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06 - <strong>tempted</strong><br />
Restai sveglia a lungo, desiderando disperatamente che fosse vero.<br />
28<br />
ZOEY<br />
Quando ci svegliammo era quasi il tramonto e, non potendo sopportare il<br />
pensiero di Kalona e del sogno, mi concentrai su Heath. « Okay, è ora che<br />
chiami i tuoi, così ti dicono di tornare a casa. »<br />
« Ehi, Zy, ti senti bene? » chiese Stevie Rae asciugandosi i capelli con<br />
una salvietta.<br />
Lei e io avevamo ficcato la mia roba nello zaino intanto che Heath era<br />
sotto la doccia, poi ci eravamo preparate a turno. La sua domanda mi fece<br />
rendere conto che per tutto quel tempo non avevo fatto altro che rispondere<br />
a monosillabi bofonchiati a qualunque cosa dicessero lei o Heath. «Sì, mi<br />
sento bene. È solo che mi mancherà Heath, tutto qui», mentii. Okay, be',<br />
non era proprio del tutto una bugia, perché in Italia Heath mi sarebbe<br />
mancato davvero, ma non era quello il motivo per cui non mi andava di<br />
parlare.<br />
Il motivo era Kalona, ovviamente. Avevo paura che, se avessi iniziato a<br />
chiacchierare, il sogno della notte prima mi sarebbe sfuggito di bocca e<br />
alla fine avrei raccontato tutto a Stevie Rae, e non volevo farlo davanti a<br />
Heath. No, non era solo quello: non volevo dire a nessuno della nuova<br />
versione di Kalona che avevo visto.<br />
Non volevo che mi dicessero che era tutto un trucco.<br />
L'abbraccio di Heath mi fece sobbalzare. « Ah, Zo, come sei dolce », disse,<br />
senza sapere quanto fossi stata diso-<br />
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nesta. « Ma non dovrai sentire la mia mancanza. Ho un ottimo presentimento.<br />
»<br />
Lo guardai scuotendo la testa. « Tua mamma non ti lascerà mai venire in<br />
Italia con me. »<br />
« Con te forse no, ma con la tua scuola... è un altro discorso. »<br />
Prima che potessi replicare, prese il telefonino. «Ehi, ma', sono io....<br />
Sì, sto bene... Sì, sono ancora con Zoey. » Poi s'interruppe e mi guardò. «<br />
Mia mamma dice di salutarti. »<br />
« Ricambia il saluto. » Poi mormorai: « Arriva al punto! » Lui annuì. «<br />
Ehi, ma', a proposito di Zo, lei e altri studenti della Casa della Notte<br />
vanno in Italia. A Venezia, per essere precisi, o meglio quell'isola vicino<br />
a Venezia. Sai, San Cle... qualcosa, dove si riunisce il Consiglio Supremo<br />
dei Vampiri e roba simile. Volevo sapere se posso andare con loro. »<br />
Udii il tono di voce di sua madre alzarsi di un bel po' e dovetti soffocare<br />
un sorriso: immaginavo che Mrs Luck avrebbe sclerato.<br />
Quello che però non avevo immaginato era l'asso nella manica di quel<br />
cacciaballe di Heath. «Ma', aspetta. In realtà non è niente di che. È come<br />
il viaggio che ci aveva proposto l'estate scorsa il prof di spagnolo. Io<br />
poi non ero potuto andare perché iniziavano gli allenamenti di football. Ti<br />
ricordi? » Annuì a qualunque cosa gli stesse dicendo sua madre. « Sì, è<br />
roba di scuola. Staremmo via otto giorni, proprio come per il viaggio in<br />
Spagna. E, a dire il vero, potrò anche parlare un po' in spagnolo, perché<br />
l'italiano è, tipo, cugino. » S'interruppe di nuovo e poi ri-Prese: « Okay,<br />
sì, perfetto ». Coprì il telefono con la mano. « Dice che devo chiederlo a<br />
papà. »<br />
Poi udii una voce più profonda dall'altra parte della li-<br />
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.1<br />
il<br />
nea e Heath esordì: « Ciao, pa'... Sì, sto bene... Sì, praticamente è una<br />
gita scolastica. Posso fare i compiti on line ». Sorrise. «Sul serio?<br />
Settimana prossima le scuole sono chiuse perché è saltata la corrente in<br />
tutta la zona? » Mi guardò facendo andare su e giù le sopracciglia. « Wow,<br />
allora questa cosa capita proprio al momento giusto. E poi, pa', senti un<br />
po': dato che si viaggia col jet privato della Casa della Notte e là si sta<br />
sull'isola dei vampiri, non mi costerà niente! »<br />
Digrignai i denti. Non potevo credere che riuscisse a intortare i suoi così<br />
facilmente. Certo, aveva l'indiscusso vantaggio che, benché Nancy e Steve<br />
Luck fossero delle brave persone e degli ottimi genitori, non capivano<br />
niente di adolescenti. Sul serio. Heath aveva bevuto per un sacco di tempo<br />
e loro non se n'erano mai accorti, nemmeno quando rientrava puzzando di<br />
birra e di vomito. Puah!<br />
«Grandioso, pa'. Grazie stramille! » Il tono esultante di Heath mi fece<br />
riconcentrare su di lui invece che sui miei blateramenti mentali.<br />
«Sì, certo, vi chiamerò tutti i giorni.» S'interruppe mentre suo padre<br />
aggiungeva qualcosa. « Oh, sì, me n'ero quasi dimenticato. Okay, allora,<br />
intanto che Zo e gli altri si preparano faccio un salto a casa a prendere<br />
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