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Bilancio sociale 2006

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Educativa domiciliare<br />

“<br />

Qual è il punto di forza<br />

dell’educativa domiciliare?<br />

Cosa si può migliorare?<br />

”<br />

Quale forma alternativa all’allontanamento del minore dalla famiglia, il Piano del Settore dell’area<br />

minori individua lo strumento dell’educativa domiciliare, introdotto nel giugno del<br />

<strong>2006</strong> a livello sperimentale, con lo scopo di sostenere i genitori che evidenziano situazioni<br />

multiproblematiche (diffi coltà educative, diffi coltà nella gestione della vita quotidiana). L’educativa<br />

domiciliare è uno strumento di intervento <strong>sociale</strong>, di tutela nei confronti del minore<br />

impegnato nel processo di crescita e di sviluppo. L’intervento si svolge per la maggior parte<br />

del tempo presso il domicilio del minore dove vengono attivate iniziative di sostegno alle<br />

funzioni educative e genitoriali, dell’organizzazione della vita familiare, della prevenzione di<br />

situazioni di disagio psicopatologico, ecc. Scopo primario dell’educativa domiciliare è quello<br />

di prevenire situazioni di disagio minorile, sostenendo la famiglia in diffi coltà, rinforzando<br />

le capacità educative e genitoriali, migliorando le relazioni all’interno del nucleo famigliare;<br />

tutto ciò al fi ne di garantire al minore il suo diritto di essere educato e cresciuto nel proprio<br />

contesto d’origine.<br />

I risultati della sperimentazione su 20 famiglie (4 per distretto) non sono ancora completamente<br />

visibili. Le problematiche complesse dei nuclei hanno portato ad un lungo periodo<br />

di avvicinamento prima di entrare in una operatività concreta; l’intervento infatti diventa<br />

effi cace quando l’educatore domiciliare riesce ad instaurare un rapporto signifi cativo con<br />

tutti i membri della famiglia. Durante i primi sei mesi di attività il servizio ha molto investito su<br />

quest’ultimo aspetto ed i primi risultati positivi si sono evidenziati solamente nei primi mesi<br />

dell’anno 2007.<br />

“Il punto di forza dell’educativa domiciliare consiste nel fatto che essa<br />

ha come obiettivo quello di evitare l’istituzionalizzazione, favorendo o<br />

supportando la permanenza in famiglia o nel contesto ambientale dei<br />

minori (in modo particolare). Altro punto di forza consiste nel fatto che<br />

l’intervento è centrato sulla famiglia e non soltanto su singoli componenti;<br />

il sintomo di disagio <strong>sociale</strong> in famiglia infatti, deriva spesso da schemi<br />

relazionali malati sui quali è fondamentale lavorare per risolvere la<br />

problematicità. L’educatore viene quindi a trovarsi a diretto contatto<br />

con sistemi in delicato equilibrio, spesso contraddistinti da modelli<br />

di interazione rigidi; l’intervento può favorire la responsabilizzazione<br />

genitoriale, può rafforzare i legami, facilitare il dispiegarsi di reciproci<br />

sentimenti positivi o negativi.<br />

Questo punto di vista privilegiato effettuato dall’educatore a domicilio,<br />

può aiutare a volte l’assistente <strong>sociale</strong> a completare la valutazione <strong>sociale</strong><br />

e ad attuare un successivo progetto adeguato al caso.<br />

Cosa si potrebbe migliorare: maggiore fl essibilità sul monte ore; in alcuni<br />

casi, soprattutto se nel nucleo vi sono molti minori, 6 ore settimanali<br />

possono risultare insuffi cienti.”<br />

Sonia Polla, assistente <strong>sociale</strong> per l’area minori del distretto<br />

<strong>sociale</strong> Don Bosco.<br />

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