6-tempted - only fantasy

06 - tempted
Somma Sacerdotessa di Tutti i Vampiri. Se dovesse esserti conferito questo
titolo, dovresti dimostrarti sufficientemente saggia da poter gestire
controversie di ogni genere, anche quelle riguardanti te stessa. » Duantia
spostò lo sguardo da lei a Kalona. « Tu come rispondi al discorso di Zoey?
»
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Sentivo i suoi occhi su di me, ma continuai imperterrita a fissare Duantia.
« Lei è convinta di star dicendo la verità, e in effetti il mio passato è
stato violento. Non ho mai preteso di essere infallibile. Di recente, però,
ho trovato la mia strada, e su questa strada c'è Nyx. »
Non stava mentendo. Incapace di evitarlo, spostai il mio sguardo su di lui.
« Le mie esperienze passate sono la ragione per cui ritengo sia
estremamente importante ripristinare le antiche regole e le antiche usanze,
di quando le vampire e i loro Guerrieri abitavano la terra con orgoglio e
forza, invece di nascondersi in piccoli gruppi, lasciando uscire i giovani
solo a patto che nascondano il loro Marchio, come se la mezzaluna della Dea
sia una cosa di cui vergognarsi. I vampiri sono figli di Nyx e la Dea non
ha mai voluto che si nascondessero nell'ombra. Usciamo finalmente di nuovo
tutti nella luce! »
Era magnifico. Mentre parlava, le sue ali avevano iniziato ad aprirsi. La
sua voce era piena di passione. Lo fissavamo tutti. Incantati dalla sua
bellezza e dal suo slancio, volevamo tutti credere nella possibilità di
realizzare il suo mondo.
« E, quando sarete pronti a essere guidati da Nyx incarnata e dal suo
consorte Èrebo, allora riporteremo in vita il mondo di un tempo, in modo da
poterci ergere forti e orgogliosi e non doverci chinare sotto la schiavitù
e il pregiudizio degli umani! » Neferet lo prese sottobraccio. « Fino a
quel momento, ascoltate il piagnucolare dei bambini mentre Èrebo e io
strappiamo Capri dalle mani di coloro che da troppo tempo invadono la
nostra antica dimora. »
«Neferet, il Consiglio non intende autorizzare una
guerra contro gli umani. Non puoi costringerli a lasciare le loro
abitazioni sull'isola », replicò Duantia.
«Una guerra?» Neferet rise, sembrando sconvolta e divertita. «Duantia, io
ho acquistato il castello di Nyx dal vecchio umano che lo aveva lasciato
cadere a pezzi. Se qualcuna di voi del Consiglio avesse controllato, nel
corso degli ultimi vent'anni avremmo potuto tranquillamente riottenere la
nostra antica sede. » Gli occhi verdi di lei si spostarono su tutti i
presenti, catturando il pubblico. « E là che i vampiri fondarono lo
splendore di Pompei, là che governarono la costiera amalfitana, dando
inizio a secoli di prosperità. Ed è là che troverete il cuore e l'anima di
Nyx e le ricchezze che lei desidera per il suo popolo. E sempre là
troverete anche Èrebo e me. Unitevi a noi se avete il coraggio di tornare a
vivere! » Detto questo si voltò e, con un fruscio di seta, uscì dalla sala.
Prima di seguirla, Kalona s'inchinò con rispetto davanti al Consiglio, il
pugno sul cuore. Quindi mi guardò e disse: « Ben trovata e ben lasciata e
ben trovata ancora ».
Poi scoppiò un vero pandemonio. Iniziarono a parlare tutti assieme, alcuni
che volevano richiamare Neferet e Kalona, altri indignati che se ne fossero
andati così. Ma nessuno, non un singolo vampiro, disse niente contro di
loro. E si riferivano a lui chiamandolo Èrebo.
« Gli credono », disse Stark.
Annuii.
Mi lanciò un'occhiata tagliente. « E tu gli credi? »
Non avevo idea di come spiegare al mio Guerriero che il punto non era che
credessi a Kalona, quanto piuttosto che credevo a ciò che poteva tornare a
essere.
La voce di Duantia echeggiò nella sala zittendo tutti. «Basta! Questa
riunione viene immediatamente sciolta. Non ci trasformeremo in una caotica
marmaglia! » Al-
l'improvviso si materializzarono dei Guerrieri, e tutti i vampiri
cominciarono ad andarsene.
« Zoey Redbird, con te parleremo domani. Porta qui il tuo cerchio
all'imbrunire. Sappiamo che la profetessa ridiventata umana oggi ha subito
il trauma della rottura dell'Imprinting. Se si sarà sufficientemente
ripresa, vorremmo che si unisse anche lei al vostro gruppo. » « Sì, signora
», replicai.
Stark e io uscimmo in fretta e Damien ci fece segno di andare con lui in un
giardinetto laterale, dove ci aspettavano gli altri ragazzi.
«Cos'è successo lì dentro?» esordì subito Damien. «Sembrava che tu credessi
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