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Il passaggio generazionale nelle imprese turistico-ricettive ... - ASAT

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Di norma l’ambito dei collaboratori interni è l’unico polo dal quale possono provenireinformazioni aggiuntive sulla gestione aziendale rispetto a quelle già conosciute dai protagonisti.I portatori di interessi esterni rappresentano una categoria eterogenea che include i fornitoried i clienti dell’impresa, le aziende di credito, le associazioni e gli enti locali. Sia pure con differentimodalità e motivazioni, in tutti questi attori c’è interesse a supportare dall’esterno lo svolgimentofisiologico e l’esito favorevole del processo di successione (Piantoni 1990).3.3 Le differenti tipologie di processo successorio.I protagonisti diretti della successione imprenditoriale, l’imprenditore e il successore,possono assumere differenti caratteristiche. 49Combinando le variabili orientamento al futuro e disponibilità alla collaborazione e alla delegaotteniamo diverse modalità secondo cui i senior possono affrontare la successione (figura 3.3.1).Figura 3.3.1 - La matrice dei “padri”: tipologie successorie dal punto di vista della generazione alpotere (Piantoni, 1990).Orientamento al futuroBasso, privilegia irisultatiAlto, attento ai processiDisponibilità allacollaborazione ealla delegaBassaAltaSuccessione elusaSuccessione differitaSuccessione conabdicazioneSuccessione senzaabdicazioneFONTE: Preti P., L’organizzazione della piccola impresa. Nascita e sviluppo delle <strong>imprese</strong> minori, EGEA 1991.49 Su questo particolare aspetto del processo di successione imprenditoriale si veda il ricco ed innovativo lavoro di G.Piantoni (1990), alcune delle cui conclusioni sono qui riprese. L’unica differenza di una certa importanza attiene allamaggiore enfasi data ai protagonisti della successione piuttosto che all’azienda. Nel capitolo successivo si faràriferimento al livello di delega efficace e al grado di continuità delle competenze critiche richieste dall’aziendaall’imprenditore attuale e futuro: con ciò si pone l’accento maggiormente sulle esigenze provenienti dall’azienda,piuttosto che sulla distanza imprenditore-successore e sulla disponibilità dell’imprenditore alla delega. In ogni caso lostesso Piantoni così definisce la natura della variabile “natura delle competenze apportate dal figlio rispetto a quelle delpadre”: “Un portatore di valide competenze innovative deve saper gestire l’impresa nel suo complesso o almeno inquella funzione critica dove si evidenzia un problema rilevante. Deve essere in grado di mantenere o di rimetterel’impresa al passo con i diretti concorrenti; oppure, meglio ancora, deve aiutarla a conseguire una posizione diavanguardia con una reinterpretazione radicale della sua formula imprenditoriale. E’ tutto questo che intendiamoquando enucleiamo nella “generazione emergente” coloro che sono depositari di competenza tradizionale o di knowhowinnovativo”.53

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