LA NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA E IL FUNZIONAMENTO DEL SÉ
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4.2 Discussioni<br />
L’obiettivo di questo lavoro era dimostrare l’utilità diagnostica e clinica dell’analisi dei<br />
ricordi autobiografici, spontaneamente evocati durante i colloqui, indagando la relazione causale<br />
tra le caratteristiche di funzionamento del sé e della personalità e le modalità con cui un<br />
paziente racconta i propri ricordi. La multidimensionalità dei concetti e la complessità delle<br />
relazioni ha reso necessario seguire un percorso per steps graduali, che consentisse il passaggio<br />
da costrutti globali, quali quelli della memoria e del sé, a dimensioni più specifiche,<br />
operazionalizzabili e quantificabili in variabili sottostanti.<br />
Innanzitutto, si è deciso di costruire e validare un protocollo che permettesse di identificare<br />
unità di ricordo autobiografico, che effettivamente rispecchiassero la complessità delle<br />
caratteristiche interattive, spontanee e narrative della memoria, indagata nei colloqui del<br />
processo diagnostico. I risultati dell’analisi dell’inter-rater reliability del Coding System for<br />
Autobiographical Memory Narratives in Psychotherapy (Singer & Bonalume, 2008) sono<br />
incoraggianti: esistono, infatti, buoni livelli di accordo tra i giudici in tutti gli steps proposti dal<br />
sistema di codifica. Le difficoltà maggiori sono emerse, tuttavia, nella localizzazione dei segmenti<br />
tematici all’interno dei trascritti (step 1). Nonostante l’accordo risulti buono, infatti, i giudizi di<br />
siglatori differenti possono discostarsi l’uno dall’altro nella selezione della parte finale di un<br />
segmento. Gli autori che hanno costruito strumenti simili per l’analisi della narrazioni sostengono<br />
che la segmentazione del testo dei colloqui secondo un criterio tematico o per topic sia in<br />
genere di facile intuizione e rispecchi l’organizzazione mentale del persiero narrativo (Bruner,<br />
2004; Angus et al.1999; Gonçalves,1995, 1998; Gonçalves et al, 2001; Levitt, 1998; Angus,<br />
Levitt & Hardtke, 1996). Ciò che conta, secondo questi autori, è cogliere in modo univoco<br />
soprattutto la parte centrale del racconto, in cui viene generalmente descritto il nucleo tematico,<br />
causale e temporale, che è più rilevante per la codifica delle altre caratteristiche della narrazione<br />
(Angus et al., 1999; Gonçalves et al, 2001). In un colloquio clinico, la narrazione non<br />
corrisponde a un “racconto letterario” (Schafer, 1992), in cui è più semplice identificare la<br />
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