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06 - <strong>tempted</strong><br />
Zoeybird. »<br />
21<br />
ZOEY<br />
La cavalcata di ritorno alla Casa della Notte fu lenta, strana e<br />
imbarazzante.<br />
Lenta perché, anche se Shaunee e io avevamo evocato il fuoco per scaldare<br />
gli zoccoli dei cavalli, il tragitto fu gelido, scivoloso e difficile.<br />
Strana perché era tutto buio. Ecco cosa succede quando in una città va via<br />
completamente la luce: sembra sbagliata. Lo so che suona semplicistico,<br />
soprattutto detto da una ragazza che si presume essere una figlia della<br />
notte o qualcosa di simile, ma il mondo non è lo stesso quando è avvolto<br />
nelle tenebre.<br />
Infine fu imbarazzante perché Shaunee ed Erin continuavano a guardarmi come<br />
se fossi una bomba pronta a esplodere. Johnny B e Kramisha non mi<br />
rivolgevano la parola e Stark, che stava dietro di me sulla mia splendida<br />
giumenta, Persefone, si sprecava appena a tenermi le mani sui fianchi.<br />
E io? Io volevo soltanto andare a casa.<br />
Dario ci seguiva con l'Hummer, anche se per lui doveva essere una pena<br />
guidare abbastanza piano da non investire i cavalli al trotto. I novizi<br />
rossi, con in testa Stevie Rae ed Erik, chiudevano la processione. A parte<br />
il rombo del motore e lo scalpiccio degli zoccoli, la notte era silen<br />
ziosa, anche se, di quando in quando, un ramo cedeva<br />
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sotto il peso del ghiaccio e cadeva a terra con un frastuono terribile.<br />
Avevamo già svoltato in Utica Street quando aprii bocca per la prima volta.<br />
« Quindi non mi parlerai mai più? » chiesi a Stark.<br />
« Figurati! »<br />
« Com'è che mi sembra di sentire un 'ma' alla fine della frase? »<br />
Esitò a rispondere e percepivo benissimo quanto fosse teso. Infine emise un<br />
lungo sospiro e disse: « Non so se essere incazzato con te o chiederti<br />
scusa per tutto quel casino in mensa ».<br />
« Il casino non era colpa tua. »<br />
«Sì, questo lo so, ma vedi, so pure che la faccenda di Erik ti ha davvero<br />
ferita. »<br />
A quello non sapevo come replicare.<br />
Cavalcammo in silenzio per un po', finché Stark non si schiarì la voce e<br />
disse: « Sei stata piuttosto dura con gli altri ».<br />
« Mi è sembrata la maniera più veloce per farli smettere di litigare. »<br />
« La prossima volta potresti provare con qualcosa tipo-Ragazzi, smettetela<br />
di litigare!' Non so, magari sono solo io, ma per me ha più senso che<br />
sbraitare contro tutti i tuoi amici. »<br />
Soffocai l'istinto di ribattere che avrei voluto vedere lui/ se era capace<br />
di fare di meglio. Invece riflettei su quanto mi aveva detto. Poteva anche<br />
avere ragione. Mi sentivo un po' uno schifo per aver strillato a tutti,<br />
soprat-tutt0 dato che i « tutti » in questione erano i miei amici. *<br />
Prossima volta cercherò di comportarmi meglio. »<br />
Stark non si mise a esultare. E non si atteggiò nemme-n° duro trattandomi<br />
con sufficienza. Si limitò ad ab-<br />
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bracciarmi, dicendo: « Il fatto che ascolti davvero gli a^j è una delle<br />
cose che mi piacciono di più di te ».<br />
Mi sentii avvampare le guance per il complimento inatteso. «Grazie.» Feci<br />
scorrere le dita nella criniera fredda e bagnata di Persefone. « Sei<br />
proprio una brava ragazza. »<br />
« Pensavo che ormai ti fossi accorta che sono un maschietto », disse Stark<br />
con un sorrisetto strafottente.<br />
Risi, e la tensione tra noi scomparve.<br />
Le gemelle, Johnny B e Kramisha si voltarono verso di noi sorridendo<br />
esitanti.<br />
« Allora, mmm, tra noi è tutto okay? » chiesi ancora a Stark.<br />
« Tra noi sarà sempre okay. Sono il tuo Guerriero, devo proteggerti.<br />
Qualunque cosa succeda, io sarò lì per te. »<br />
Quando la gola mi si liberò abbastanza da poter parlare, replicai: « Essere<br />
il mio Guerriero potrebbe non rivelarsi sempre un lavoro facile ».<br />
Lui rise, una risata piena e profonda. E fece anche scivolare le braccia<br />
intorno ai miei fianchi. « Zoey, temo che a volte essere il tuo Guerriero<br />
sarà una rottura clamorosa. »<br />
Stavo per fargli notare che forse, magari, chissà, sua madre era una<br />
rottura clamorosa, ma stavo così bene tra le sue braccia! Quindi borbottai<br />
qualcosa riguardo al fatto che diceva solo un sacco di cavoiate e mi<br />
appoggiai a lui.<br />
«Sai, dimenticando per un attimo i disastri che provoca questa bufera, e il<br />
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