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06 - <strong>tempted</strong><br />
piangere.<br />
« Dragone, ho bisogno che Lenobia venga con me per un po'. Non voglio<br />
lasciarla qui da solo, ma è proprio necessario che parli con lei. »<br />
Lui alzò lo sguardo verso di me e pensai che non ave-Vo mai visto nessuno<br />
così triste. « Non sarò solo. Shad-°wfax e Ginevra resteranno con me, e ci<br />
sarà anche la nostra Dea. » I suoi occhi tornarono a posarsi su quello che<br />
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restava della pira. « Non sono ancora pronto a lasciare Anastasia. »<br />
Lenobia gli strinse la spalla. «Tornerò presto, amico mio. »<br />
« Mi troverai qui », replicò Dragone.<br />
« Aspetterò io con Dragone. Kramisha non ha bisogno di me. Ha già<br />
abbastanza novizi cui dare ordini », mi disse Jack.<br />
Lui e Damien ci avevano raggiunti. Duchessa si era fermata qualche metro<br />
prima e si era sdraiata sull'erba col naso sopra le zampe. I gatti non le<br />
badavano affatto.<br />
« Mi farebbe piacere rimanere qui con lei, se non le do fastidio »,<br />
concluse Jack, rivolgendosi, un po' nervoso, a Dragone.<br />
«Grazie, Jack», rispose il professore soffocando un singhiozzo.<br />
Jack annuì, si asciugò gli occhi e, senza aggiungere altro, si sedette<br />
vicino al maestro di scherma e cominciò ad accarezzare delicatamente<br />
Shadowfax.<br />
« È davvero un bel gesto », sussurrai a Jack.<br />
« Sono orgoglioso di te. » Damien gli diede un bacio sulla guancia, cosa<br />
che fece sorridere Jack tra le lacrime.<br />
« Okay, ci ritroviamo in camera mia », sentenziai.<br />
« Lenobia, Zoey deve fare una deviazione in cucina », intervenne brusco<br />
Stark. « Vi raggiungiamo in dormitorio il prima possibile. »<br />
Lenobia annuì con aria distratta mentre già si allontanava assieme a<br />
Damien, Erin e Afrodite.<br />
«Perché hai... »<br />
« Tu fidati di me. E proprio quello di cui hai bisogno », m'interruppe<br />
Stark.<br />
Mi prese per il braccio e mi guidò verso l'edificio in cui si trovava la<br />
mensa. Eravamo quasi arrivati alla porta<br />
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quando disse: « Tu vai in mensa. Io devo prendere una cosa e torno subito<br />
».<br />
Troppo stanca per mettermi a discutere, entrai. Era strano vedere la scuola<br />
così deserta. Era accesa solo la metà delle lampade che di solito<br />
illuminavano l'androne. Alzai lo sguardo verso un orologio: era da poco<br />
passata mezzanotte. Ci sarebbero dovute essere le lezioni. Ci sarebbero<br />
dovuti essere vampiri e novizi da tutte le parti. Avrei tanto voluto che ci<br />
fosse gente in giro. Avrei tanto voluto tornare indietro nel tempo e far<br />
sparire gli ultimi due mesi, in modo da avere ancora come massima<br />
preoccupazione il fatto che Afrodite fosse una vera strega infernale ed<br />
Erik un inarrivabile figaccione.<br />
Avrei voluto tornare al periodo in cui non sapevo niente di Kalona e di<br />
A-ya e di morte e distruzione. Volevo solo tornare alla normalità. Lo<br />
volevo così tanto da sentirmi male.<br />
Entrai lentamente in mensa, anche quella completamente vuota, e ancora più<br />
buia dell'androne. Non c'erano profumini allettanti, niente gruppi di<br />
ragazzi che spettegolavano, niente professori che guardavano male i novizi<br />
che rubacchiavano Doritos.<br />
Barcollai fino al tavolo che di solito occupavo coi miei amici e mi<br />
cedettero le ginocchia, quindi mi lasciai cadere pesantemente sulla panca<br />
di legno lucido. Come mai Stark mi aveva detto di andare lì? Che avesse<br />
intenzione di cucinare per me? Per un attimo la visione di lui con un<br />
grembiulino legato in vita mi fece quasi ridere. Poi capii: uno degli<br />
enormi frigoriferi della scuola era pieno di sacche di sangue umano. Con<br />
ogni probabilità, in quel momento me ne stava portando un po'.<br />
Okay, lo so che fa schifo, ma il pensiero mi fece venire 1 acquolina in<br />
bocca.<br />
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Stark aveva ragione. Dovevo ricaricare le batterie, e una sacca (o magari<br />
due) sarebbe senz'altro servita allo scopo.<br />
« Zo! Eccoti! Stark mi ha detto che ti avrei trovata qui. »<br />
Sbattei le palpebre stupita nel vedere Heath che entrava in mensa. Da solo.<br />
E di colpo capii che avevo avuto ragione solo in parte. Stark era andato a<br />
cercarmi del sangue, ma, invece di frugare nel megafrigorifero a due ante<br />
della cucina, lo aveva trovato nel mio fighissimo giocatore di football.<br />
Ah, cavolo.<br />
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