Anche per un buon successo della successione imprenditoriale è di vitale importanza che glijunior continuino a considerare i senior una risorsa 123 cui appoggiarsi fin quando vorranno avere unruolo in azienda, cercando di offrire loro però uno spazio ben definito.Mentre infatti lo junior con il tempo da dipendente va diventando leader, il senior, se non havoluto scegliere liberamente di dedicarsi ad altro, non diventa dipendente, e neppure consulente (ilche implicherebbe, quasi fosse remunerato, una sorta di obbligo ad ascoltarlo). Esso potrebberitagliarsi il ruolo di consigliere, ascoltato liberamente e libero di esprimersi. Se non vissuti comeimposizioni, i consigli, sono ascoltati con più relax e più costruttivamente messi in pratica daicontinuatori. Alternativamente il senior potrebbe occuparsi della gestione settoriale di una partenon centrale dell’azienda, parziale e ben definita, come un determinato ufficio, ad esempio, oun’area aziendale. In tale caso il senior dovrà però essere libero di occuparsene in piena autonomia,come se fosse un fornitore o un cliente esterno, padrone in casa propria. Da non dimenticare poi lapossibilità di assunzione di altri ruoli che comportino un impegno, anche se più limitato: un ruoloassociativo, culturale (ad esempio dirigente di società sportive), sociale (centri o fondazioni),politico. Ultimi, ma lungi dallo scartarli, gli hobbies personali, come il golf, ecc.All’imprenditore senior dovrebbero essere assicurate, con il massimo anticipo possibile, lebasi per una rendita economica una volta avvenuto il suo ritiro. Si devono creare condizionioggettive che consentano ai senior di avere una rendita personale adeguata, altrimenti c’è il rischioche questi si sentano mortificati e insoddisfatti del proprio operato. Nel caso in cui l’impresa, aseguito di scorpori patrimoniali a favore dei senior, si trovasse <strong>nelle</strong> condizioni di non poter piùcontare sulle garanzie immobiliari, dovranno essere gli stessi junior ad assumere ulteriori impegniin un’ottica di rinnovazione e continuità.Sempre per assicurare un corretto ed efficace svolgimento del processo di successione, ilsenior dovrebbe essere stimolato da una serie di confronti: riflettere sentendo colleghi toccati daltema, anticipare gli eventi preparando un progetto generale per la transizione, valutare ottichediverse ascoltando anche gli altri componenti della famiglia, ripartire il rischio analizzando edarticolando l’insieme aziendale familiare, imprenditoriale, immobiliare.Importante è guardare al problema della successione imprenditoriale orientandosiall’evoluzione, allo sviluppo ed alla convivenza <strong>generazionale</strong>. I senior dovrebbero trasmettere leproprie conoscenze ed esperienze al giovane, accettando però nello stesso tempo di lasciare spazioalle loro idee e progetti e di delegare, gradualmente, la responsabilità; i giovani, invece, dovrebbero123 Gli junior intervistati, durante i focus group, hanno più volte puntualizzato che i senior sono per loro una risorsa: “E’importante essere affiancati da chi ha un occhio sui costi, sa come stabilire i prezzi e gestire la burocrazia, tenere irapporti con le banche” (cfr. capitolo 5.7.2 <strong>Il</strong> lavoro in azienda).128
essere in grado di trovare un equilibrio tra la spinta del proprio spirito di iniziativa e la voglia ditrovare i propri spazi, e il rispetto e la disponibilità ad imparare dall’esperienza dei padri.Ci sono una serie di atteggiamenti che lo junior dovrebbe adottare per riuscire a conquistarsiuna sempre maggiore autonomia in azienda. In primo luogo dovrebbe essere coinvolto nella vitaaziendale ancora prima di farne parte a pieno titolo: i compiti in azienda dovrebbero essere divisi inmodo tale che il giovane possa addossarsi la piena responsabilità (anche in termini decisionali) diun settore specifico, anche se piccolo. In questo modo non sarà costretto ad assumere drasticamentela gestione dell’intera azienda senza aver avuto occasione, precedentemente, di familiarizzare conessa.In secondo luogo lo junior dovrebbe disegnare auto-progetti junior di medio termine, atti adinserirsi nell’evoluzione complessiva dell’impresa. Per delineare tali progetti va tracciato unpercorso, con diverse tappe di transizione, ed un chiaro obiettivo collegato con il possibile futuroruolo dello junior nell’impresa. I cardini sono il ruolo, il raccordo ai clienti e ai servizi/prodotti. <strong>Il</strong>risultato dovrà essere valutabile, soprattutto in termini di credibilità imprenditoriale per il futuro,nel modo più oggettivo possibile, anche se non sempre ci può essere una quantificazione in cifre.Per la valutazione conteranno molto una serie d’indicatori, come la considerazione da parte diinterlocutori esterni, quali fornitori, clienti, mondo del credito, sindacato, strutture accessorie.Questa sarà tanto più credibile quanto più verrà espressa con fatti concludenti come ad esempiol’assunzione di impegni economici, attivi o passivi, di un certo peso. La credibilità dello junior saràletta dal senior con particolare attenzione alla luce delle valutazioni e dei giudizi espressi, in modosia esplicito che implicito, dai vari soggetti, sia interni che esterni, che sono comunque coinvoltinell’attività dell’impresa.Da ultimo, lo junior dovrebbe occuparsi inizialmente in azienda di aree nuove, dove i seniorsono ignoranti: internet e nuove tecnologie, qualità, sicurezza, attività che richiedono l’uso dellelingue. In tale modo sarà più facile che le sue azioni vengano apprezzate dal senior.In sintesi dunque gli junior per arrivare ad avere un ruolo di maggiore rilievo in azienda epiano piano subentrare ai senior dovrebbero:• mirare ad obiettivi innovativi;• lavorare per auto-progetti;• parlare, e se necessario negoziare, con i risultati alle spalle;• pretendere di essere posti nella condizione di fare errori piccoli, veloci ed economici;• sviluppare competenze in settori in cui i senior sono meno ferrati (come internet e nuovetecnologie, lingue, ecc.);• non sovrapporre le rispettive gerarchie di famiglia ed impresa;129
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