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Bilancio sociale 2006

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Con l’uscita del Servizio Handicap da via Fago un laboratorio é stato trasferito in via Roma,<br />

o meglio è tornato nella sua sede originaria, che però ora è una struttura ristrutturata con<br />

ampi spazi che hanno permesso l’apertura di un punto vendita e l’inizio di nuove attività con<br />

sicura garanzia per una crescita anche qualitativa. Il trasloco da via Fago ha coinciso anche<br />

con la chiusura della piscina. Una soluzione alternativa é stata individuata a Merano presso<br />

il “Pastor Angelicus” e a Bolzano nel Blindenzentrum.<br />

Un gruppo occupazionale di via Druso é stato trasferito nell’edifi co “Bagni di Zolfo” perchè il<br />

proprietario dello stabile occupato ha espresso l’intenzione di volere vendere l’immobile.<br />

Fig. 85 - Utenti disabili per fasce di età e tipologia di servizio - <strong>2006</strong><br />

39<br />

fino a 29 anni<br />

30-49 anni<br />

oltre 50 anni<br />

30<br />

21<br />

13<br />

12<br />

13<br />

10<br />

4<br />

5<br />

strutture residenziali<br />

gruppi occupazionali<br />

laboratori protetti<br />

“<br />

Quali problemi comporta<br />

l’invecchiamento della<br />

popolazione disabile?<br />

Cosa si può fare nel breve<br />

periodo per adeguare<br />

gli interventi?<br />

”<br />

“Essendo la prima generazione di anziani ai quali i servizi dovranno<br />

garantire un’adeguata risposta si rende necessario proporre un<br />

approfondimento della tematica attraverso una formazione aggiuntiva del<br />

personale; si impone quindi un ripensamento dell’offerta del servizio che<br />

si esplica nell’erogazione di nuove forme di assistenza <strong>sociale</strong> ma anche<br />

integrata con i servizi sanitari (geriatria)<br />

Per gli utenti che già frequentano strutture abitative é stato creato un<br />

nucleo abitativo che accoglie utenti anziani in favore dei quali é stata<br />

pensata una strutturazione della giornata che rispetti maggiormente i<br />

mutati ritmi di vita; infatti gli utenti risiedono stabilmente nella struttura<br />

abitativa e svolgono attività calibrate sulle capacità residue dei singoli<br />

utenti senza frequentare i laboratori i cui ritmi per loro sarebbero troppo<br />

faticosi. Per gli utenti anziani che frequentano soltanto le strutture diurne<br />

e che risiedono ancora in famiglia, il tema del dopo noi é particolarmente<br />

sentito dai familiari e parenti; si tratta di monitorare e di pianifi care<br />

interventi nel breve periodo (es. nomina di un tutore o di un amministratore<br />

di sostegno, individuare una soluzione abitativa adeguata per il futuro,)”<br />

Per gli anziani disabili non ancora conosciuti dal nostro servizio si rende<br />

necessario intensifi care la collaborazione con i servizi sociosanitari<br />

distrettuali ed i servizi specialistici per individuare i bisogni sommersi.”<br />

Loredana Zanella, Educatrice del Convitto di Via Mendola<br />

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