6-tempted - only fantasy

06 - tempted
« E se Kalona non fosse sempre stato come è adesso? Magari un tempo era
buono. E, se fosse così, allora magari in un Raven Mocker si potrebbe
trovare qualcosa di buono. » Prima di rispondere, Lenobia studiò a lungo
Stevie Rae. Quindi parlò in tono tranquillo ma convinto: « Sacerdotessa,
non lasciare che la compassione che provi per i novizi rossi cambi la tua
percezione del male. Il male esiste nel nostro mondo, così come
nell'Aldilà. È tangibile qui proprio come là. C'è una grande differenza tra
un ragazzo disturbato e una creatura nata dal male e concepita nella
violenza ».
« È praticamente quello che ha detto suor Mary Angela. »
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« Suor Mary Angela è una donna saggia. Stevie Rae, per caso hai percepito
qualcosa di cui dovrei essere al corrente? »
« Oh, no! » si affrettò a rispondere. « Stavo solo pensando, cioè... sa, il
bene e il male, le scelte che facciamo... perciò riflettevo che magari
anche qualcuno dei Raven Mocker poteva essere in grado di scegliere. »
« Se così fosse, vuol dire che tanto tempo fa hanno scelto il male »,
replicò Lenobia.
« Già, sono sicura che lei ha ragione. Okay, be', è meglio che vada.
Tornerò prima dell'alba. »
« Ti aspetterò. Che Nyx sia con te, Sacerdotessa. E benedetta sia. »
« Benedetta sia. » Stevie Rae corse fuori delle scuderie come se
allontanarsi dalle parole che aveva appena pronunciato potesse diminuire il
suo senso di colpa. Ma cos'aveva in testa quando aveva parlato a Lenobia di
Re-phaim? Doveva imparare a tenere la bocca chiusa e dimenticare tutto.
Ma come poteva dimenticarsi di lui, visto che c'era la possibilità che lo
incontrasse di nuovo, tornando allo scalo ferroviario?
Non avrebbe dovuto mandarlo là. Avrebbe dovuto trovare una soluzione
diversa. Oppure avrebbe dovuto abbandonarlo o consegnarlo ai suoi amici.
Cavolaccio!
No. No, ormai era troppo tardi per pensarci. Adesso Stevie Rae non poteva
fare altro che limitare i danni. Punto primo, contattare i novizi rossi.
Punto secondo, affrontare il problema Rephaim. Di nuovo.
Ovviamente lui poteva anche non essere un problema. I novizi potevano non
averlo trovato. Non aveva un odore allettante, e non era in condizione di
aggredirli. Probabilmente si era nascosto nella parte più buia del tunnel a
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leccarsi le ferite. O magari poteva essere morto. Chi poteva sapere cosa
succedeva a un Raven Mocker in caso d'infezione?
Stevie Rae sospirò e tirò fuori il cellulare dalla tasca della felpa.
Pregando che nei tunnel ci fosse di nuovo campo, mandò un SMS a Nicole.
Devo vederti stasera.
La risposta arrivò subito.
Ho da fare. Torno x l'alba.
Stevie Rae diede un'occhiataccia al telefono e rispose:
Torna prima.
Ora che Nicole le rispose aveva iniziato a camminare avanti e indietro.
Vediamoci alle 6.
Stevie Rae avrebbe voluto digrignare i denti. Le sei erano solo un'ora e
mezzo prima dell'alba. Cavolaccio schifoso! Nicole la faceva proprio
incazzare. Era lei il problema maggiore, là sotto. Gli altri ragazzi le
andavano dietro e basta. Non erano tanto carini, ma mai cattivi quanto lei.
Stevie Rae si ricordava com'era Nicole prima di morire: una vera stronza. E
non era cambiata per niente. Anzi, era peggiorata. Quindi doveva arrivare a
Nicole. Se l'avesse convinta a voltare le spalle alle tenebre,
probabilmente gli altri ragazzi l'avrebbero seguita.
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Ok.
Scrisse Stevie Rae. Poi aggiunse: Ke succedei
Trattenne il fiato, in attesa che il cellulare suonasse. Nicole le avrebbe
detto se avessero trovato un Raven Mocker. Probabilmente avrebbe pensato
che Rephaim era un grande. O magari lo avrebbe ucciso subito, senza
pensarci due volte. In ogni caso, se la sarebbe tirata con Stevie Rae per
essersi comportata da vero leader.
Niente. In cerca di cibo vivo. Vuoi venire?
Stevie Rae sapeva che non sarebbe servito a niente ricordare a Nicole che
non avrebbero dovuto mangiare la gente. Nemmeno i senzatetto o i pessimi
guidatori (che amavano seguire e poi afferrare quando scendevano
dall'auto). Perciò si limitò a rispondere:
no. C vediamo alle 6.
Stevie Rae si rimise in tasca il cellulare. Sarebbe stata una lunga notte,
soprattutto in quell'ora e mezzo tra le sei e l'alba.
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