6-tempted - only fantasy

06 - tempted
cui ci troviamo ora si verifica assai più di rado. »
« Stevie Rae non è morta », bisbigliai severa.
« No, al momento no. Ma, a giudicare dallo stato della sua consorte, direi
che si trova in grave pericolo. »
« Lei è una consorte per errore. Afrodite non voleva che succedesse. E
neanche Stevie Rae », borbottai.
« Che sia stato intenzionale o no, ormai sono legate », sentenziò Erce.
« Oh, mia Dea! » Afrodite si mise a sedere, staccandosi da Dario. Il suo
viso era una maschera di gesso che lentamente mutò per mostrare prima
dolore poi rifiuto, quindi lei rabbrividì, con tale violenza che la udii
battere i denti, dopo di che si coprì la faccia con le mani e si sciolse in
lacrime da spezzare il cuore.
Dario mi guardò con aria implorante.
Facendomi forza per prepararmi a sentir dire che Stevie Rae era morta,
raggiunsi Afrodite e mi sedetti accanto a lei. « Afrodite? » Non riuscii a
non piangere. Come poteva essere morta davvero Stevie Rae? Cosa potevo fare
adesso, a un mondo di distanza da lei e impegnata in cose molto al di so-
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pra delle mie capacità e della mia esperienza? « Stevie Rae è morta? »
Udii le gemelle piangere e vidi Damien abbracciare forte Jack.
Afrodite sollevò il volto dalle mani e restai scioccata vedendo scintillare
tra le lacrime il suo vecchio ghigno sarcastico. « Morta? No che non è
morta. Ha solo stabilito un Imprinting con qualcun altro! »
stevie rae
La terra li inghiottì e per un attimo a Stevie Rae sembrò che sarebbe
andato tutto bene: la fredda oscurità era un vero sollievo per la sua pelle
bruciata, e lei gemette piano.
« Rossa? Stevie Rae? »
Soltanto quando Rephaim parlò, lei si accorse di essere ancora stretta nel
suo abbraccio. Si allontanò da lui, solo per gridare di dolore non appena
la sua schiena toccò la parete di terra della grotta.
« Stai bene? Io... io non riesco a vederti », disse il Raven Mocker.
« Sì, è tutto okay. Credo. » Stevie Rae si stupì della sua stessa voce.
Sembrava così debole, così diversa dal normale... forse, anche se era
sfuggita al sole, non poteva dire di essersela cavata.
« Non vedo niente », riprese lui.
« E perché la terra si è richiusa sopra di noi, per proteggermi. »
« Siamo intrappolati qui? » Il Raven Mocker non sembrava in panico, ma non
era nemmeno tranquillo.
« No, posso farci uscire in qualunque momento. » Poi, ripensandoci,
aggiunse: « E, be', il terreno sopra di noi non è molto. Se io dovessi
morire, potresti uscire scavando senza problemi. Tu come stai? Quell'ala
deve farti un gran male ».
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« Hai la sensazione che potresti morire? » fece lui in-gnorando la domanda
della Rossa.
« Non credo. Okay, diciamoci la verità: non lo so. Mi sento strana. »
« Strana? Spiegati meglio. »
« Come se non fossi realmente unita al mio corpo. »
« E il tuo corpo ti fa male? »
« No. A dire il vero, non mi fa male per niente. » Però era proprio strano
che la sua voce si facesse sempre più debole.
All'improvviso la mano di lui le toccò il viso, scese lungo collo, sul
braccio e...
« Ahi! Mi fai male. »
« Hai delle brutte scottature. Le sento. Ti serve aiuto. »
« Non posso andarmene da qui, altrimenti brucio del tutto. » Stevie Rae si
chiese come mai la terra intorno a lei sembrasse girare vorticosamente.
« Cosa posso fare per aiutarti? »
« Puoi prendere una grande incerata o qualcosa di simile con cui mi possa
riparare mentre andiamo alla banca del sangue in centro. In questo momento
mi sembrerebbe fantastico. » Stevie Rae si sdraiò, pensando di non avere
mai avuto tanta sete in vita sua. Con distaccata curiosità, si chiedeva se
stesse davvero per morire. Sembrava un vero peccato, dopo tutto quello che
aveva fatto Rephaim per aiutarla.
« Ti serve del sangue? »
« Il sangue è tutto per me. E quello che mi fa funzionare. Lo so che a
dirlo fa schifissimo, però è così. E la pura verità. Croce sul cuore
potessi morire. » Ridacchiò in modo un po' isterico, poi diventò seria. «
Frena un attimo, non è mica divertente. »
« Se non avrai sangue morirai? »
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