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6-tempted - only fantasy

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06 - <strong>tempted</strong><br />

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so, o che il mondo intorno a me fosse un'immensa bolla di caos, e neppure<br />

che ci trovassimo in mezzo alla mensa con Stark che faceva la guardia alla<br />

porta (e che tra l'altro probabilmente provava tutto quello che provavo<br />

io). In quel momento m'importava soltanto di Heath, del suo sangue, del suo<br />

corpo, del suo tocco.<br />

« Sstt. » La voce di Heath si era fatta profonda e roca, eppure stranamente<br />

rilassante. « Va tutto bene, Zo. È solo bello, tutto qui. Pensa a quanto ti<br />

fa diventare forte. E tu devi essere forte, ricordi? C'è tipo un<br />

fantastiliardo di persone che conta su di te. Io conto su di te; Stevie Rae<br />

conta su di te; Afrodite conta su di te, anche se a volte non riesco a non<br />

pensare a quanto sia stronza. Perfino Erik conta su di te... non che a<br />

qualcuno importi di lui... »<br />

Mentre Heath continuava a parlare, mi successe una cosa strana. La sua voce<br />

smise di sembrare profonda e roca e lui tornò a essere solo Heath;<br />

all'improvviso fu come se noi stessimo solo chiacchierando di cose<br />

qualsiasi e io non gli stessi succhiando il sangue. Poi, quasi senza che me<br />

ne accorgessi, l'ondata di sentimenti che si agitava dentro di me passò da<br />

essere sesso allo stato puro a qualcos'altro. Qualcosa che mi consentiva di<br />

pensare. Qualcosa che potevo gestire. Era sempre bello. Molto ma molto ma<br />

molto bello. Però era mitigato da quella che posso descrivere soltanto come<br />

normalità, e la normalità lo rendeva gestibile. Perciò, quando mi sentii<br />

meglio, fui in grado di staccarmi da lui. Chiuditi, adesso, pensai, e<br />

leccai la riga sanguinante sul collo di Heath, trasformando automaticamente<br />

gli enzimi nella mia saliva da anticoagulanti a coagulanti. Osservai la<br />

ferita cominciare a richiudersi/ lasciando solo una sottilissima traccia<br />

rosa a svelare al mondo cos'era successo tra noi.<br />

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Il mio sguardo incrociò quello di Heath. « Grazie », gli dissi.<br />

« Quando vuoi, Zo. Io ci sarò sempre per te », replicò.<br />

« Bene, perché avrò sempre bisogno che mi ricordi chi sono realmente. »<br />

Heath mi baciò. Fu un bacio dolce, profondo e intimo, pieno del desiderio<br />

che sapevo stava trattenendo, sperando che finalmente fossi pronta a dirgli<br />

di sì. Ma io interruppi il bacio e mi rannicchiai tra le sue braccia. Lo<br />

sentii sospirare, ma il suo abbraccio non si ammorbidì e lui continuò a<br />

tenermi stretta.<br />

Il rumore della porta che si spalancava fece saltare per aria entrambi.<br />

« Zoey, dovresti proprio andare al dormitorio. Ti stanno aspettando »,<br />

esordì Stark.<br />

« Okay, sì, arrivo. » Mi staccai dall'abbraccio di Heath e lo aiutai a<br />

rimettersi il giaccone.<br />

« Sarà meglio che io cerchi Dario e i ragazzi per dare una supermano umana<br />

», disse Heath.<br />

Come bambini colpevoli, raggiungemmo Stark che, impassibile, ci teneva<br />

aperta la porta.<br />

« Stark, grazie di avermi portato da lei », fece Heath.<br />

« Fa parte del mio lavoro », replicò brusco Stark.<br />

« Be', secondo me ti meriti un aumento. » Heath gli sorrise, poi si chinò a<br />

darmi un rapido bacio prima di correre verso la porta che dava sull'area<br />

centrale del parco.<br />

« Non è una parte piacevole del mio lavoro », brontolò Stark guardando<br />

Heath sparire all'esterno.<br />

« Come hai detto tu, immagino sia meglio che vada. » Mi avviai verso<br />

l'uscita più vicina.<br />

Stark mi seguì, assieme a un silenzio molto spiacevole.<br />

« Cavolo, non deve essere stato facile per te ingoiare il r°spo... cioè, il<br />

sangue, in questo caso. » Era davvero una<br />

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battutaccia, ma la tensione mi aveva fatto aprire bocca ancor prima di<br />

pensare. Poi, per quanto incredibile possa sembrare, scoppiai a ridere.<br />

Okay, in mia difesa posso dire che mi sentivo davvero euforica. Grazie al<br />

sangue di Heath, non stavo così bene da quando Kalona era schizzato fuori<br />

del terreno incasinandomi l'esistenza.<br />

« Non fa ridere », commentò Stark.<br />

« Scusa », dissi, ma ridacchiai ancora, dopo di che mi chiusi la bocca a<br />

tripla mandata.<br />

« Ce la metterò tutta per far finta che tu non ti stia rotolando per terra<br />

dal ridere e io non abbia provato le sensazioni che hai provato tu là<br />

dentro », disse Stark, tesissimo.<br />

Nonostante l'euforia provocata dal sangue, capivo che per lui doveva essere<br />

stata durissima sperimentare l'intenso piacere che mi aveva appena dato un<br />

altro ragazzo, e anche rendersi conto realmente di quanto fossimo uniti<br />

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