EUROPA NEU DENKEN - Schwerpunkt Wissenschaft und Kunst ...

di comunicazione di cui hanno disposto nel tempo, l’opinione pubblica, istillando
e gestendo le paure, per stabilirne poi gli antidoti: tendenzialmente passive,
le masse, sono state usate e aizzate contro i nemici di volta in volta additati
come mortali, siano essi rappresentanti di altri gruppi antropologici, di altre
religioni, di altre fedi politiche, di altri costumi sessuali. La storia del «capro
espiatorio» è antica, anche se forse ormai pochi sono messi nella condizione
di riscoprire le sue diverse incarnazioni nei secoli: il sapere umanistico, infatti,
quello che è più impermeabile alle lusinghe del potere e della ricchezza, da
troppo tempo è stato messo fuori causa. È giudicato inutile, improduttivo, tendenzialmente
eversivo, incontrollabile. E invece è proprio da questo sapere,
antieconomico, a venirci alcuni suggerimenti suggestivi. Gayatri Spivak propone
infatti che possa essere messa da parte ogni presunzione di differenza,
quale che sia, e che si presupponga il pianeta come uno spazio collettivo in cui
ogni gruppo agisca per sineddoche, ovvero pretenda di rappresentare, attraverso
una sola parte, il tutto. È un’indicazione preziosa per curare una cultura
che a un certo punto si è settorializzata, abbandonando ai margini del sapere lo
studio dell’uomo, della sua capacità di esprimere emozioni, sentimenti, fantasie,
dubbi, del suo bisogno di ritrovarsi in valori per cui val la pena lottare e di
comunicare attraverso elaborazioni concettualmente universali. Ovvero ha
rinunciato a considerare attivo un patrimonio artistico, letterario, pittorico, musicale,
l’unico capace di dar forma a bisogni primari dello spirito che altrimenti
sono difficili da riconoscere e da gestire.
Se leggiamo il romanzo che sta all’origine della tradizione narrativa occidentale,
il Chisciotte, non dobbiamo meravigliarci se il suo autore, nella cristianissima
Spagna, confessa di aver trovato quella storia in un manoscritto arabo comperato
a Toledo, fatto poi tradurre da un moro. Toledo ospitava comunità arabe
ed ebraiche ed era stata sede di una scuola di traduzione, dall’arabo in volgare
romanzo, dal volgare in latino: decadde con la cacciata degli arabi e degli ebrei.
Cervantes, creatore di un personaggio che è diventato simbolo universale di
un modo d’essere uomo, era erede di una cultura rinascimentale ed umanistica
che anche in Italia aveva saputo intrecciare saperi diversi, lungo assi che
andavano dal Nord al Sud, e da Est ad Ovest del mondo conosciuto. L’umanesimo
e il rinascimento, e anche il barocco, a partire da Leonardo per arrivare a Bruno
e Galileo, consideravano tendenzialmente unitario il sapere, che si è separato
in umanistico e scientifico con la nascita dell’industria, responsabile di cambia-
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