EUROPA NEU DENKEN - Schwerpunkt Wissenschaft und Kunst ...

pee non si erano formate isolate da altre letterature e culture, partendo
dall‘antichità e attraversando il rinascimento per arrivare fino ai nostri giorni. 5
Lo spirito identitario, ciò che Slavoj Žižek chiama “identificazione immaginaria”,
in altre parole, la nostra immagine di se stessi, negli anni novanta – anni di
guerra – doveva necessariamente rimanere “inviolato”, poiché quelli erano gli
anni in cui l‘identità del popolo croato s‘era trovata in pericolo di esser cancellata
dalla faccia della terra a cui essa apparteneva. La lingua croata, lingua
parlata da quattro milioni e mezzo di persone in Croazia e, ad occhio e croce,
da altrettante all‘estero, lingua che, bene o male, viene tutelata attraverso la
letteratura e, ovviamente, la stampa e la corrispondenza privata e professionale
– questa lingua, dicevo, ha prodotto una letteratura a mio giudizio molto
buona, ma del tutto scono sciuta al resto del mondo.
Mi preme, quindi, di sottolineare un fatto incontrovertibile: la letteratura
croata – s’intendano i suoi numi tutelari oppure gli autori viventi – è troppo
poco presente nel mondo. E‘ un fatto, questo, che ci turba talmente tanto che
spesso preferiamo ignorarlo, convincendoci del contrario. Questo è un appunto
che io, da comparativista letteraria impegnata in ambito accademico
nell‘insegnamento e nella ricerca al fine di promuovere la letteratura croata, ho
fatto spesso ai miei colleghi croati. Se facessimo una ricerca in Italia, o Inghilterra,
o Germania – ma anche, per dire, in una terra slava come la Cechia dove
noi croati troveremmo molte corrispondenze letterarie in senso culturale, storico
o politico – ci renderemmo presto conto che l‘italiano, l‘inglese, il tedesco
e il ceco medio conoscono poco o niente della letteratura croata. Spesso i
miei colleghi fanno finta di non sapere che la letteratura croata, dai Marko Marulić,
Petar Zoranić, Marin Držić, fino ad arrivare ai contemporanei Marinković,
Krleža, Desnica e Šoljan, è un vuoto totale per quello stesso mondo con il
quale la Croazia è geograficamente – attraverso il summenzionato mare – collegata.
Continuiamo a illuderci che le opere di Tin Ujević, Janko Polić Kamov e
di altri autori eccellenti sorti in quel cuore d‘Europa sarebbero irrinunciabili per
l‘Europa stessa. Tuttavia: noi professionisti delle lettere croati, cos‘abbiamo
davvero offerto al resto del mondo? Quel poco di Krleža noto al lettore italiano
5 Peričić, Helena, Die kroatische Literatur Dalmatiens im mediterranen Kontext, in: Kacianka, Reinhard /
Strutz, Johann (Hrsg.), Sprachlandschaften. Regionale Literaturwissenschaft im europäischen Kontext,
Klagenfurt 2010, 118–130.
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