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06 - <strong>tempted</strong><br />
qui succeda qualcosa di simile. Heath farà il bravo, perché abbiamo già<br />
stabilito che la nostra relazione va ben oltre il sesso. Vero, Heath? »<br />
Stevie Rae e io lo trapassammo con lo sguardo. « Vero. Triste e tragico, ma<br />
vero », ammise riluttante Heath.<br />
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« Bene. Allora mangiamo, poi aiuterò Zy a fare i bagagli e potremo dormire.<br />
Finalmente », disse Stevie Rae.<br />
Stavo giusto scivolando nel sonno, raggomitolata tra le braccia forti e<br />
familiari di Heath, quando un pensiero mi colpì: Heath non dovrebbe venire<br />
con noi.<br />
« Heath, dobbiamo parlare », mormorai.<br />
« Hai cambiato idea sulla questione del non scopare? » mormorò per tutta<br />
risposta.<br />
Gli diedi una gomitata.<br />
« Ahi! Allora cos'è? »<br />
« Non voglio che ti arrabbi, ma tu non puoi venire in Italia con me. »<br />
« Cazzo se posso! »<br />
«I tuoi genitori non ti lasceranno mai perdere tutti quei giorni di scuola.<br />
»<br />
« Ma sono in vacanza! »<br />
« No, la scuola era chiusa per la bufera di neve. Il maltempo sta passando,<br />
quindi riaprirà entro un paio di giorni. »<br />
« Allora farò i compiti quando torno. »<br />
Provai con una tattica diversa. « Devi rimanere qui e concentrarti sugli<br />
esami. È l'ultimo semestre prima del college. Se incasini i voti adesso,<br />
perderai la borsa di studio. »<br />
« Senti, è semplice: Broken Arrow ha quel sistema di valutazione on line,<br />
ricordi? »<br />
« Come potrei dimenticare una cosa scocciante all'ennesima potenza come la<br />
possibilità per i miei di controllare i voti e i compiti ogni santo giorno?<br />
» Poi chiusi la b°cca di scatto, rendendomi conto di quello che avevo<br />
appena detto.<br />
280<br />
«Visto? Posso scaricare i compiti da Internet. Mi terrò in pari. Mi potrai<br />
perfino aiutare tu. O, meglio ancora, mi aiuterà Damien. Non ti offendere,<br />
Zo, ma penso che a scuola lui sia molto più bravo di te. »<br />
« Lo so che è molto più bravo di me, ma non è questo il punto. I tuoi<br />
genitori non ti faranno mai venire. »<br />
« Non me lo possono mica proibire: sono maggiorenne. »<br />
«Heath, ti prego! Mi sento già abbastanza male per tutte le vagonate di<br />
cacca che ho scaricato nella tua esistenza. Non rendermi responsabile di<br />
aver mandato all'aria il tuo ultimo semestre di scuola, di averti fatto<br />
relegare in casa fino al momento di andare al college e di aver messo in<br />
pericolo la tua vita. »<br />
« Te l'ho già detto che so badare a me stesso », ribatté. « Benissimo,<br />
allora facciamo un compromesso: quando ci alziamo chiami i tuoi e gli<br />
chiedi se puoi venire in Italia con me. Se dicono di sì, allora vieni. Se<br />
dicono di no, rimani qui e riporti in classe il tuo bel sedere. » « Devo<br />
dirgli di Kalona e del resto? » « Non credo sia un bene che l'opinione<br />
pubblica sappia che in giro ci sono un immortale caduto e una ex Somma<br />
Sacerdotessa pazza che cercano d'impadronirsi del mondo. Quindi no, è<br />
meglio non parlarne. » Esitò un attimo, poi disse: « Okay, facciamo così »<br />
« Promesso? » « Promesso. »<br />
«Bene, perché sarò lì ad ascoltare la conversazione, quindi non potrai<br />
raccontarmi scempiate. »<br />
« Zo, lo sai che quella parola non la usa nessuno. » « La uso io. Mettiti a<br />
dormire, Heath. » Mi abbracciò. « Ti amo, Zo. » « Anch'io ti amo. »<br />
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« Ti terrò al sicuro. »<br />
Mi addormentai circondata dalle braccia di Heath e con un sorriso stampato<br />
in faccia. Il mio ultimo pensiero consapevole riguardava quanto fosse forte<br />
Heath e che dovevo dirgli che apprezzavo proprio che si comportasse da vero<br />
signore.<br />
Il pensiero successivo non era consapevole, oltre a non essere affatto<br />
rilassante: Che diavolo ci faccio ancora in cima a quel castello?<br />
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ZOEY<br />
Era lo stesso castello, non avevo dubbi. Spirava una leggera brezza, che<br />
portava con sé il profumo degli aranci carichi di frutti maturi. Davanti a<br />
me c'era la stessa fontana a forma di donna nuda con le mani sollevate<br />
sopra la testa. Vedendola per la seconda volta, capivo perché mi era<br />
sembrata familiare: mi ricordava Nyx, o almeno una delle sue<br />
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