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Il passaggio generazionale nelle imprese turistico-ricettive ... - ASAT

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37% che sia sufficiente una qualifica della formazione professionale: una netta preferenza quindiper una formazione che privilegi l’addestramento e il saper fare, piuttosto che una formazionemanageriale.Allo stesso tempo però questi imprenditori affermano di essere interessati a momenti diaggiornamento, soprattutto viaggi di studio e visite (ritenuti molto o abbastanza importanti dal 65%degli intervistati) e interscambi fra operatori(66%) ma anche corsi intensivi e stage (53%), un po’meno interessati a convegni e conferenze (42%).Continua a ridursi il numero delle <strong>imprese</strong> individuali e crescono contestualmente le societàdi persone e quelle di capitali, con una marcata differenziazione in relazione alla classificazionealberghiera. In particolare nel 2004 le società di capitali rappresentavano il 72,1 % delle forme diproprietà di strutture alberghiere. Tuttavia non pare di poter associare all’evoluzione delle formesocietarie effettive mutazioni del modello gestionale, largamente basato, a prescindere dalla formagiuridica adottata, sulla gestione familiare. Più probabilmente sulla scelta della forma societariahanno influito fattori di natura fiscale e contributiva. Non va comunque sottovalutato che unastruttura societaria potenzialmente basata su una più precisa definizione dei ruoli amministrativi egestionali si presenta generalmente più disponibile e pronta ad adottare forme di innovazionestrutturale, promozionale e commerciale. Queste forme giuridiche infatti comportano una quasifisiologica complessità organizzativa, un livello di partecipazione finanziaria ed una visionestrategica aziendale più articolate ed ampie e quindi più idonee ad adottare strategie di sviluppo nonvincolate alla limitata dimensione locale.Gli alberghi trentini in ogni caso continuano ad essere in prevalenza a conduzione familiare,pur essendoci stata rispetto al decennio ’83-’93 una crescita delle aziende gestite facendoriferimento in modo prevalente o esclusivo a personale esterno, che passano dal 52% al 54%. Non sitratta di uno stravolgimento radicale dei modelli gestionali precedenti, ma si nota una propensioneall’esternalizzazione delle funzioni gestionali, differente comunque in base alla dimensioneaziendale ed alla classificazione alberghiera. <strong>Il</strong> ricorso a risorse interne diminuisce in misura moltosignificativa al crescere sia della dimensione aziendale che della categoria alberghiera: passando adimensioni aziendali più consistenti ed a livelli qualitativi formalmente riconosciuti come piùelevati, si richiede una complessità organizzativa alla quale il nucleo familiare non riesce più a farfronte.<strong>Il</strong> rapporto tra interni (personale familiare) ed esterni (personale dipendente), consideratol’intero periodo di apertura nell’anno è di uno a tre. Si tratta di micro <strong>imprese</strong> a carattere familiareche assommano mediamente a 9,4 addetti complessivi (in media 7,1 dipendenti e 2,3 familiari). <strong>Il</strong>dato medio degli addetti è sufficiente a far capire da un lato l’importanza dei componenti la famiglia11

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