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Integrazione <strong>sociale</strong> di minori nomadi e stranieri<br />
Oltre ai minori presi in carico con singoli progetti individualizzati, il distretto Centro Piani<br />
Rencio, segue anche molti minori appartenenti a gruppi particolari di utenti, con progetti<br />
generalizzati e presidiati da apposite equipes di specialisti, che seguono contestualmente i<br />
rispettivi nuclei familiari. Questi minori sono coloro che vivono presso i villaggi Sinti e Rom,<br />
i minori appartenenti a famiglie di profughi, di famiglie extracomunitarie senza dimora ecc.<br />
Costoro non sono tutti in carico all’area sociopedagogica con progetti individualizzati, ma<br />
sono seguiti dal Servizio Integrazione Sociale (S.I.S.) in quanto, assieme alle loro famiglie<br />
necessitano di sostegno a livello educativo e di integrazione <strong>sociale</strong>, di sostegno scolastico,<br />
di adeguate sistemazioni abitative ecc. Nell’anno <strong>2006</strong> sono stati attivati diversi progetti per<br />
questi gruppi specifi ci di minori e per il loro sviluppo e per la loro progettazione sono state<br />
coinvolte anche risorse territoriali diverse, quali associazioni, istituzioni ecc. In particolare:<br />
• è stata incrementata la collaborazione con le istituzioni scolastiche per migliorare il livello<br />
di integrazione dei minori stranieri;<br />
• è stata incrementata la collaborazione con le realtà giovanili del quartiere per la realizzazione<br />
di progetti di prevenzione;<br />
• è stato attivato un servizio di doposcuola direttamente nei villaggi;<br />
• vengono organizzate attività di animazione.<br />
Oltre a questi gruppi il S.I.S. segue anche i Minori Stranieri non Accompagnati (M.S.N.A.)<br />
ovvero i minori che si trovano in Italia privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori<br />
o di altri adulti legalmente responsabili, in base alle leggi vigenti nell’ordinamento italiano.<br />
Per questi ragazzi sul territorio cittadino è presente un Centro di prima accoglienza che<br />
ha una capacità ricettiva di 12 posti ed è volto a sopperire a situazioni di emergenza caratterizzate<br />
da un bisogno di mantenimento e protezione nei confronti dei minori. Durante l’anno<br />
<strong>2006</strong> i ragazzi presenti al centro sono stati 37, a fronte dei 60 che hanno fatto richiesta di accoglienza:<br />
23 ragazzi quindi non sono stati accolti per mancanza di posto. I ragazzi che non<br />
sono stati accolti hanno seguito i seguenti percorsi: uno è rientrato in famiglia, alcuni sono<br />
fuggiti, alcuni sono stati accolti da parenti o conoscenti o in comunità, due sono stati accolti<br />
presso Casa Forni per la richiesta di asilo. L’età media dei minori accolti rimane invariata<br />
rispetto agli anni passati, anche se si ipotizzava che si potesse abbassare, visti i parametri<br />
della vigente normativa. Un tema delicato riguarda chi si rivolge ai servizi quando ha 17 anni,<br />
troppo tardi per rientrare nei parametri per l’ottenimento di un permesso di soggiorno, una<br />
volta raggiunta la maggiore età. Questi ragazzi non possono che essere indirizzati verso il<br />
rimpatrio, proposta che rifi utano sempre, pur consapevoli che la loro posizione legislativa al<br />
compimento del diciottesimo anno di età sarà di “irregolari”. Con loro, quindi, è diffi cile elaborare<br />
dei progetti; nel <strong>2006</strong> questa situazione ha riguardato 13 ragazzi.<br />
Per ogni ragazzo che arriva in età utile, viene elaborato un progetto personalizzato che comprende<br />
in primo luogo un inserimento scolastico – lavorativo. Oltre all’inserimento presso<br />
il corso di alfabetizzazione ed orientamento sul territorio, gestito dall’Associazione Donne<br />
– Nissà in convenzione con l’ASSB, i ragazzi presenti al centro vengono inseriti presso altre<br />
agenzie formative, in modo da poter avere un’intensiva formazione sulla lingua italiano e/o<br />
tedesca e di favorire una rete amicale relazionale.<br />
La valutazione dei bisogni educativi dei ragazzi stranieri che giungono in Italia da soli è estremamente<br />
complessa, perché gli operatori devono prendere in considerazione vari fattori,<br />
quali, l’età adolescenziale, la diversità culturale e il percorso di immigrazione, la mancanza<br />
dell’accompagnamento dei genitori. Per i ragazzi sono state inoltre proposte una serie di<br />
iniziative ed attività ludico/ricreative come gite, tornei di calcio, pallavolo, corsi di ballo, ar-<br />
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