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06 - <strong>tempted</strong><br />
«Credo sia possibile», replicò Stevie Rae, trovando difficile<br />
preoccuparsene troppo.<br />
«Allora, se è il sangue che ti può guarire, prendi il mio. Ti devo la vita.<br />
È per questo che ti ho aiutata a scappare dal tetto, ma, se muori qui, io<br />
non potrò mai ripagare il mio debito. Perciò, se ti serve sangue, prendi il<br />
mio. » « Ma non hai l'odore giusto », sbottò lei. Il Raven Mocker sembrava<br />
seccato e offeso. « È quello che hanno detto anche i novizi rossi. Il mio<br />
sangue per voi non ha 'l'odore giusto' perché non è previsto che io sia una<br />
vostra preda. Io sono il figlio di un immortale. Non sono una vittima. »<br />
«Ehi, noi non facciamo vittime. Non più», protestò debolmente.<br />
« Il concetto non cambia. Per voi ho un odore diverso perché sono diverso.<br />
Non sono stato creato per essere il vostro pranzo. »<br />
« Non ho mai detto che lo fossi. » Stevie Rae avrebbe voluto pronunciare<br />
quelle parole in tono brusco e un po' diffidente, invece la sua voce era<br />
poco più di un sussurro e lei si sentiva la testa incredibilmente grande,<br />
quasi potesse staccarsi dal collo da un momento all'altro e volare fino<br />
alle nuvole, come un gigantesco palloncino.<br />
« Che abbia l'odore giusto o no, è sempre sangue. Ti devo la vita. Perciò<br />
bevi. »<br />
Stevie Rae lanciò un urlo quando Rephaim l'afferrò e la tirò contro di sé.<br />
Sentì la pelle bruciata delle braccia e delle spalle strapparsi e<br />
mischiarsi al terreno, poi si ritrovò sdraiata tra le sue morbide penne.<br />
Sospirò. Non sarebbe stato poi così brutto morire lì nella terra, in un<br />
nido di piume. Finché stava ferma, non le faceva neanche troppo male.<br />
Però sentì che Rephaim invece si muoveva, e capì che<br />
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stava riaprendo col becco la ferita che gli aveva fatto Kur-tis. Ora il<br />
taglio aveva ripreso a sanguinare, riempiendo la piccola buca nel terreno<br />
del denso odore scarlatto del suo sangue immortale.<br />
All'improvviso il Raven Mocker premette il braccio contro le labbra di lei.<br />
« Bevi », le ordinò in tono duro. « Liberami dal mio debito. »<br />
E Stevie Rae bevve. All'inizio dovette costringersi a farlo, perché il<br />
sangue di lui puzzava davvero. Aveva un odore completamente, assolutamente<br />
sbagliato.<br />
Poi le arrivò sulla lingua. Il suo sapore era del tutto diverso da quello<br />
che lei aveva immaginato. Non somigliava all'odore; non gli somigliava<br />
neanche lontanamente. Fu una sorpresa incredibile, che le riempì la bocca e<br />
l'anima di ricca complessità; era un sapore completamente diverso da<br />
qualsiasi altra cosa lei avesse provato prima.<br />
Lo udì sibilare, e la mano che le aveva messo sulla nuca per guidarla verso<br />
il taglio aumentò la stretta. Stevie Rae gemette. Bere dal Raven Mocker non<br />
poteva essere un'esperienza sessuale, e allo stesso tempo non era neanche<br />
esattamente un'esperienza non sessuale. Per un attimo, a Stevie Rae passò<br />
per la testa il pensiero che avrebbe voluto essere un po' più esperta di<br />
ragazzi, essere andata oltre le strusciatine al buio con Dallas, perché non<br />
sapeva come interpretare tutte le sensazioni che provava a livello fisico e<br />
mentale. Era bello, un intenso, caldo formicolio, ma non somigliava affatto<br />
a quello che le faceva provare Dallas.<br />
Comunque le piaceva, e lì, per quel brevissimo istante, Stevie Rae<br />
dimenticò che Rephaim era un mostro nato dalla lussuria e dalla violenza.<br />
Per quell'attimo, lei conobbe soltanto il piacere del suo tocco e la forza<br />
del suo sangue.<br />
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Fu allora che il suo Imprinting con Afrodite andò in pezzi, e Stevie Rae,<br />
prima vampira rossa Somma Sacerdotessa di Nyx, creò un Imprinting con<br />
Rephaim, figlio prediletto di un immortale caduto.<br />
E fu sempre allora che lei si staccò da lui. Nessuno dei due disse niente.<br />
Il silenzio della loro piccola stanza di terra era rotto solo dal respiro<br />
ansimante di entrambi.<br />
« Terra, ho di nuovo bisogno di te. » La voce di Stevie Rae era finalmente<br />
tornata normale. Lei aveva dolori ovunque. Le ferite e la pelle<br />
scarnificata bruciavano, ma il sangue di Rephaim le aveva consentito di<br />
cominciare a guarire. Solo ora capiva, e fin troppo bene, di essere stata<br />
davvero sul punto di morire.<br />
E la terra le rispose, riempiendo il piccolo spazio dei profumi di un campo<br />
di primavera. Stevie Rae indicò verso l'alto, un punto il più possibile<br />
lontano da lei. « Apri un piccolo varco proprio lì. Abbastanza grande per<br />
fare entrare la luce, ma troppo piccolo per bruciarmi. »<br />
Il suo elemento l'accontentò. Il terreno sopra di loro rabbrividì e liberò<br />
un piccolo spiraglio da cui filtrò la luce del giorno.<br />
Gli occhi di Stevie Rae si adattarono quasi immediatamente, quindi vide<br />
Rephaim sbattere le palpebre per cercare di abituarsi all'improvviso<br />
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