno, quello fantasioso, comune un po’ a tutto il mondo cristiano,<br />
con balli, mascherate, carri allegorici e rappresentazioni satiriche. Attenzione,<br />
tuttavia: a questo carnevale era affidato il compito di bruciare il ‘Voschino’ (un<br />
fantoccio di stracci imbottito di fieno, dopo un processo nel quale esso veniva<br />
accusato di tutte le cose brutte e le disgrazie dell’ultimo anno).<br />
Il secondo, certamente più interessante e antico, era caratterizzato da un baccano<br />
infernale, poiché la peculiarità principale di queste maschere (Mas ^ rar,<br />
Krankl, Lorfa) erano proprio i campanacci. Tali maschere si annerivano il viso<br />
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