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6-tempted - only fantasy

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06 - <strong>tempted</strong><br />

subito che qualcuno lo aveva ferito al polso; probabilmente era stato<br />

Kurtis, anche se, dopo aver bevuto, non si era preoccupato di chiudere la<br />

ferita e adesso l'intera torre era impregnata dello strano odore di quel<br />

sangue inumano. La fasciatura che doveva immobilizzargli l'ala si era<br />

disfatta e gli avvolgeva il corpo in un lacero ammasso di stoffa<br />

insanguinata. Teneva gli occhi chiusi.<br />

« Ehi, Rephaim, riesci a sentirmi? » Al suono della sua voce, gli occhi del<br />

Raven Mocker si erano aperti di colpo. « No! Vai via di qui! Subito! Stanno<br />

per intrapp... »<br />

Poi lei aveva provato un dolore terribile alla nuca ed era precipitata<br />

nell'oscurità.<br />

« Svegliati. Devi andartene. »<br />

Stevie Rae sentì che qualcuno le stava scuotendo la spalla e riconobbe la<br />

voce di Rephaim. Con molta cautela, aprì gli occhi e scoprì che il mondo<br />

aveva smesso di ondeggiare, anche se la testa le pulsava da matti. « Ehi,<br />

cos'è successo? » chiese con voce stridula. « Mi hanno usato per<br />

intrappolarti. » « Tu volevi intrappolarmi? » La nausea era un po'<br />

diminuita, ma Stevie Rae aveva la sensazione che il suo cervello andasse al<br />

rallentatore.<br />

« No. Io volevo guarire in pace per poi tornare da mio padre. Loro non mi<br />

hanno dato scelta. » Il Raven Mocker cercò di alzarsi, ma la grata di<br />

metallo era stata posta<br />

341<br />

troppo in basso, perciò dovette restare accucciato. « Muoviti. Hai poco<br />

tempo. Il sole sta già sorgendo. »<br />

Stevie Rae vide che ormai era l'aurora e il cielo era tinto di quei<br />

delicati colori pastello che una volta trovava tanto belli. Adesso la<br />

terrorizzavano. « Oh, Dea! Aiutami ad alzarmi. »<br />

Rephaim obbedì. Poi Stevie Rae sollevò le braccia, afferrò il freddo<br />

metallo della grata e spinse. Il ferro tintinnò un pochino, ma non si<br />

mosse. « Com'è stato bloccato lì sopra? » chiese.<br />

« Con delle catene. Le hanno passate intorno ai bordi della grata e poi le<br />

hanno fissate al tetto. »<br />

Stevie Rae spinse di nuovo. E di nuovo la grata fece rumore, ma restò<br />

dov'era. Era in trappola! Riprese a spingere e a tirare con tutte le sue<br />

forze, cercando perfino di spostare la grata di lato, nel tentativo<br />

disperato di aprire una breccia da cui sgattaiolare fuori. Ogni secondo che<br />

passava, il cielo diventava più luminoso. Stevie Rae rabbrividì.<br />

« Spezza il metallo. Puoi farcela », le disse Rephaim. « Ci riuscirei se<br />

fossi sottoterra, o magari anche solo coi piedi sul terreno », replicò lei<br />

continuando a lottare impotente. « Ma qui, in cima a un enorme palazzo di<br />

cemento che mi tiene lontana dal mio elemento, non sono abbastanza forte. »<br />

Spostò lo sguardo dal cielo agli occhi scarlatti di lui. «Probabilmente<br />

faresti meglio a starmi lontano. Brucerò. Non so quanto saranno alte le<br />

fiamme, comunque qui dentro finirà per fare un gran caldo. »<br />

Vide Rephaim allontanarsi e, sempre più scoraggiata, riprovò a spostare la<br />

grata, inutilmente. Le dita cominciavano a sfrigolare e Stevie Rae si<br />

mordeva il labbro per non urlare e urlare e urlare...<br />

342<br />

« Prova qui. Il metallo è arrugginito e più sottile, più debole. »<br />

Stevie Rae s'infilò automaticamente le mani sotto le ascelle, poi, piegando<br />

la schiena, corse da lui. Vide la parte arrugginita e l'afferrò, quindi<br />

tirò con tutta la forza che aveva. Il ferro cedette un po', ma le sue mani<br />

avevano cominciato a fumare, così come i polsi. « Oh, Dea! Non ce la<br />

faccio. Stammi lontano, Rephaim, sto già iniziando a... » Invece di<br />

scappare via, il Raven Mocker le si avvicinò quanto più poteva, allargando<br />

l'ala sana in modo da farle ombra. Poi sollevò il braccio ancora in buone<br />

condizioni e si aggrappò alla grata arrugginita. « Pensa alla terra.<br />

Concentrati. Non pensare al cielo e al sole. Tira con me. Ora! » All'ombra<br />

della sua ala, Stevie Rae riafferrò il metallo. Poi chiuse gli occhi e<br />

ignorò il fatto che le sue dita bruciavano, così come la voce che le<br />

gridava di scappare. Di scappare ovunque, a patto che fosse lontano dal<br />

sole! Invece, pensò alla terra, fresca e scura, che attendeva sotto di lei<br />

come una mamma affettuosa. Stevie Rae tirò.<br />

La grata si spezzò con uno schiocco secco, lasciando un'apertura appena<br />

sufficiente a far passare una persona. Rephaim fece un passo indietro. «<br />

Vai! Corri! » Non appena Stevie Rae non fu più coperta dall'ala, il suo<br />

corpo iniziò a fumare e a prendere fuoco. D'istinto, si lasciò cadere sul<br />

pavimento, cercando di proteggersi il viso con le braccia. « Non posso!<br />

M'incenerisco. » Era paralizzata dal panico e dal dolore.<br />

« Brucerai se resti qui », replicò lui. Poi uscì dall'apertura e sparì.<br />

L'aveva lasciata sola. Stevie Rae sapeva che aveva ragione lui. Doveva<br />

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