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Il passaggio generazionale nelle imprese turistico-ricettive ... - ASAT

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L’articolo 9 della raccomandazione stabiliva che, entro il 31 dicembre 1996, gli Statimembri avrebbero dovuto presentare una relazione sui progressi compiuti. Già nel corso del 1996,la Commissione aveva invitato tutti gli Stati membri a comunicare informazioni provvisorie sulleiniziative intraprese rispetto ai vari elementi della raccomandazione e sulle modifiche che essiintendevano apportare alla legislazione vigente.Nella sua proposta di decisione al Consiglio, relativa al Terzo programma pluriennale afavore delle PMI, la Commissione manifestava l’intenzione di presentare nuove iniziative, comeun’azione concertata, in base alla valutazione del seguito dato alla raccomandazione del 1994. Ladecisione del Consiglio del 9 dicembre 1996, sul Terzo programma pluriennale, ha confermatol’obiettivo di continuare gli sforzi in questo senso. 78 Memore di tale decisione, la Commissioneeuropea ha organizzato, il 3 e 4 febbraio 1997, a Lille (Francia), il Forum europeo sullatrasmissione delle <strong>imprese</strong>.Eccone una sintesi:• l’impresa dev’essere sempre in condizione di trasmissibilità;• la trasmissione d’impresa non è una vendita, ed il <strong>passaggio</strong> non va inteso nel sensopuntuale del termine, cioè connesso al momento del <strong>passaggio</strong> formale di proprietà;• è invece un processo, di medio-lunga durata, che va preparato, gestito, accompagnato;• la prima difficoltà da affrontare è quella di sensibilizzare gli imprenditori senior adorganizzarsi in tempo;• per sviluppare il potenziale del continuatore è necessario porlo in condizioni di esprimereun’esperienza di responsabilità sua, autonoma;• i governi dovranno cooperare con tutti gli altri protagonisti sul territorio a salvaguardare,anche con legislazione ad hoc, il bene comune: l’impresa;• per governare il problema è necessario passare dall’approccio normativo a quellovolontaristico. Imporre modelli obbligatori non ha senso. Bisogna partire dalla realtàdell’impresa;• la complessità del problema richiede uno sforzo multidisciplinare: generalisti e specialistidevono cooperare con ottica comune;• all’interno delle aziende tutte le forze potenzialmente interessate, inclusi a pieno titolo isindacati, dovranno essere coinvolte a tutela e beneficio del patrimonio comune, l’impresa,che deve risultare l’unica vincente;78 Cfr. GU L 6 del 10.1.1997, pag. 25.72

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