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Il passaggio generazionale nelle imprese turistico-ricettive ... - ASAT

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E’ indubbio che un corso di studi universitari seguito con impegno favorisce la formazionedi una cultura di base che può risultare utile nell’attività imprenditoriale. Se lo junior non manifestaun interesse chiaro relativamente ad un determinato percorso formativo, i genitori lo possonoindirizzare verso studi più funzionali all’attività imprenditoriale che si suppone in futuro andrà asvolgere.Una volta terminati gli studi è bene che i giovani facciano una esperienza di lavoro in altreaziende, 60 allo scopo di imparare:- le dinamiche organizzative non inquinate dalla loro identità di “figli di imprenditori”;- i contenuti di una cultura imprenditoriale diversa;- alcune tecnicalità gestionali. 61Queste esperienze presentano anche il vantaggio di consentire allo junior di misurare leproprie capacità in un ambiente dove gli inevitabili insuccessi iniziali non pregiudicano né lapossibilità di apprendimento, né il proseguo della carriera e neppure la propria credibilità neiconfronti dei futuri collaboratori. L’esperienza esterna, inoltre, fa sì che il giovane possa inserirsi inazienda con un qualche titolo, a prescindere dal cognome che porta.In alcuni casi è impossibile per lo junior svolgere per un periodo un’attività di lavoroall’esterno, essendo richiesto il suo inserimento immediato nell’impresa di famiglia. In questesituazioni può essere utile per lui interrompere ogni tanto il lavoro in azienda seguendo corsi diformazione con la possibilità di incontrare dirigenti e giovani figli di imprenditori di altre <strong>imprese</strong>.Completato in modo idoneo il cammino formativo, il giovane può fare il proprio ingressonell’impresa. La carriera dello junior, dal momento in cui entra in azienda, deve essere progettataad hoc tenendo conto delle esigenze e delle opportunità dell’azienda, nonché delle caratteristichedel giovane.I figli non devono svolgere necessariamente le stesse esperienze dei padri. Ciò può esserecorretto se l’impresa ha mantenuto le stesse caratteristiche che aveva 15 o 20 anni prima e se i figlisono adatti a queste esperienze. Oggi per essere imprenditori in realtà è necessario imparare moltepiù cose di quante ne dovesse imparare la generazione precedente e il training deve essereaccelerato. Differenti esperienze di lavoro <strong>nelle</strong> varie aree aziendali sono utili per condividere ecapire a fondo la condizione di tanti collaboratori; non è però pensabile che tali esperienze possanoprolungarsi per molto tempo come si usava fare una volta.60 Recenti ricerche empiriche confermano tuttavia una bassa mobilità dei giovani figli di imprenditori (cfr. G. Rovati,Giovani imprenditori 2000: responsabilità aziendali, orientamenti culturali e partecipazione associativa, workingpaper, 1992).61 Cfr. Le <strong>imprese</strong> familiari. Caratteri originali, varietà e condizioni di sviluppo, Guido Corbetta, EGEA 1995.65

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