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LA NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA E IL FUNZIONAMENTO DEL SÉ

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CAPITOLO 2<br />

<strong>LA</strong> RE<strong>LA</strong>ZIONE TRA MEMORIA <strong>AUTOBIOGRAFICA</strong>, SÈ E<br />

PERSONALITÀ<br />

Dalla definizione di “sé autobiografico” al concetto di “identità<br />

narrativa”<br />

2.1 Introduzione<br />

Nel corso dell’ultimo secolo, i contributi teorici ed empirici di filosofi, psicologi,<br />

psicoanalisti e neuroscienziati hanno animato il dibattuto sulla relazione tra “sé” e memoria<br />

autobiografica. Già secondo Hume (1739), la memoria era un modo attraverso il quale<br />

diamo continuità alle nostre percezioni per “diventare un’anima, un sé, e dissimulare così<br />

l’esistenza dei cambiamenti” (p.61). Beike, Lampinen e Behrend (2004) sostengono che<br />

l’espressione cartesiana del “cogito, ergo sum” potrebbe essere ridefinita con una nuova<br />

espressione: “io ricordo, quindi sono” (p.4). Trasversalmente a tutti i modelli che spiegano la<br />

relazione tra sé e memoria si delinea la convinzione che i ricordi siano espressioni<br />

fenomeniche del sé (Barclay, 1996). L’obiettivo che ci si pone in questo lavoro è quello di<br />

capire come il “sé” interagisca con la memoria autobiografica e come questa relazione diventi<br />

poi uno strumento per comprendere le caratteristiche della personalità. “Cosa avviene al Sé<br />

narrante e ai suoi personaggi quando “ritornano” nella memoria autobiografica?” (Smorti,<br />

2007; p.106).<br />

Questo problema chiama in causa le trasformazioni intervenute nel concetto di “sé” nel corso<br />

della storia. Richiamandoci a qualche definizione istituzionalizzata, scevra da riferimenti<br />

teorici, il Sé è stato definito un nucleo della coscienza autoriflessiva, permanente e<br />

continuativo nel corso dei cambiamenti somatici e psichici che caratterizzano l’esistenza<br />

individuale, come la totalità delle istanze psichiche relative alla propria persona in<br />

contrapposizione alle relazioni con la realtà esterna (Galimberti, 1999). La definizione del sé<br />

è per molti studiosi come “il canto di una sirena, qualcosa che attrae, ma che nasconde un<br />

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