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Il passaggio generazionale nelle imprese turistico-ricettive ... - ASAT

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L’impresa familiare è fondata da un capofamiglia con doti imprenditoriali. In essa i membridella famiglia occupano posti chiave, con possibilità di influenzare la gestione aziendale, e lioccupano in quanto legati alla famiglia del capostipite. Se il proprietario è affiancato da manageresterni alla famiglia, essi accettano più o meno esplicitamente il fatto che la loro attività risulticondizionata in modo determinante dalle dinamiche interne alla famiglia proprietaria.Le <strong>imprese</strong> familiari si caratterizzano, dunque, rispetto alle altre tipologie di aziende, per tremotivi:- la piena e forte congiunzione e sovrapposizione fra due realtà organizzative diverse per naturae per scopo: la famiglia e l’impresa;- una quota importante del capitale di rischio dell’impresa è detenuta dal nucleo familiare o dainuclei familiari alleati;- l’imprenditore e altri familiari, oltre ad apportare all’impresa capitali di rischio, apportanoanche una o più delle seguenti funzioni:• l’imprenditorialità;• la partecipazione <strong>nelle</strong> funzioni di governo negli organi di impresa;• il management;• il lavoro esecutivo (Medio Credito Lombardo).La piccola impresa a natura familiare viene considerata la “piccola impresa rappresentativa”(Cafferata 1988): l’incidenza familiare nella proprietà e nel controllo aziendale infatti generalmentedecresce in modo significativo per le aziende con le classi di addetti più ampie, mentre si confermaparticolarmente accentuata per le dimensioni minori. 13Numerosi sono gli studi che possono confermare come le <strong>imprese</strong> familiari sianoprevalentemente di piccole e medie dimensioni. 14 Ciò può essere ricondotto al fatto che <strong>nelle</strong><strong>imprese</strong> familiari spesso durante i passaggi generazionali si assiste a divisioni delle aziende (conl’immediato risultato di abbassare le dimensioni di ogni azienda) o alla liquidazione di qualchesocio (con il risultato differito di rendere più difficile il finanziamento di processi espansivi). Inoltrementre i manager sono interessati alla crescita dimensionale delle loro aziende (essendo ed essalegata la loro remunerazione e l’aumento della propria visibilità) i proprietari delle <strong>imprese</strong> familiari13 Le piccole e medie <strong>imprese</strong> sono definite, in modo cumulativo, per numero di dipendenti, fatturato e/o totale dibilancio annuo, possesso del requisito di indipendenza (sono considerate come indipendenti le aziende il cui capitale o icui diritti di voto non sono detenuti per il 25% o più da una sola impresa oppure, congiuntamente da più <strong>imprese</strong> nonconformi alla definizione di piccola media impresa). Le medie <strong>imprese</strong> hanno un numero di dipendenti maggiore alle 49e minore delle 250 unità, il fatturato non deve essere superiore a 40 milioni di euro, il totale di bilancio non deve esseresuperiore a 27 milioni di euro. La piccola impresa ha un numero di dipendenti superiore a 9 ed inferiore a 50 unità,fatturato non superiore ai 7 milioni di euro ed un totale di bilancio non superiore ai 5 milioni di euro. La micro impresaha un numero di dipendenti inferiore a 10 unità.14 Cfr. AA. VV., Proprietà, modelli di controllo e riallocazione <strong>nelle</strong> <strong>imprese</strong> industriali italiane, Banca d’Italia Romamarzo 1994.18

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