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Bilancio sociale 2006

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in particolare: la comunicazione verbale nell’ambito dei gruppi, lo sviluppo di interessi ed<br />

iniziative personali, gli hobbies che poi seguono anche in altri ambienti, la conoscenza<br />

e l’utilizzo di altre risorse del territorio (fi lm club, iniziative culturali di altre associazioni<br />

ecc.), l’igiene personale e l’adeguatezza dell’abbigliamento, la capacità di diventare<br />

progettuali, lo sviluppo di autonomia personale, lo sviluppo dell’autostima, la capacità di<br />

relazione interpersonale, la capacità di utilizzare e mobilitare risorse, la creazione di legami<br />

interpersonali al di fuori dei gruppi di socializzazione, la capacità di assumersi responsabilità<br />

interne all’Associazione e di prendere iniziative, la capacità di aggregazione in piccoli gruppi,<br />

di auto aiuto senza la presenza di volontari o di professionisti esterni.<br />

Il Piano di Settore Sociopsichiatria per il prossimo triennio individua tra gli obiettivi più<br />

importanti quello del rafforzamento dell’integrazione sociosanitaria con la stipula di<br />

un protocollo d’intesa per la regolamentazione delle modalità di collaborazione tra servizio<br />

<strong>sociale</strong> e servizio dell’Azienda Sanitaria. Per garantire risposte adeguate agli utenti con<br />

problematiche psichiche infatti, è fondamentale la collaborazione con il Centro di Salute<br />

mentale e con il Servizio Psicologico; con detti servizi inoltre saranno programmati momenti<br />

di formazione e aggiornamento comune e sarà istituito un organismo di coordinamento per<br />

la trattazione di tutte le questioni del settore.<br />

Negli ultimi anni a Bolzano è cresciuto notevolmente il numero di servizi e di strutture nell’ambito<br />

socio psichiatrico affi dati anche in convenzione al Privato Sociale e ciò ha comportato e<br />

comporta tuttora la necessità di adeguamenti organizzativi ed operativi. Obiettivo del Piano<br />

di Settore è quindi anche quello di creare uno stabile collegamento informativo ed<br />

operativo tra questi servizi, favorendo il superamento dell’autoreferenzialità organizzativa<br />

ed operativa. In particolare si vogliono defi nire obiettivi comuni, modalità operative condivise<br />

(ammissioni, dimissioni, valutazioni) ed individuare procedure socio assistenziali coordinate<br />

per i singoli utenti.<br />

Tra gli altri obiettivi inoltre, un altro di rilevanza particolare è quello di adeguare l’offerta<br />

residenziale ai parametri provinciali attraverso l’apertura di una comunità alloggio a<br />

basso grado di assistenza. Sui 25 posti che, secondo i parametri provinciali, l’ASSB deve<br />

attivare attualmente ne sono disponibili 13. La mancata soddisfazione dei parametri provinciali<br />

si giustifi ca con la grande diffi coltà di reperire immobili sul libero mercato a prezzi accessibili.<br />

E’ da ricordare la necessità di creare strutture abitative con un grado di assistenza minimo e<br />

ciò signifi ca ripensare la mission dell’offerta abitativa attuale e prevedere percorsi riabilitativi<br />

differenziati corrispondenti a diversi gradi di autonomia. Solamente in questo modo potrà<br />

essere garantita una qualità di vita personalizzata in base ai bisogni e alle capacità dei<br />

singoli utenti. Sarà poi necessario creare una comunità rivolta ad utenza mista, il cui grado<br />

di autonomia è più elevato.<br />

Sembra importante rilevare che anche per la struttura Windrose durante l’anno ci sono state<br />

una serie di iniziative per individuare una nuova e più adatta sede che disponga anche di un<br />

po’ di verde per lo sviluppo delle attività di giardineria.<br />

Un tema nei laboratori sociopsichiatrici è da considerare con attenzione ed è stato per<br />

questo lungamente approfondito in varie sedi istituzionali: è il poco cambiamento di utenza e<br />

la poca possibilità di “fuoriuscita” dal circuito assistenziale degli utenti dei laboratori aziendali.<br />

L’uffi cio del lavoro della Provincia, la Psichiatria e i Servizi Sociali si sono trovati varie volte per<br />

promuovere azioni di miglioramento, ma rispetto ai quali non si è ancora riusciti a individuare<br />

una strategia complessiva. Il fatto che utenti rimangano per anni nei laboratori a volte può<br />

avere un effetto iatrogeno, rendendo vane le varie iniziative tese al mantenimento o allo<br />

sviluppo dell’autonomia del soggetto.<br />

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