6-tempted - only fantasy

06 - tempted
Afrodite inarcò un sopracciglio biondo. «Immagino sia sensato avere sempre
a disposizione il tuo rifornimento di sangue portatile. Perfino il nostro
cattivissimo ragazzo delle frecce non può che essere d'accordo. »
« Ho detto 'fine' perché non ho intenzione di parlarne. E non chiamare
Heath 'rifornimento portatile'. »
« In effetti, non è molto educato », aggiunse Stevie Rae. « Fottiti »,
replicò Afrodite.
Interruppi il battibecco prima che degenerasse. « Stevie Rae non viene con
noi. Quindi, quando creeremo il cerchio, Afrodite rappresenterà lo spirito.
»
Questo concentrò gli sguardi di tutti su Stevie Rae. « Potrebbe essere
troppo tardi per loro », sentenziò solenne Damien.
« Lo so, ma voglio fare un altro tentativo. » « Ehi, vorresti farmi un
favore? » intervenne Afrodite. « Potresti evitare di farti ammazzare? Di
nuovo. Sono sicura che per me risulterebbe un po' seccante. »
«Non ho intenzione di farmi ammazzare», replicò Stevie Rae.
«Prometti che non tornerai là sotto da sola», disse Jack.
« Sì, è una promessa che devi proprio fare », convenne Stark.
Io non dissi niente. Non ero più così sicura riguardo al modo giusto di
fare le cose.
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Per fortuna, il mio silenzio non venne notato, perché proprio in quel
momento fecero il loro ingresso i novizi rossi, e l'intera sala da pranzo
smise di guardare noi per spettegolare su di loro.
« Meglio che controlli che stiano bene. » Stevie Rae si alzò e ci sorrise.
« Ragaaazzi, voi spicciatevi e rimettete a posto le cose laggiù, così
tornerete presto qui, a casa. » Poi mi abbracciò, mormorando: « Tranquilla,
farai la cosa giusta ».
« Anche tu », replicai.
Quindi si allontanò e la vidi raggiungere i novizi rossi, che ci salutarono
con la mano mettendosi in fila per fare colazione. Stevie Rae cercò di
comportarsi in modo normale, parlando ai suoi ragazzi come se non fosse la
prima volta che rientravano in sala da pranzo dopo essere morti, e così il
gruppo iniziò subito a rilassarsi, ignorando occhiate e bisbigli.
« E un bravo capo », dissi, pensando ad alta voce.
« Mi auguro che questo non la cacci nei guai », replicò Afrodite. Quando la
fissai, si strinse nelle spalle. « Ci sono persone, specialmente quelle
malvagie e non-morte morte, che non si possono guidare. »
« Lei farà la cosa giusta. »
« Già, ma la faranno anche loro? » ribatté Afrodite.
Per quello non avevo risposte, quindi ripresi a piluccare le uova.
« Siete pronti? » domandò Stark.
« Io sì », risposi.
Gli altri assentirono, quindi prendemmo le borse e ci dirigemmo alla porta,
Stark e io per ultimi.
« Ehi, Zoey. »
La voce di Erik mi bloccò. Stark rimase con me, gli occhi penetranti fissi
sul mio ex.
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« Ciao, Erik », dissi con una certa cautela.
« Buona fortuna. »
«Grazie.» Ero piacevolmente sorpresa del suo tono neutro e dell'assenza di
Venere la remora al suo fianco. « Rimani ancora a scuola a insegnare
recitazione? »
«Sì, ma solo finché non trovano un altro professore. Quindi, se non fossi
qui quando torni... be', volevo solo sapessi che io, mmm» - spostò lo
sguardo da Stark a me - « ti auguro buona fortuna. »
« Oh, okay. Grazie ancora. »
Annuì e uscì prima di noi, probabilmente diretto alla sala da pranzo degli
insegnanti.
« Mmm... è stato strano ma piuttosto gentile da parte sua », commentai.
«Recita troppo», replicò Stark tenendomi aperta la porta.
« Sì, questo lo so, ma sono comunque contenta che abbia detto qualcosa di
carino prima che ce ne andassimo. Detesto tutte quelle orrende menate da
ex. »
« Ecco un'altra ragione per cui sono contento di non essere tecnicamente il
tuo ragazzo. »
Eravamo rimasti un po' indietro rispetto al resto del gruppo, quindi
potevamo avere un attimo di privacy. Stavo giusto cercando di capire se
Stark fosse stato al limite dell'odioso con quel commento, quando mi
spiazzò chiedendomi: « È andato tutto bene ieri notte? A un certo punto mi
hai svegliato ».
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