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06 - <strong>tempted</strong><br />
passo. Avrebbe ricaricato le lanterne dopo essersi riempito lo stomaco.<br />
Avrebbe bevuto anche qualcuna delle sacche di sangue di cui era pieno un<br />
frigorifero. Non che gli piacesse in modo particolare, ma il suo organismo<br />
aveva bisogno di carburante per rimettersi in sesto, proprio come le<br />
lanterne avevano bisogno di combustibile per bruciare.<br />
Lottando contro il dolore che gli provocava ogni movi-<br />
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mento, Rephaim seguì la curva del tunnel e infine entrò in cucina. Stava<br />
per prendere una busta di prosciutto da uno dei frigoriferi quando sentì<br />
sulle reni il tocco gelido di una lama.<br />
« Fa' un passo falso, uccellaccio, e ti taglio a metà il midollo spinale.<br />
Cosa che ti ucciderebbe, vero? » Rephaim s'immobilizzò. « Sì, mi<br />
ucciderebbe. » «A me sembra comunque già mezzo morto», disse un'altra voce<br />
femminile.<br />
« Già, quell'ala è decisamente andata a puttane. Si direbbe che non possa<br />
fare un cazzo contro di noi », intervenne un ragazzo.<br />
Il coltello non si spostò di un millimetro dalla schiena di Rephaim. « È<br />
proprio perché gli altri ci hanno sottovalutati che siamo riusciti a<br />
cavarcela. Quindi noi non sottovalutiamo mai nessuno. Capito? » « Sì,<br />
Nicole, scusa. » « Ho capito », fece Rephaim.<br />
« Allora, uccellaccio, senti un po': io faccio un passo indietro e tu ti<br />
volti, ma moooolto piano. Non farti venire strane idee. Il mio coltello non<br />
ti sarà più addosso, ma Kurtis e Starr sono entrambi armati di pistola. Fa'<br />
una mossa sbagliata e sarai comunque morto stecchito. »<br />
La punta del coltello premette contro Rephaim abbastanza forte da fargli<br />
uscire una goccia di sangue.<br />
« Che odore da schifo! Non è manco buono da mangiare! » esclamò Kurtis.<br />
Nicole lo ignorò. « Mi capisci, uccellaccio? » « Sì. »<br />
Il coltello si allontanò dalla sua schiena e Rephaim udì un rumore di piedi<br />
strascicati. « Voltati. »<br />
Rephaim obbedì e si trovò davanti tre novizi. La mezzaluna<br />
rossa sulla fronte li identificava come appartenenti al gruPP° della<br />
Rossa, ma capì immediatamente che erano diversi da Stevie Rae come il sole<br />
dalla luna. A Kurtis, un novizio maschio ben piazzato, e a Starr, una<br />
ragazza dai capelli chiari del tutto ordinaria, diede solo un'occhiata di<br />
sfuggita, concentrandosi invece su Nicole. Era chiaro che fosse lei il<br />
capo. E lo aveva anche fatto sanguinare, cosa che Rephaim non avrebbe<br />
dimenticato.<br />
Era una novizia piuttosto minuta, con lunghi capelli scuri e grandi occhi<br />
di un marrone talmente intenso da sembrare nero. Rephaim la fissò e per un<br />
attimo rimase sconvolto: Neferet! Negli occhi di quella giovane novizia si<br />
annidava la stessa scintilla di oscurità che tante volte Rephaim aveva<br />
visto guizzare nello sguardo della Tsi Sgili. La cosa lo turbò così tanto<br />
che per un momento non riuscì a fare altro che fissarla con un unico<br />
pensiero in mente: Lo saprà mio padre che lei ha raggiunto la capacità di<br />
proiettarsi negli altri?<br />
«Cacchio! Sembra che abbia visto un fantasma», ridacchiò Kurtis, facendo<br />
tremare la pistola.<br />
« Mi pareva avessi detto che non conoscevi nessun Ra-ven Mocker »,<br />
intervenne Starr, in tono decisamente sospettoso.<br />
Nicole sbatté le palpebre e l'ombra familiare di Neferet scomparve,<br />
lasciando Rephaim col dubbio di essersi immaginato tutto.<br />
Ma no, Rephaim non immaginava le cose. Neferet era<br />
stata lì, anche se solo per un istante, dentro quella novizia.<br />
Nicole si rivolse a Starr, ma non staccò lo sguardo da Rephaim. « In vita<br />
mia non avevo mai visto uno di questi Mostri. Cos'è, mi stai dando della<br />
bugiarda? »<br />
Lei non aveva alzato la voce, ma Rephaim, abituato al-<br />
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la presenza di esseri potenti e pericolosi, riconobbe subito entrambe le<br />
qualità nella novizia, assieme a un'aggressività controllata a fatica.<br />
Di certo lo capì anche Starr, dato che fece subito marcia indietro. « No,<br />
no, no. Non volevo dire niente del genere. È solo strano che abbia sclerato<br />
quando ti ha vista. » « Hai ragione, è strano sul serio », replicò Nicole<br />
con tono falsamente dolce. « E forse dovremmo chiederlo a lui. Allora,<br />
uccellacelo, che ci fai nel nostro territorio? » Rephaim notò che in realtà<br />
Nicole gli aveva fatto tut-t'altra domanda. « Rephaim. Il mio nome è<br />
Rephaim », ribatté, imponendosi di dare forza alla voce.<br />
Tutti e tre i novizi sgranarono gli occhi, quasi stupiti che avesse un<br />
nome.<br />
« Sembra quasi normale », commentò Starr. « Lui è tutto tranne che normale,<br />
e farete bene a ricor-darvelo», la sgridò brusca Nicole. «Rispondi alla<br />
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