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06 - <strong>tempted</strong><br />
Consiglio Supremo perché gli umani non hanno voce in capitolo nelle<br />
questioni di politica vampira e nei problemi gestionali. »<br />
Heath fece un sospirone drammatico, mi si appiccicò addosso e, ignorando<br />
Stark, che era proprio accanto a me, mi mise un braccio intorno alle spalle<br />
con aria possessiva.<br />
« Se non ti togli di dosso subito e non ti comporti bene ti stacco la testa<br />
», mormorai.<br />
Heath mi rivolse un sorriso imbarazzato e tolse il braccio, anche se non si<br />
schiodò da dove stava.<br />
« Quindi posso essere presente alla riunione dell'onnipotente Consiglio ma<br />
mi tocca tenere la bocca chiusa come il donatore di sangue là in fondo? »<br />
chiese Afrodite.<br />
« Per te hanno fatto un'eccezione. Puoi essere presente e anche parlare, ma<br />
dovrai seguire le altre regole. »<br />
« Il che vuol dire niente shopping », concluse Afrodite.<br />
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« Esatto. »<br />
Ero stupita dalla pazienza di Erce: con ogni probabilità Lenobia avrebbe<br />
già rimesso al suo posto Afrodite da un pezzo.<br />
« Anche noi possiamo venire alla riunione del Consiglio? Oh, salve, e ben<br />
trovata, io sono Jack. »<br />
«Siete tutti invitati a presentarvi davanti al Consiglio. »<br />
« E Neferet e Kalona? Ci saranno anche loro? » chiesi.<br />
« Sì, anche se adesso Neferet si fa chiamare Nyx Incarnata e Kalona<br />
sostiene che il suo vero nome è Èrebo. »<br />
« E una bugia », replicai.<br />
Erce fece un sorriso triste. « È proprio per questo che sei qui, mia<br />
giovane e insolita novizia. »<br />
Durante il tragitto non parlammo molto. Il motore della barca era così<br />
rumoroso da stordirci. Per di più, si ondeggiava un sacco ed ero parecchio<br />
impegnata a non dare di stomaco.<br />
Eravamo quasi arrivati sull'isola, quando il grido di Dario sovrastò<br />
perfino il rumore assordante del motore: « Zoey! »<br />
Io e Stark ci voltammo contemporaneamente verso di lui, che era seduto<br />
accanto ad Afrodite, e schizzammo subito in piedi.<br />
« Afrodite! Cosa c'è? » Corsi da lei, che si teneva la testa tra le mani,<br />
come se stesse per esplodere. Dario sembrava incapace di fare qualcosa di<br />
utile e continuava a sfiorarle le spalle mormorando qualcosa che non<br />
riuscivo a sentire, nel tentativo di farle alzare lo sguardo verso di lui.<br />
« Oh, Dea! La testa mi sta uccidendo. Che cazzo succede?»<br />
« Una visione? » chiese Erce dietro di me.<br />
« Non lo so. Forse. » M'inginocchiai davanti ad Afrodi-<br />
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te, cercando d'incrociare il suo sguardo. « Afrodite, sono io, Zoey. Dimmi<br />
cosa vedi. »<br />
«Ho troppo caldo. Cazzo, troppo, troppo... » Aveva il viso rosso e sudato,<br />
anche se sulla barca si stava benissimo. Cominciò a guardarsi in giro con<br />
gli occhi sgranati, ma secondo me non vedeva l'elegante cabina in cui ci<br />
trovavamo.<br />
«Afrodite, parlami! Cosa vedi?» A quel punto mi guardò: i suoi occhi erano<br />
limpidi e non iniettati di sangue come le ultime volte.<br />
« Non vedo niente. » Inspirò con forza, continuando a farsi vento al viso<br />
sudato. « Non è una visione: è il mio Imprinting di merda con Stevie Rae.<br />
Le sta succedendo qualcosa. Qualcosa di molto, molto brutto. »<br />
332<br />
stevie rae<br />
Stevie Rae sapeva che stava per morire, e stavolta sarebbe stato per<br />
sempre. Era spaventata, molto più di quando aveva rifiutato la<br />
Trasformazione, morendo dissanguata tra le braccia di Zoey, circondata dai<br />
suoi amici. Stavolta era diverso. Stavolta si trattava di un tradimento,<br />
non di una reazione biologica.<br />
Il dolore alla testa era tremendo. Si tastò la nuca e, quando si guardò la<br />
mano, vide che era zuppa di sangue. Del suo sangue. La sua mente era<br />
annebbiata. Cos'era successo? Stevie Rae cercò di mettersi a sedere, ma le<br />
venne un capogiro terribile e, con un gemito, diede di stomaco, piangendo<br />
per il dolore. Quindi crollò a terra e rotolò via, per non sporcarsi di<br />
vomito. Fu allora che il suo sguardo offuscato dalle lacrime si posò sulla<br />
grata di metallo sopra di lei e sul cielo, un cielo che stava diventando<br />
sempre meno grigio e più azzurro.<br />
All'improvviso le tornò la memoria, e con essa il panico, che le fece fare<br />
brevi respiri affannosi. L'avevano imprigionata lì e il sole stava per<br />
sorgere! Perfino in quel momento, perfino con la grata sopra di lei e il<br />
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