6-tempted - only fantasy

06 - tempted
scomparsa. È stato allora che ho iniziato a chiamare. Mormoravo al mondo il
mio bisogno di essere libero, e finalmente il mondo mi ha ascoltato ».
« Vorresti dire che Neferet ti ha sentito? » « Sì, ma non è stata solo la
Tsi Sgili a rispondere al mio richiamo. »
Scuotevo la testa. « Non sei stato tu a chiamarmi alla Casa della Notte. Io
sono stata Segnata da Nyx. E per questo che sono qui. »
« Davvero? Non posso mentirti, altrimenti il nostro sogno scompare, perciò
non cercherò di convincerti fingendo di sapere più di quanto non sappia.
Dirò soltanto ciò che credo, e io credo che mi abbia sentito anche tu. O
almeno la parte di te che un tempo è stata A-ya ha sentito e ha
riconosciuto la mia voce. » Esitava un attimo, poi aggiungeva: «Magari la
mano di Nyx ha guidato la tua reincarnazione. Magari la Dea ti ha mandata
da... »
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« No! » Non potevo ascoltare altro. Il cuore mi batteva così forte che
pensavo mi sarebbe schizzato fuori del petto. « La Dea non mi ha mandata da
te, proprio come io non sono realmente A-ya. Non importa che per caso io
condivida con lei qualche ricordo. In questa vita, io sono una ragazza
vera, dotata di libero arbitrio e di un cervello tutto mio. »
La sua espressione cambiava di nuovo, lo sguardo si addolciva e lui mi
sorrideva con tenerezza. « Lo so, Zoey, ed è per questo che i miei
sentimenti verso di te sono così contrastanti. Mi sono risvegliato dalla
terra desiderando la fanciulla che mi aveva imprigionato, e ho trovato una
ragazza che combatteva contro di me. »
« Perché fai così? Perché ti comporti in questo modo? Tu non sei davvero il
ragazzo che vuoi sembrare adesso! » gli urlavo, cercando di far sparire la
terribile e meravigliosa sensazione che mi facevano provare le sue parole.
« E successo quando sei caduta. Mi sono rivisto cadere e in quell'immagine
ho rivisto anche il mio cuore spezzato. Non potevo sopportarlo. Ho giurato
a me stesso che, se fossi riuscito a farti venire da me ancora una volta,
ti avrei mostrato la verità. »
« Se non stai mentendo, allora devi sapere che sei diventato quel male che
un tempo combattevi. »
Distoglieva lo sguardo, ma riuscivo comunque a vedere la vergogna nei suoi
occhi. « Sì. Lo so. »
« Io ho scelto una strada diversa. Non posso amare il male. E questa è la
verità. »
Il suo sguardo tornava immediatamente a posarsi su di me. « E se decidessi
di rinnegare il male? Cosa succederebbe? »
La sua domanda mi coglieva del tutto impreparata, Quindi rispondevo la
prima cosa che mi passava per la te-
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sta. « Non puoi rinnegare il male, non se stai con Nefe-ret. »
« E se fossi malvagio soltanto con Neferet? Se la verità fosse che, stando
assieme a te, sceglierei il bene? » « Impossibile. » Scuotevo la testa. «
Perché dici che è impossibile? È già successo. Il Guerriero che è legato a
te ne è la prova. »
«No. Questa versione di te non è reale. Tu non sei Stark. Tu sei un
immortale caduto, l'amante di Neferet. Tu hai stuprato le donne,
schiavizzato le persone, ucciso tanta gente. I tuoi figli hanno quasi
ammazzato mia nonna. Uno di loro ha ucciso la professoressa Anastasia! » Mi
aggrappavo a tutte le cose negative che mi venivano in mente e gliele
scagliavo contro. « A causa tua, i novizi e i professori della Casa della
Notte hanno iniziato a dubitare di Nyx, e continuano a comportarsi in modo
sbagliato. Che sia una loro scelta o no, sono pieni di paura e di odio e di
gelosia, proprio com'eri tu con Nyx! » « Tu hai salvato Stark. Puoi salvare
anche me? » « No! » gridavo. E mi sedetti di scatto sul letto. « Zo, va
tutto bene. Ci sono io. » Heath si stava stropicciando gli occhi con una
mano, mentre con l'altra mi massaggiava la schiena.
« Oh, Dea! » dissi, con un lungo sospiro. « Cosa c'è che non va? Un brutto
sogno? » «Già, già. Un brutto sogno. E anche strano.» Diedi un'occhiata
all'altro letto. Stevie Rae non si era mossa. Naia, che le stava
acciambellata accanto alla spalla, starnutì verso di me. « Traditrice », le
dissi, cercando di sembrare il più normale possibile.
«Be', allora rimettiamoci a dormire. Finalmente comincio a prendere il
ritmo del cambio giorno/notte e
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non vorrei perdere l'allenamento.» Heath spalancò le braccia.
« Okay, scusa, hai ragione. » Mi sdraiai e mi raggomitolai in quella che
somigliava in modo preoccupante a una posizione fetale.
«Rimettiti a dormire», ripetè Heath con un grande sbadiglio. « Va tutto
bene. »
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