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06 - <strong>tempted</strong><br />
rappresentazioni. E poi mi tornava in mente che quel posto era l'antica<br />
sede del Consiglio Supremo dei Vampiri, quindi era logico che la fontana<br />
somigliasse alla nostra Dea. Volevo sedermi accanto a lei e respirare a<br />
fondo l'intenso profumo di mare e di agrumi, non volevo voltarmi nella<br />
direzione indicata dal mio stomaco... e vederlo. Ma, come la valanga che<br />
scende dalla montagna, non ero in grado di controllare quanto mi succedeva,<br />
quindi mi giravo.<br />
Kalona era di spalle, in ginocchio vicino al parapetto del castello. Era<br />
vestito - o meglio, svestito - come l'ultima volta che eravamo stati lì,<br />
cioè aveva un paio di jeans e basta. Le ali scure spalancate lasciavano<br />
intravedere soltanto le spalle color bronzo. Teneva la testa china, come se<br />
non si fosse accorto che ero lì. I miei piedi si muovevano senza che<br />
potessi fermarli e mi portavano verso di lui-Mentre mi avvicinavo, mi<br />
rendevo conto che lui si trovava nel punto esatto da cui mi ero lanciata<br />
nel vuoto.<br />
Non ero molto lontana quando vedevo tendersi i mu-<br />
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scoli delle sue spalle. Le ali frusciavano e lui sollevava la testa, quindi<br />
si girava.<br />
Stava piangendo, le lacrime che gli disegnavano strisce umide sul viso.<br />
Sembrava disperato, distrutto, totalmente sconfitto. Ma, nell'istante in<br />
cui mi vedeva, la sua espressione cambiava, il suo volto s'illuminava di<br />
una felicità così intensa da renderlo ancora più bello, talmente bello che<br />
restavo senza fiato. Quindi si alzava e, con un grido di gioia, veniva<br />
verso di me.<br />
Pensavo che mi avrebbe presa tra le braccia, ma all'ultimo secondo si<br />
tratteneva e sollevava soltanto una mano, come per sfiorarmi la guancia. Le<br />
sue dita, però, si fermavano a poca distanza dalla mia pelle e, dopo un<br />
attimo di esitazione, il braccio gli ricadeva lungo il fianco. « Sei<br />
tornata. »<br />
« I sogni non sono reali. Non sono morta davvero », replicavo, anche se mi<br />
era difficile parlare.<br />
« Il regno dei sogni è parte dell'Aldilà; non sottovalutare mai la forza di<br />
quanto accade qui. » Si asciugava il viso col dorso della mano e,<br />
stupendomi ancora di più, scoppiava in una risatina imbarazzata. « Devo<br />
sembrarti sciocco. Sapevo che non eri morta, eppure sembrava così reale,<br />
così orribilmente familiare. »<br />
Lo fissavo senza sapere cosa dire, senza sapere come reagire davanti a<br />
quella versione di Kalona, la versione che si comportava più come un angelo<br />
che come un demonio. Somigliava di più al Kalona dei ricordi di A-ya, a<br />
quello che si era arreso a lei, intrappolandosi volontariamente tra le sue<br />
braccia di creta con una vulnerabilità che ancora mi ossessionava. Era così<br />
diverso dall'ultima volta in cui ero stata lì, in cui lui si era mostrato<br />
in modalità superseduttore, tutto palpeggiamenti, e...<br />
Lo guardavo con le palpebre strette. « Ma come faccio<br />
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a essere di nuovo qui? Non sto dormendo da sola, e non intendo dire che<br />
nella stanza c'è anche una delle mie amiche. Sto dormendo tra le braccia di<br />
un ragazzo umano con cui ho un Imprinting. Lui e io siamo molto più che<br />
amici. Tu non dovresti riuscire a entrare qui. » Indicavo la mia testa.<br />
« Non sono nella tua testa. Tu non mi hai mai chiamato nei tuoi sogni. Sono<br />
stato io ad attirare la tua anima. Si è trattato di una mia invasione, non<br />
di un invito da parte tua.»<br />
« Non è quello che mi avevi detto prima. » « Prima ti avevo mentito. Adesso<br />
ti sto dicendo la verità. »<br />
« Perché? »<br />
« Per la stessa ragione per cui sono stato in grado di attirarti qui anche<br />
se stai dormendo tra le braccia di un altro. Questa volta - per la prima<br />
volta - le mie motivazioni sono innocenti. Non sto cercando di manipolarti.<br />
Non sto cercando di sedurti. E ti dirò soltanto la verità. » « Come puoi<br />
aspettarti che ci creda? » « Che tu ci creda o no, tu sei qui, Zoey, anche<br />
se non dovresti esserci. Non è una prova sufficiente per te? »<br />
Mi mordevo il labbro. « Non lo so. Non conosco le regole di questo posto. »<br />
« Però conosci il potere della verità. Sei stata tu a mostrarmelo durante<br />
la tua ultima visita. Non puoi attingere a quel potere per valutare la<br />
veridicità di quanto sto dicendo? »<br />
Grazie a Damien, sapevo che « veridicità » è sinonimo di « verità », quindi<br />
non me ne restavo lì a mordicchiarmi il labbro con un bel punto di domanda<br />
dipinto in faccia perché non conoscevo quella parola. Il punto di doman-<br />
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da c'era perché non sapevo come reagire. Kalona era davvero sconcertante.<br />
Stavo per dirgli che no, non potevo contare sulla forza della verità, dato<br />
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