EUROPA NEU DENKEN - Schwerpunkt Wissenschaft und Kunst ...
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ship tecnocratica. Anzi, per dirla con una famosa frase pronunciata da Keynes<br />
durante la grande crisi del 1929, il mondo è governato quasi solo da esse.<br />
L’idealismo in questo caso ha una ragione produttiva, per questo è necessario<br />
immaginare il futuro, pensarlo prima che i suoi rudi o corrotti costruttori lo distruggano<br />
in nome di un sedicente progresso materiale e di una sedicente società<br />
del benessere.<br />
L’incongruenza tra bisogni del capitale, ricerca tecnologica e bisogni umani era<br />
già stata segnalata dagli scrittori triestini di primo Novecento, quando stava<br />
nascendo la civiltà ora in forte crisi, quella industrial-capitalistica: Svevo e Saba,<br />
allora poco conosciuti ed ascoltati, rispetto ai portabandiera dell’irredentismo<br />
nazional-liberale, avevano ben diagnosticato il grado d’alienazione cui era giunta<br />
quella cultura diffusa e omologante. Anticipavano le riflessioni di Carlo Michelstaedter,<br />
che nella sua tesi di laurea La persuasione e la rettorica (1910)<br />
assegnava proprio alla facoltà analitica all’arte, scienza felicemente inesatta e<br />
capace di operare attraverso incognite infinite, la funzione primaria di mostrare<br />
le incongruenze di scelte dettate dalla rettorica sociale, basata sulla logica della<br />
convenienza sistemica: «… soltanto se questa vastità di vita viva tutta attualmente,<br />
saranno vicine le cose lontane. Soltanto se essa chieda nel presente<br />
la persuasione, essa potrà reagire in ogni presente con una sapienza così squisita<br />
ed enunciando il sapore che le cose hanno per lei, costruire la presenza<br />
d’un mondo che poi gli uomini dicano sapere o arte o sogno o profezia o pazzia<br />
a parer loro» 22 . Questa era la persuasione.<br />
Il giovane goriziano lo scriveva riprendendo ed aggiornando alla luce dei nuovi<br />
sviluppo storici quanto già detto e ripetuto da Parmenide, Eraclito Empedocle,<br />
Socrate, l’Ecclesiaste, Cristo, Eschilo, Sofocle, Simonide, Petrarca, Leopardi,<br />
Ibsen e Beethoven. Queste suggestioni sono state in qualche modo poi riprese<br />
da Bobi Bazlen, un altro intellettuale triestino che fece pubblicare i più importanti<br />
scrittori del Novecento europeo. Di cultura ebraica, come Kafka, Saba,<br />
Svevo e Michelstaedter, anche lui condannava la rettorica, e cercava di individuare<br />
l’impervia strada della persuasione per provare a vivere una vita autentica.<br />
Ma sapeva che, per mostrare le cose come davvero stanno, bisognava ribaltare<br />
la logica della vita “banale”, coi suoi ideali utili alla sopravvivenza di un<br />
22 Carlo Michelstaedter, La persuasione e la rettorica, in Idem, Opere, a cura di G. Chiavacci, Firenze,<br />
Sansoni, 1958, p. 178 (appendice II).<br />
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