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ospitate lavorano prevalentemente come badanti e come donne al piano negli alberghi, le<br />
più giovani come cameriere e bariste). Delle persone uscite dalla struttura, la cui presenza<br />
media è di 33 giorni, 39 hanno trovato occupazione e lo hanno esplicitato, 33 persone hanno<br />
abbandonato la struttura non esplicitando il reperimento della nuova occupazione, altre sono<br />
state trasferite presso Haus Margareth. Solo 7 persone non hanno raggiunto gli obiettivi per<br />
cui erano entrate in struttura.<br />
CASA DI OSPITALITÀ PER UOMINI<br />
Trattasi della casa d’ospitalità di Viale Trento 11, gestita nel <strong>2006</strong> dalla Caritas. La struttura<br />
offre ospitalità a 22 persone che si trovano senza alloggio, con documenti validi, cittadini<br />
italiani o appartenenti all’Unione Europea; 10 posti inoltre sono riservati per particolari<br />
situazioni di crisi sociosanitaria (Centro Crisi) ove possono essere ammessi anche cittadini<br />
extracomunitari. La struttura dispone in totale di 32 posti letto.<br />
La struttura vuole essere principalmente un ponte per un possibile passaggio e reinserimento<br />
nel ciclo produttivo, dove gli utenti possano riconquistare in prima linea la regolarità e i ritmi di<br />
vita, regole, altrimenti persi nel precedente periodo di vita passato in situazioni di emergenza,<br />
di crisi, per strada, per proseguire con eventuali passaggi ad altre strutture di livello superiore<br />
sulla base di progetti individuali concordati con altri servizi specialistici. Durante il <strong>2006</strong>, 10<br />
utenti ospiti della struttura svolgevano attività lavorativa, 9 erano alla ricerca di un impiego e<br />
per gli altri 19 utenti, la situazione sanitaria, l’età ed il quadro complessivo non consentivano<br />
ancora o non consentiranno in futuro di ipotizzare tale passaggio, 1 utente sta svolgendo un<br />
corso di formazione con successivo stage.<br />
CASA DI OSPITALITÀ PER DONNE<br />
“Haus Margareth”, in via Cappuccini è una struttura residenziale attrezzata ad accogliere<br />
donne senza dimora, in situazione di emarginazione <strong>sociale</strong>, indipendentemente dalle<br />
loro condizioni etiche, religiose, culturali, della loro lingua e provenienza e viene gestita<br />
dalla Caritas. Nel corso dell’anno ha ospitato 87 persone, 70 delle quali nuove (17 in più<br />
rispetto al 2005). I problemi di queste signore sono connessi alla tossicodipendenza,<br />
all’alcoldipendenza, a problematiche psicologiche / psichiatriche. Il 43% delle presenze<br />
(giorni di presenza nella struttura) sono state di utenti italiane, ma è sempre più evidente una<br />
massiccia richiesta di donne extracomunitarie, alcune con lavoro ma senza alloggio: su un<br />
totale di 138 richieste di donne extracomunitarie, nell’anno <strong>2006</strong> ne sono state accolte 51.<br />
Come evidenziano i dati, ci sono molte donne extracomunitarie che cercano sistemazioni<br />
alloggiative e da ciò deriva la necessità di attivare risposte alternative per evitare che queste<br />
donne siano sottoposte al progressivo processo di emarginazione.<br />
OSTELLO DI PRIMA ACCOGLIENZA IMMIGRATI – “CASA MIGRANTES”<br />
L’ostello è situato in via Roma 85/a ed è stato gestito nel <strong>2006</strong> dalla Fondazione ODAR.<br />
L’obiettivo dell’ostello è offrire la possibilità a chi arriva per la prima volta a Bolzano per<br />
cercare lavoro di avere un’accoglienza dignitosa se pur temporanea. In subordine fornisce<br />
accoglienza anche a persone già presenti da tempo a Bolzano ma impossibilitate a provvedere<br />
autonomamente alle proprie esigenze alloggiative. Presso la struttura trova ospitalità anche<br />
il Centro di assistenza ambulatoriale e <strong>sociale</strong> per immigrati temporaneamente presenti sul<br />
territorio, gestito dall’Associazione Fanon – Balint. Gli ingressi in struttura nel <strong>2006</strong> sono<br />
stati 172, non confrontabili con quelli degli anni precedenti in quanto si è via via avuta una<br />
diminuzione dei posti letto passando da 15 agli attuali 11. Quasi la metà delle persone<br />
hanno usufruito dell’ospitalità per più stagioni, per 88 persone invece si è trattato del<br />
primo ingresso. L’ostello assolve la sua funzione di “prima accoglienza” esclusivamente nei<br />
mesi estivi, dove i tempi di attesa tra richiesta ed ingresso sono accettabili (due giorni ca.)<br />
mentre è assolutamente defi citario fi no a primavera inoltrata in quanto, a fronte delle elevate<br />
richieste, i tempi di attesa non sono assolutamente sopportabili se non per coloro che hanno<br />
una base di appoggio in città. Le persone che arrivano in questo periodo da fuori provincia<br />
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