12.07.2015 Views

Il passaggio generazionale nelle imprese turistico-ricettive ... - ASAT

Il passaggio generazionale nelle imprese turistico-ricettive ... - ASAT

Il passaggio generazionale nelle imprese turistico-ricettive ... - ASAT

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>generazionale</strong> e tra coloro che ancora non dirigono in prima persona l’azienda il 77% ritiene che lofarà comunque in futuro, in media tra quasi 5 anni.<strong>Il</strong> GAT dovrebbe essere un supporto e punto di riferimento a sostegno dei giovaniimprenditori che si trovano ad affrontare la successione imprenditoriale fornendo a “tutto tondo”una serie di servizi.Per arrivare a questo è necessario prevedere un percorso collettivo, da strutturare sulla basedi quanto emerso dall’analisi dei risultati dell’indagine, ed uno individuale, che potrebbe essereorganizzato secondo la logica del kit.brunello. 145<strong>Il</strong> percorso collettivo a sostegno della successione imprenditoriale dovrebbe consistere inuna serie di azioni di sistema, orientate a dare supporto al gruppo di micro e piccole <strong>imprese</strong><strong>turistico</strong>-<strong>ricettive</strong> trentine, relativamente ai problemi che durante il <strong>passaggio</strong> <strong>generazionale</strong> leaccomunano. Azioni personalizzate per le singole <strong>imprese</strong> andranno invece a costituire il percorsoindividuale: una seria autoanalisi assistita per affrontare la fase di affiancamento e di successionecon un adeguato progetto, ed un appropriato periodo di monitoraggio.6.7.1 Percorso collettivo.Le <strong>imprese</strong> devono avere la possibilità di preparare anticipatamente la successione. Per farloè consigliabile l’implementazione di percorsi virtuosi collettivi cui poi far seguire il percorsoindividuale.Per quanto riguarda le istituzioni (Governo, Regioni ed Enti Locali) il loro contributodovrebbe consistere nel creare una cornice favorevole alla trasmissione.I report del primo e del secondo Expert Group (2002 e 2003) dell’Unione Europea, 146 sonoun’ottima base per permettere ai governi nazionali o locali di seguire questa via, emettendo normelegislative mirate.Le istituzioni nazionali e locali, le associazioni, le camere di commercio, le banche, sonocoloro che potrebbero/dovrebbero per primi farsi carico di iniziative mirate, utili a generare unaconsapevolezza diffusa su tutto il territorio.I mezzi concreti sono innanzitutto indagini locali sulla situazione, cui segua una seriadisseminazione dei risultati attraverso i media. Così come documentato dalla letteratura sul tema 147dunque il primo approccio al problema consiste in un’indagine esplorativa, una ricercazione.145 Come già precedentemente evidenziato (Cfr. capitolo 4.4, Selezione di buone pratiche italiane), il kit.brunello è unostrumento specifico che, primo in Europa già nel 1998, ha ricevuto dall’Unione Europea il riconoscimento di buonapratica per la trasmissione.146 Cfr capitolo 4.1, Cosa è stato fatto a livello di Comunità Europea.147

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!