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06 - <strong>tempted</strong><br />
Ricambiai la stretta e m'imposi di sorridere e sembrare meno in ansia,<br />
anche se nel profondo del cuore, nel profondo dell'anima, sapevo che quella<br />
sera non era stata la fine e nemmeno una vittoria. Si era trattato solo di<br />
un terribile inizio.<br />
29<br />
« Wow. » Mi guardai intorno incredula.<br />
« Direi che wow al quadrato renda meglio l'idea », ribatté Damien.<br />
« È stata davvero Stevie Rae a farlo? » « Così mi ha detto Jack. »<br />
Non riuscivo a smettere di fissare l'oscurità di quel tunnel scavato nel<br />
terreno. « Okay, è davvero inquietante. » Damien mi guardò perplesso. « Che<br />
vuoi dire? » « Be'... » M'interruppi, incerta su come potermi spiegare<br />
meglio, anche se non c'era dubbio che quella galleria mi mettesse a<br />
disagio. « Ecco, è, mmm... davvero buio. »<br />
Damien rise. « Ma certo che è buio: è un tunnel scavato nel terreno. »<br />
« Eppure a me dà la sensazione che si tratti di una galleria naturale. »<br />
Suor Mary Angela ci raggiunse e osservò con noi quell'oscurità senza fine.<br />
« Non so perché, ma la trovo rassicurante. Sarà per l'odore. »<br />
Annusammo tutti e tre. Sapeva... be', di terra, ma Damien commentò che era<br />
un aroma intenso e sano. « Sì, come un campo appena arato », convenne la<br />
suora. « Visto, Zy? Non è inquietante. Io sarei contento di nascondermi qui<br />
durante un tornado », aggiunse Damien.<br />
Sentendomi un po' sciocca, presi un bel respirone e cercai di guardare il<br />
tunnel con occhi nuovi. « Scusi, sorella, posso usare un attimo la sua<br />
torcia elettrica? »<br />
« Certo. » Suor Mary Angela mi tese la pila che avevamo usato per<br />
illuminare quella stanza del seminterrato, che lei chiamava la « cantina<br />
delle conserve », in cui tenevano ortaggi e bulbi.<br />
La tempesta di ghiaccio che aveva bloccato Tulsa negli ultimi giorni aveva<br />
mandato in tilt il sistema elettrico dell'abbazia, come peraltro quasi<br />
tutta la città. Le suore avevano dei generatori a gas, quindi nel corpo<br />
principale<br />
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dell'edificio c'era la corrente, oltre alla miliardata di candele che<br />
piacevano tanto alle suore, ma l'unica fonte d'illuminazione presente nella<br />
cantina era la torcia di suor Mary Angela. Che io puntai dritta nel tunnel.<br />
La galleria non era molto grande. Se allargavo le braccia, potevo<br />
facilmente toccarne entrambi i lati. Guardai in alto. Sopra la mia testa<br />
c'erano ancora poco più di trenta centimetri prima di arrivare al soffitto.<br />
Annusai di nuovo, cercando di provare la sensazione di sicurezza che, a<br />
quanto pareva, percepivano sia Damien sia la suora. Arricciai il naso. Quel<br />
posto puzzava di buio e di umido, di radici e di animaletti che erano stati<br />
disturbati (e che sospettavo strisciassero sulla pancia o avessero un<br />
mucchio di zampe, fatto che automaticamente mi fece accapponare la pelle).<br />
Poi mi diedi una scrollata mentale. Perché un tunnel sotterraneo mi faceva<br />
così schifo? Avevo un'affinità con la terra. Potevo evocarla. Non avrei<br />
dovuto averne paura.<br />
Strinsi i denti e feci un passo nella galleria. Poi un altro. E un altro<br />
ancora.<br />
« Ehi, Zy, non allontanarti troppo. Quella è l'unica luce che abbiamo e non<br />
vorrei che suor Mary Angela restasse qui al buio. Potrebbe spaventarsi. »<br />
Scossi la testa e puntai la torcia verso l'entrata, illuminando il viso<br />
preoccupato di Damien e quello serafico della madre superiora. « Non volevi<br />
che lei si spaventasse? » Damien si agitò con aria colpevole. Suor Mary<br />
Angela gli appoggiò la mano sulla spalla. « Sei gentile a preoccuparti per<br />
me, Damien, ma non ho paura del buio. »<br />
Stavo per lanciargli un'occhiataccia da non-fare-la-femminuccia, quando<br />
l'aria intorno a me cambiò e fui investita da una terribile sensazione: non<br />
ero più sola in<br />
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quel tunnel. La paura mi salì lungo la schiena come dita di ghiaccio e di<br />
colpo provai l'impulso di mettermi a correre, di scappare fuori più in<br />
fretta che potevo e di non tornarci mai più, per nessuna ragione al mondo.<br />
E stavo quasi per farlo, ma poi mi obbligai a restare. Avevo appena<br />
affrontato un angelo caduto - un essere con cui avevo un profondo legame -<br />
e non ero scappata.<br />
Non lo avrei fatto neanche adesso.<br />
« Zoey? Cosa c'è? »<br />
La voce di Damien mi sembrava lontanissima, mentre mi voltavo ad affrontare<br />
l'oscurità.<br />
All'improvviso dal tunnel emerse un guizzo di luce, come l'occhio lucido di<br />
un mostro sotterraneo. Non era grande, ma molto intenso e per un attimo mi<br />
accecò. Quando alzai lo sguardo, ancora abbagliata, mi sembrò che il mostro<br />
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