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“<br />
Funziona collegare la<br />
prestazione economica a<br />
un progetto che cerchi di<br />
sviluppare l’autonomia?<br />
Quale la percentuale di<br />
successo?<br />
”<br />
“Il progetto di aiuto e di sviluppo dell’autonomia personale si fonda su<br />
una serie di interventi, sociali ed educativi, che mirano al sostegno della<br />
persona, nell’ottica di favorire il superamento delle situazioni di diffi coltà<br />
e il percorso di integrazione <strong>sociale</strong>. In questo senso, il regolamento<br />
provinciale vigente in materia di assistenza economica <strong>sociale</strong><br />
defi nisce l’aiuto economico come temporaneo, a supporto di percorsi<br />
di attivazione personale, e nel lungo periodo non può rappresentare<br />
solamente un “aiuto materiale” in risposta ad un bisogno prettamente<br />
economico. In molte situazioni diventa infatti strumento educativo volto a<br />
favorire il potenziamento e la promozione delle capacità individuali nelle<br />
varie dimensioni della vita quotidiana (es: lavoro, famiglia, reti sociali) e<br />
meccanismo premiante per coloro che si impegnano attivamente nel<br />
progetto individualizzato defi nito con i servizi sociali.<br />
L’aiuto economico dovrebbe pertanto essere strettamente interdipendente<br />
da altri fattori, non da ultimo la motivazione, l’impegno e la capacità della<br />
persona di porsi degli obiettivi di automiglioramento. La percentuale di<br />
successo di questi progetti non è legata infatti alla semplice erogazione<br />
di prestazioni sociali ed economiche da parte dei servizi ma soprattutto<br />
alla partecipazione attiva e consapevole dei diretti interessati. Questa<br />
metodologia di lavoro incontra delle diffi coltà nella sua realizzazione<br />
a causa di una visione degli interventi economici come “atti dovuti”<br />
e del distretto come “bancomat” a cui attingere. In questo contesto<br />
risulta molto diffi cile parlare con le persone di attivazione, impegno e<br />
motivazione. Il regolamento stesso che disciplina la materia lascia ampi<br />
spazi di fl essibilità a favore dell’utenza.<br />
La trasformazione culturale è molto lenta ma parte quotidianamente<br />
dal lavoro nei servizi alle persone. A questo proposito, si evidenziano<br />
delle importanti sperimentazioni con alcune associazioni private che<br />
operano nel settore dei senza dimora rispetto alla gestione fi nanziaria<br />
concordata con gli assistiti degli aiuti economici erogati dal distretto, al<br />
fi ne di rispondere a dei bisogni primari realmente urgenti ed evitare un<br />
uso incontrollato di tali benefi ci.”<br />
Viviana Francescatti, assistente <strong>sociale</strong> del Servizio Integrazione<br />
Sociale.<br />
Nella tabella seguente viene evidenziato il numero delle persone che hanno benefi ciato di<br />
queste due prestazioni in denaro.<br />
Fig. 31 - Persone riceventi Reddito Minimo di Inserimento (RMI) e/o Integrazione Locazione<br />
e spese accessorie - <strong>2006</strong><br />
Don<br />
Bosco<br />
Centro<br />
Piani<br />
Rencio<br />
Oltrisarco<br />
Aslago<br />
Europa<br />
Novacella<br />
Gries<br />
S.Quirino<br />
RMI senza spese di<br />
locazione e accessorie<br />
33 158 64 20 29<br />
Locazione e spese<br />
accessorie senza RMI<br />
131 94 121 46 53<br />
RMI + spese di<br />
locazione ed accessorie<br />
205 85 272 65 59<br />
Totale 369 337 457 131 141<br />
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