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Il passaggio generazionale nelle imprese turistico-ricettive ... - ASAT

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- Magari potremmo “fare rete” tra albergatori ed altri operatori turistici per occuparci di promozione, di venditadi pacchetti e di prodotti della valle.- Sono d’accordo. Spesso invece in Val di Sole ognuno “vede di fare soltanto il suo”. Spesso succede anchenel fissare i prezzi: le strutture grandi stabiliscono i loro prezzi e le piccole vengono “schiacciate”. Spero chein futuro i giovani riescano a risolvere queste divisioni.- Bisognerebbe cercare di formare un gruppo solido che si incontra spesso.- Sì, ma in molti vedono la partecipazione a queste cose come una perdita di tempo.- Io per un periodo ho insegnato alla suola alberghiera, ed ho visto che i giovani sono veramente pocostimolati.- Forse uno dei motivi è che ancora non pensano al loro futuro. Io ad esempio sono stata responsabilizzatada subito. Secondo me ci sono tanti giovani che non pensano proprio al lavoro in azienda: lasciano che lofacciano i genitori, finché ci sono.- Anche perchè è dura fare l’albergatore.M.B.: Quali innovazioni ritenete si potrebbero apportare <strong>nelle</strong> vostre aziende?- Siamo noi giovani che dobbiamo innovare: io ad esempio ho fatto delle esperienze di lavoro in altri alberghiper poi portare piccole novità nella mia azienda.- In azienda ci si deve introdurre poco a poco; tuo papà non ti dirà mai “adesso porta avanti tu l’azienda” cosìdi punto in bianco. Deve essere una cosa graduale.- In azienda ad esempio si potrebbero apportare innovazioni che si vedono frequentando la scuolaalberghiera, oppure lavorando in altre strutture. Ad esempio introdurre nuovi approcci di gestionedell’albergo.- Nel mio caso vorrei introdurre un orario più flessibile per quanto riguarda le colazioni. In Inghilterra adesempio si può fare colazione tutto il giorno. Nell’albergo in cui lavoravo all’Isola d’Elba la colazione venivaservita fino alle 12:30.- In generale si dovrebbero rinnovare i servizi offerti.M.B.: Avete altre idee sul ruolo che dovrebbe assumere il GAT?- Io lo vedo innanzitutto come un luogo di incontro, tra amici, per organizzare cene, ecc.. Forse perché nelmio caso ho sempre dovuto aiutare in albergo e sono cresciuta un po’ a rinunce rispetto ai miei coetanei chenon avevano attività. <strong>Il</strong> GAT è un’occasione per fare nuove amicizie con cui svagarsi. Poi il parlare di lavoroverrà di conseguenza, perché alla fine è quello che ci accomuna. E’ più facile conservare amicizie di questotipo, con persone che capiscono il lavoro che faccio e le rinunce, con le quali coincide il proprio tempo liberoe con cui è possibile magari anche andare in vacanza assieme.- Giusto: siamo innanzitutto giovani, poi albergatori. Però ritengo sia importante anche avere un obiettivo.Secondo me il GAT dovrebbe occuparsi anche di organizzare corsi e visite formative in altre zone turistiche.- Con il gruppo si dovrebbe parlare delle proprie problematiche, si può trovare qualcuno che ti consiglia, maè importante anche svagarsi: formazione e divertimento dovrebbero essere due elementi che si affiancano. <strong>Il</strong>GAT deve essere un misto delle due cose.- Si dovrebbe parlare di problemi della località. Ad esempio ultimamente ci stiamo svendendo: ad inizio efine stagione lavoriamo soltanto con i polacchi, che pagano poco.- Avere la possibilità di confrontarsi con altri giovani, con altre realtà, è una linfa incredibile per andareavanti.203

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