6-tempted - only fantasy

06 - tempted
La guardammo tutti.
«È la verità. Quei Raven Mocker nel sangue hanno qualcosa di schifoso. »
«Sì, hanno un odore strano. Lo so perché sono stata io a ripulire il
giardino dell'abbazia dai resti di quelli uccisi da Dario. » Stevie Rae
aveva parlato in fretta, come se l'argomento la mettesse a disagio.
« Ecco cos'era l'odore che ti avevo sentito addosso! » Ero sollevata per
aver finalmente identificato quello strano puzzo.
« Sentite, ora dobbiamo valutare bene il da farsi: non sappiamo cosa stia
succedendo là dentro. » Dario fece un cenno in direzione del parco della
scuola e delle fiamme che ne illuminavano la parte centrale.
« Cosa c'è? La scuola è davvero in fiamme? » Fu Stevie Rae a parlare, ma lo
pensavamo tutti.
« Ve lo posso dire io cos'è. »
Quella voce fece sobbalzare tutti, eccetto le tre giumente, il che avrebbe
dovuto farmi capire subito a chi ap-
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parteneva l'ombra accanto al maneggio. « È una pira funebre», spiegò
Lenobia, insegnante di Studi Equestri, nonché uno dei pochi vampiri adulti
che erano rimasti al nostro fianco dopo che Kalona e Neferet si erano
impossessati della scuola.
Andò diretta a salutare i cavalli, ignorando noi finché non si fu accertata
che i tre animali stessero bene. Infine, alzando lo sguardo dal muso di
Persefone, disse: « Ben trovata, Zoey ».
« Ben trovata. »
« Lo hai ucciso? »
Scossi la testa. « Lo abbiamo solo scacciato. La poesia di Kramisha diceva
la verità. Quando noi cinque ci siamo unite, siamo state in grado di
bandirlo con la forza dell'amore. Ma per chi... »
« Neferet è morta o è soltanto scappata con lui? » m'interruppe lei.
« È scappata. Ma per chi è la pira funebre? » Non ce la facevo più ad
aspettare una risposta.
Gli splendidi occhi grigio-azzurri di Lenobia si fissarono nei miei. «
Anastasia Lankford è morta. L'ultimo gesto del figlio prediletto di Kalona,
Rephaim, prima di chiamare a sé i suoi fratelli per seguirvi all'abbazia, è
stato tagliarle la gola. »
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ZOEY
Stevie Rae era rimasta senza fiato per l'orrore e anche tutti gli altri
trattennero il respiro, sconvolti.
Dario però non ebbe la minima esitazione. « È rimasto ancora qualche Raven
Mocker vivo, qui? »
« Nessuno. Che le loro anime possano marcire in eterno nelle profondità più
buie dell'Aldilà», replicò dura Lenobia.
« È morto qualcun altro? » chiesi.
« No, anche se ci sono molti feriti. L'infermeria è piena. Neferet era la
nostra unica guaritrice, e adesso che lei è... » La voce di Lenobia si
spense.
« Allora Zoey deve andare da loro », sentenziò Stark.
Lenobia e io lo guardammo con la fronte aggrottata, perplesse. «Io? Ma
sono...»
«... sei la cosa più vicina a una Somma Sacerdotessa che abbiamo. E, se
alla Casa della Notte ci sono vampiri e novizi feriti, hanno bisogno della
loro Somma Sacerdotessa », spiegò Stark con grande semplicità.
«Soprattutto se ha un'affinità con lo spirito. Non c'è dubbio che potrai
contribuire ad alleviare le loro sofferenze », aggiunse Dario.
Lenobia si scostò dal viso una ciocca di capelli biondi. « Avete ragione, è
ovvio. Scusatemi. La morte di Stasia mi ha colpita molto e non riesco a
pensare con chiarezza. »
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Tentò di sorridermi, anche se il risultato parve più una smorfia triste. «
Zoey, abbiamo bisogno del tuo aiuto. »
« Farò tutto quello che posso. » Avevo cercato di sembrare sicura di me, ma
la verità era che solo l'idea di vedere dei vampiri feriti mi faceva
ribaltare lo stomaco.
«Ci daremo da fare tutti. Se un'affinità può essere d'aiuto, magari cinque
saranno cinque volte più utili», intervenne Stevie Rae.
« Magari », commentò Lenobia, sempre triste e confusa.
« Riporterà la speranza. »
Abbassai lo sguardo stupita e vidi Afrodite avvicinarsi e prendere Dario
sottobraccio.
Lenobia le rivolse un'occhiata scettica. « Sai, Afrodite, temo che ti
accorgerai presto che le cose sono cambiate alla Casa della Notte. »
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