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6-tempted - only fantasy

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06 - <strong>tempted</strong><br />

essere difficile ».<br />

Rephaim annuì e le lasciò il braccio. Senza aggiungere altro, si voltò e<br />

zoppicò via nel buio.<br />

Stevie Rae contò lentamente fino a cento, poi sollevò le braccia. « Terra,<br />

ho di nuovo bisogno di te. »<br />

Il suo elemento rispose all'istante, riempiendo il tunnel dei profumi di un<br />

campo in primavera.<br />

Respirò a fondo prima di continuare. « Fa' crollare il soffitto. Blocca<br />

questa parte di tunnel. Chiudi l'apertura che hai creato per me e rendi<br />

tutto di nuovo solido, in modo che nessuno possa più passare. »<br />

Fece un passo indietro mentre il terreno iniziava a muoversi per poi<br />

crollare, spostandosi e solidificandosi finché di fronte a lei ci fu una<br />

parete di terra. « Stevie Rae, che diavolo stai facendo? » Lei ruotò sui<br />

tacchi, portandosi la mano sul cuore. « Dallas! Cavolaccio, mi hai messo<br />

una strizza! Porca miseria, ancora un po' e mi veniva un infarto. »<br />

«Scusa. È così difficile prenderti alla sprovvista che pensavo sapessi che<br />

ero qui. »<br />

Il cuore che martellava all'impazzata, Stevie Rae scru-<br />

169<br />

tò il viso di Dallas, cercando di capire se il ragazzo dubitava che lei si<br />

trovasse lì da sola, ma lui non sembrava insospettito, né arrabbiato.<br />

Sembrava soltanto curioso e forse un po' triste.<br />

Le sue parole confermarono che non era arrivato da abbastanza tempo per<br />

aver visto Rephaim: « Hai bloccato il tunnel per impedire agli altri di<br />

raggiungere l'abbazia, vero? »<br />

Stevie Rae annuì. « Già. Non mi sembrava intelligente consentirgli un<br />

accesso così semplice alle suore », disse, cercando di nascondere il<br />

sollievo che provava.<br />

« Per loro sarebbe una specie di buffet a base di vecchie signore. » Negli<br />

occhi di Dallas passò una luce birichina.<br />

« Non dire schifezze. » Ma non riuscì a non sorridere. Dallas era davvero<br />

adorabile. Non solo era il suo ragazzo non ufficiale, ma era anche un vero<br />

genio del fai da te.<br />

Rispondendo al sorriso, lui le si avvicinò e le tirò un ricciolo biondo.<br />

«Non dico schifezze. Dico la verità. E non mi raccontare che non è venuto<br />

in mente anche a te quanto sarebbe facile sgranocchiarsi una suora. »<br />

« Dallas! » Lo guardò con le palpebre strette, realmente scioccata da<br />

quanto le aveva detto. « Diavolo, no che non ho pensato di mangiarmi una<br />

suora! Non è giusto. E poi te l'ho già detto che non dovresti pensare<br />

troppo a mangiare le persone. Non ti fa bene. »<br />

« Ehi, rilassati. Ti sto solo provocando. » Guardò dietro le spalle di lei<br />

in direzione del muro di terra. « Come lo spiegherai a Zoey e agli altri? »<br />

« Facendo quello che probabilmente avrei dovuto fare Parecchio tempo fa:<br />

raccontando la verità. »<br />

«Credevo non volessi dire niente degli altri novizi<br />

170<br />

perché pensavi che potessero cambiare idea e somigliare di più a noi. »<br />

« Sì, be', sto cominciando a credere di aver fatto un po' di casino con<br />

alcune delle mie scelte. »<br />

« D'accordo, sta a te decidere. Sei la nostra Somma Sacerdotessa. Di' a<br />

Zoey e agli altri quello che ti pare. Anzi, puoi farlo anche subito, dato<br />

che Zoey ha appena convocato una riunione in sala mensa. Ero venuto a<br />

cercarti proprio per questo. »<br />

« E come sapevi dove trovarmi? » Le sorrise di nuovo e le mise un braccio<br />

intorno alle spalle. « Ti conosco. Non è stato difficile. »<br />

S'incamminarono assieme. Stevie Rae abbracciò Dallas e si strinse a lui,<br />

felice di avere finalmente accanto un ragazzo normale. Era un sollievo<br />

riportare il proprio mondo su una strada che sapeva essere quella giusta.<br />

Si sarebbe tolta dalla testa Rephaim. Aveva aiutato un ferito, tutto lì. E<br />

adesso era finita. Basta. Chiuso. In fondo si trattava solo di un Raven<br />

Mocker zoppicante. Che problemi avrebbe potuto provocare?<br />

« Allora mi conosci, eh? » lo stuzzicò assestandogli una culata.<br />

Lui la strinse ancora di più. « Non bene quanto vorrei. »<br />

Stevie Rae ridacchiò, ignorando il fatto che quel tentativo di sembrare<br />

normale l'aveva forse fatta apparire ancora più matta.<br />

E ignorò anche il fatto che sulla pelle riusciva ancora a sentire il<br />

tenebroso odore di Rephaim.<br />

169<br />

ZOEY<br />

Mi trovavo in quel magico stadio nebuloso tra sonno e veglia quando lui mi<br />

strinse a sé. Il suo corpo era così grande e forte da risultare in<br />

contrasto coi lievi baci gentili e col dolce sospiro che mi solleticava il<br />

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